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mercoledì 13 agosto 2025

Recensione: Figlie selvagge



  Figlie Selvagge

 di Cinzia Giorgio

 Editore: Rizzoli
 Prezzo: € 18,00
 Pagine: 352
 

 Benevento, 1630. Corre, Bianca, attraversa il bosco col fiato in gola per tornare a casa. Conosce a menadito il sentiero, eppure avverte una presenza tra gli alberi: qualcuno la sta seguendo, ne fiuta nell’aria il sentore sgradevole. Non deve cedere alla paura, si dice, anche se proprio lì vicino sono state aggredite delle ragazze, e del vero colpevole non c’è traccia. Anzi, in città serpeggia la convinzione che siano state le janare, donne che – come lei, sua madre e sua sorella Maria – vivono ai margini di Benevento, conoscono i segreti delle piante e li usano per curare i malati. Per il protomedico della città, Pietro Piperno, le janare sono creature del diavolo: streghe, insomma, contro cui invoca l’intervento della Chiesa. La sua ossessione per loro si nutre del desiderio, non corrisposto, che prova per Maria. Così, quando lei sparisce, Bianca si troverà da sola a cercare la verità sul mistero della sua scomparsa. Anche lei è in pericolo ma è determinata a inseguire un destino di libertà e d’amore con un’unica e potente arma a disposizione: la sorellanza. In un romanzo che avvince e affascina, Cinzia Giorgio scava nella leggenda delle streghe di Benevento, restituendo alle janare del Sannio la voce che è stata loro negata dalla storia: quella di donne sapienti, e per questo perseguitate, che hanno celebrato la vita. 





Partiamo dal presupposto che questo romanzo, pur essendo storico, è anche fortemente romanzato quindi anche se non siete amanti del genere, la bellezza della scrittura e la leggerezza con cui i fatti reali vengono presentati lo rendono una lettura coinvolgente per chiunque.

 La storia è ambientata nel Beneventano del ’700, poco prima della diffusione della peste nera. Rosa e le sue due figlie, Maria e Bianca, si prendono cura dei malati e assistono le donne in gravidanza grazie alle loro conoscenze delle erbe medicinali, che coltivano personalmente. Rosa è amata da tutti, non solo per aver salvato molte vite, ma anche perché chiede come pagamento soltanto del cibo. Tutti, tranne il protomedico Pietro Piperno, che vede in lei una “janara”, un chiaro esempio – secondo lui – del diavolo cornuto. 

Le janare, secondo la tradizione popolare beneventana, erano donne esperte di erbe e di cure naturali, capaci di guarire malanni fisici e spirituali. In un’epoca in cui la medicina ufficiale era costosa e spesso inefficace, queste figure erano punti di riferimento nelle comunità rurali. Tuttavia, il loro sapere – unito all’indipendenza e all’autorevolezza che esercitavano – le rendeva bersaglio di sospetti e accuse di stregoneria, alimentate dalla superstizione e dal potere religioso. La leggenda voleva che di notte si radunassero sotto il famoso “noce di Benevento” per danzare e compiere riti misteriosi.

 Il diacono tenta di distogliere il protomedico dalla sua ossessione, invitandolo a concentrarsi sulle misteriose sparizioni di ragazzine che stanno avvenendo in zona. Ma per Piperno, da quando sua moglie è morta di parto, non esiste altro scopo se non far soffrire Rosa. 
Vi anticipo che riuscirà nel suo intento, ma i colpi di scena non mancano: i twist narrativi sono numerosi e sorprendenti. Nel romanzo spiccano l’importanza della lealtà tra donne, la forza silenziosa della solidarietà femminile di fronte alle ingiustizie, e il coraggio di difendere la propria libertà e il proprio sapere anche quando questo significa sfidare la paura, il pregiudizio e il potere costituito. 

L’autrice restituisce bene il clima di paura e sospetto che si respirava: un contesto in cui bastava poco perché una guaritrice diventasse una strega agli occhi della gente, e in cui la superstizione poteva trascinare un’intera città nel panico più totale. 

 Tra incendi e devastazioni, persecuzioni e massacri di anime innocenti, si intrecciano temi come il patriarcato e i diritti delle donne. 
La tensione è costante e la scrittura di Giorgio – questo è il primo romanzo suo che leggo – mi ha davvero incantata: scorrevole, intensa e con una capacità straordinaria di dare vita ai personaggi.
Consigliatissimo a  tutti!

Durata totale della lettura: Sette giorni
Bevanda consigliata: Tisana al tiglio
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 15 anni
Website dell'autrice: Cinzia Giorgio
Consigliato a chi ha apprezzato: Sirene di Emilia Hart

"Bianca non aveva paura del buio, non aveva paura degli animali selvatici, non aveva paura della tempesta. Aveva però paura del male"."



Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

lunedì 31 marzo 2025

Recensione: Territori

 


Territori
di Olivier Norek

Editore: Rizzoli
Prezzo Cartaceo: € 18,00
Prezzo ebook: € 9,99
Pagine: 320
Titolo originale: Territoires
Traduzione a cura di: Maurizio Ferrari


A Malceny, nel dipartimento parigino della Seine-Saint-Denis, un’infilata di esecuzioni sommarie ha fatto piazza pulita dei boss che si spartivano il traffico di stupefacenti. È un messaggio inequivocabile: qualcuno ha deciso di mettere le mani sul lucroso giro del territorio, una resa dei conti tra spacciatori che Victor Coste, capitano dell’Anticrimine del 93, rifila volentieri alle attenzioni di un’altra squadra. Quando però, qualche giorno dopo, a morire è una donna anziana – stroncata da un infarto e trovata riversa sul pavimento di casa in mezzo a un mare di banconote – e quando nella stessa casa viene rinvenuto un grosso quantitativo di hashish e cocaina, Coste decide di avviare un’indagine parallela che si snoda nella cité di Malceny. Lì dove il disagio è la normalità, e la violenza il pane quotidiano, s’imbatterà in storie di vita al limite, tra cui quelle di Rose e di Jacques, pensionati divenuti ostaggio di criminali senza scrupoli, e quella di Bibz, soldato bambino cresciuto a suon di botte, aguzzino spietato di un povero gatto. In mezzo ai delinquenti più scaltri legati a funzionari disposti a tutto pur di restare in sella, il confine tra sbagliato e giusto, tra esercizio del potere e abuso, è un filo appena distinguibile, ma abbastanza robusto da reggere un sistema corruttivo quasi perfetto. Occorre allora battere le strade palmo a palmo per poterlo scardinare, e occorre farlo in fretta: nella banlieue abbandonata a se stessa, la guerriglia è pronta a esplodere al primo fruscio. E Victor Coste deve fermarla.


Victor Coste è il capitano dell'anticrimine della 93, nella Seine Saint-Denis, una parte di Parigi che non ha nulla di romantico. Sì, infatti, in questo dipartimento lo spaccio, la violenza sono il pane quotidiano di chi ci vive. E anche le persone che non sono direttamente coinvolte, sono loro malgrado colpite e inserite in affari dai quali per tutta la vita si sono tenute alla larga. Mano a mano che il degrado investe il quartiere, diventa difficile anche solo avvicinarvisi, anche per la polizia.
Ma proprio mentre l'antidroga è ormai vicina ad arrestare una gang di trafficanti, il capo di questi viene ucciso sotto i loro occhi senza che possano intervenire.
E insieme a lui tutta la sua gang viene smantellata, eliminata. Ciò significa che una nuova entità sta prendendo il sopravvento e questo costringe a ricominciare daccapo.
Ma torniamo a Victor Coste. Lo troviamo mentre sta salutando la sua compagna in partenza per una vacanza, in una stazione. Viene chiamato perché una donna anziana è stata trovata senza vita nel suo appartamento. Apparentemente di morte naturale. Ma è quello che gli agenti trovano nel suo appartamento che fa scattare qualcosa e capire che questa morte naturale nasconda invece qualcosa di più losco e incomprensibile, almeno all'inizio. Soldi, tanti soldi, ingiustificati per una donna anziana che fa fatica a tirare avanti con la sua pensione e che vive in questo quartiere degradato. Il caso viene affidato a Coste anche se il filo sottile che divide questo caso da quello dell'antidroga rischia di spezzarsi velocemente. Infatti tra le due unità, anticrimine e antidroga, non corre buon sangue. 
A rendere le cose ancora più intricate c'è la presenza costante della sindaca del quartiere di Malceny, dove stanno succedendo omicidi, aggressioni e un cambio radicale in testa allo spaccio. Coste inizia a sospettare che ci sia molto di più di quanto sembra dietro tutto questo e inizia a indagare con metodo per arrivare alla verità.
Molto ben scritto, Norek ci accompagna pagina dopo pagina attraverso la psicologia di ogni personaggio, ci mostra le sue paure, ci fa percepire gli umori e i sentimenti di ognuno e riuscendo a riservare un finale inaspettato.

Durata totale della lettura: 4 giorni
Bevanda consigliata dall'autrice: caffè con panna
Formato consigliato: cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 18 anni
Consigliato a chi ha apprezzato: Puzzle di Franck Thilliez


  "La vita nella banlieu come nessuno l'ha mai raccontata."



Si ringrazia la Casa Editrice per la copia omaggio.

mercoledì 12 marzo 2025

Recensione: Potevi pensarci prima

 

Potevi pensarci prima
di Gilda Sportiello

Editore: Rizzoli
Prezzo cartaceo: € 17.50
Pagine: 204

Giudizi indesiderati, molestie, tentativi manipolatori di dissuasione, stanze dell’ascolto, violenze fisiche e psicologiche, disinformazione: quando una persona decide di interrompere una gravidanza è questo che spesso si trova ad affrontare. Pratiche e modalità che hanno il preciso scopo di alimentare lo stigma, suscitare sensi di colpa, rafforzare l’idea che ci sia un solo destino possibile: quello segnato dal dolore e dalla vergogna. È così che l’aborto viene trattato dalla morale – o dalla cattiva politica che si fa morale -, spacciato per gentile concessione e non riconosciuto come diritto alla salute, ostacolato e intralciato: da servizi inesistenti, consultori svuotati, tassi di obiezione così alti da diventare impedienti, leggi applicate solo in parte o del tutto disattese, pratiche inaccettabili che si trasformano in violenza impunita. Gilda Sportiello ci invita a tenere alta la guardia contro l’attacco che in Italia e in molti altri Paesi le destre stanno sferrando al diritto all’aborto sicuro e legale, presenta dati incontrovertibili (quando esistono), smonta la retorica del dolore e la narrazione della colpa, per ribadire che l’aborto va difeso come il frutto di una scelta libera e consapevole e garantito in spazi sicuri e mai giudicanti.


Ho terminato l'ultima pagina di "Potevi pensarci prima" il pomeriggio della Giornata Internazionale dei Diritti della Donna, una coincidenza che ha reso la lettura di questo libro ancora più potente. Un libro scritto perchè oggi più che mai c'è bisogno di parlare di aborto. Quando ci si scontra con la realtà della mancanza o sottrazione dei diritti, ci si accorge di quanto poco si conosca ciò che accade davvero quotidianamente negli ospedali, negli studi di ginecologia e in alcuni consultori: un vero e proprio percorso ad ostacoli, costellato di negazioni e sofferenza.

Gilda Sportiello ci racconta e condivide la sua esperienza personale, come atto politico, raccontandoci il momento in cui ha deciso di abortire e tutto ciò che ne è conseguito. La sua non è solo una storia individuale, ma inevitabilmente collettiva. Attraverso la sua condivisione, rompe un tabù ancora molto resistente intorno al tema aborto, rivendicando il diritto delle donne a scegliere senza dover dare spiegazioni, doversi giustificare e provare vergogna.

L'autrice affronta il tema dell'obiezione di coscienza, che impedisce l'accesso ai nostri diritti, costringendo spesso le donne a spostarsi fuori regione. Un dramma ancora più grave per le donne migranti, che si ritrovano a dover affrontare le difficoltà senza alcuna figura di mediazione culturale. A tutto ciò, come se non fosse già abbastanza, si aggiungono vere e proprie violenze, come l'ascolto obbligato del battito del feto.

Viviamo in una società patriarcale, in cui l'uomo può scegliere di non voler essere padre senza essere giudicato, mentre la donna viene socialmente "programmata" per diventare madre, pena l'emarginazione. Sportiello denuncia anche lo smantellamento dei consultori pubblici, strumenti fondamentale di conquista da parte di lotte femministe, sostituiti progressivamente da strutture private. Introduce il concetto di "obiezione di struttura", un meccanismo che impedisce di fatto l'accesso all'aborto in alcuni luoghi, un aspetto che nemmeno immaginavo esistesse.

Un altro tema fondamentale è il TU486, ovvero il percorso per l'aborto farmacologico. Perchè in altri paesi è disponibile fino al sessantesimo giorno di amenorrea senza la necessità di ricovero ospedaliero, mentre in Italia per molto tempo è stato regolamentato con criteri più restrittivi? 

L'autrice ci ricorda che la maternità e la genitorialità non sono le uniche strade percorribili: ogni donna ha il diritto di scegliere della propria vita e nessuna libertà esiste se un diritto non è garantito. Le donne e persone dotate di utero che vogliono interrompere una gravidanza devono affrontare una corsa ad ostacoli fatta di burocrazia, stigma sociale, consultori svuotati di personale, obiezione di coscienza e ostacoli psicologici imposti. Nel libro si parla anche delle associazioni che si definiscono "pro-vita", che di fatto ostacolano il diritto di scelta, come se chi decide di abortire fosse "pro-morte".

La difesa del diritto all'aborto è una questione di salute pubblica. Per questo è nata la guida "La tua scelta zero ostacoli", un lavoro collettivo che raccoglie informazioni e supporto per chi deve affrontare questo percorso. La rabbia che affiora dalla lettura del libro è inevitabile ma, come ci ricorda Sportiello, deve essere anche il motore per cambiare le cose.

"Potevi pensarci prima" è una testimonianza molto interessante, che dà voce a molte esperienze taciute e che ci ricorda non solo l'importanza di lottare per i nostri diritti, ma anche di quanto la lotta per i diritti delle donne sia ancora aperta. Un libro che ci aiuta a comprendere e ricorda che l'aborto libero e sicuro è un diritto fondamentale da difendere collettivamente.

Durata totale della lettura: una settimana
Bevanda consigliata: caffè amaro
Formato consigliato: cartaceo
Età di lettura consigliata: a partire dai 17 anni 
Consigliato a chi ha apprezzatoLe sorelle di Lisistrata di Federico Baccomo



"Rabbia, indicibile rabbia. Una rabbia che va canalizzata perchè sia motore di una lotta per cambiare il Paese, come vorrei che fosse."


Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

lunedì 13 gennaio 2025

Recensione: Opera quotidiana

 


Opera quotidiana
di Levante

Editore: Rizzoli
Prezzo cartaceo: € 20.00
Pagine: 204

Un viaggio artistico nel mondo di una delle cantautrici italiane più amate. In un diario unico e appassionato, frutto di un lavoro artigianale, Levante racconta in poesie, dipinti e pensieri il cuore che batte dentro ogni giornata e i momenti che, come rintocchi, scandiscono il suo tempo e, in fondo, quello di tutti noi. Partendo dall’alba e arrivando alla notte, Levante ha immaginato con grazia e maestria da artista una via di fuga dalla realtà, e lo ha fatto a partire dal febbraio 2022 quando, dopo essere diventata madre, il mondo fuori dalla porta di casa ha iniziato a farle troppa paura: ogni mattina i giornali strillavano l’orrore della guerra, delle dittature, delle catastrofi naturali, e allora ecco che le parole, come nella musica, sono diventate per lei strumento per modificare il mondo e portarle conforto. È nato così questo volume speciale, in bilico tra letteratura e arti visive: lavorando con le mani, con la passione sapiente di un’artigiana che costruisce l’opera che immagina, Levante ha cominciato a ritagliare parole dai giornali e a mescolarle, riassemblarle, farle danzare come versi, trasformando la cronaca brutale in poesia. E alle poesie si sono affiancati dipinti, collage, pensieri, espressioni di una creatività che ha origine lontano dal feroce richiamo degli schermi e del digitale. Il risultato è un invito alla meraviglia, che attraverso il gesto libero dell’arte ci regala un rimedio per silenziare il rumore di fondo del quotidiano.


"Opera Quotidiana" è il nuovo libro di Levante, il quarto dopo "Se non ti vedo non esisti" (2017), "Questa è l’ultima volta che ti dimentico" (2019) e "E questo cuore non mente" (2021), tutti editi da Rizzoli.

Prima di avvicinarvi a "Opera Quotidiana" bisogna però presente che non si tratta di un romanzo come i precedenti.  Questo libro è il risultato di un progetto lungo due anni, in cui l'artista ha raccolto quotidianamente ritagli di giornale, più di quattromila, trasformandoli in collage poetici. Novanta poesie che affrontano temi contemporanei e universali, che raccontano paure personali e dei nostri tempi, arricchite con dipinti originali, ritratti di quotidianità e amore.

Un lavoro meticoloso,  che testimonia la versatilità e la capacità dell'autrice di reinterpretare la realtà, dando vita ad una narrazione nuova, tratteggiando un mondo diverso. Le poesie, che ricordano per composizione, sintesi ed efficacia gli haiku, componimenti poetici nati in Giappone nel XVII secolo, si alternano ai dipinti, dialogando con essi.

Si tratta senza dubbio di un'opera originale e appassionata, un diario unico nel suo genere, nato da un lavoro artigianale. Attraverso le poesie, i disegni e le riflessioni, Levante racconta il ritmo del cuore che accompagna ogni giornata e i momenti che, come rintocchi, segnano il passare del tempo, dall'alba al tramonto, intrecciandosi con quello di ciascuno di noi. Un libro, Opera Quotidiana, che l’artista descrive come nato dalla paura, ma capace di modellarla e trasformarla in una nuova forma di consapevolezza, che può essere divorato in poche ore o, in alternativa, assaporato lentamente di giorno in giorno, dando non solo spunti di riflessione, ma anche di ispirazione. "Opera Quotidiana" è un diario unico e appassionato che testimonia la versatilità artistica di Levante, capace di trasformare la quotidianità in arte, 

Piaciuto molto e molto consigliato a chi ha il desiderio di intraprendere un viaggio emozionante attraverso parole ed immagini, a chi vuole emozionarsi ed ispirarsi, per ritrovare la bellezza nella semplicità del quotidiano.

Durata totale della lettura: Cinque giorni
Bevanda consigliata: The caldo allo zenzero
Website dell'autrice: Levante
Formato consigliato: cartaceo
Età di lettura consigliata: a partire dai 16 anni 
Consigliato a chi ha apprezzatoE questo cuore non mente di Levante




"Ogni giorno, come un'opera quotidiana, ho modificato la realtà."


Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

lunedì 25 novembre 2024

Recensione: Il ritorno di Rachel Price

Il ritorno di Rachel Price 
di Holly Jackson

Editore: Rizzoli
Prezzo Cartaceo: € 18,00
Prezzo eBook: €9,99

Pagine: 516

Luci. Azione. Bugie.

Bel, diciotto anni, ha vissuto tutta la sua vita all’ombra della misteriosa scomparsa di sua madre, Rachel. Sedici anni fa la donna è svanita nel nulla e Bel, l’ultima ad averla vista viva, era troppo piccola per ricordare qualcosa. Quel che è certo è che Rachel non c’è più, presumibilmente morta da anni. Bel vorrebbe solo poter andare avanti, mentre invece il fantasma della madre sembra non volerla proprio lasciare in pace. Quando la famiglia Price dà il consenso a girare un documentario su Rachel, il caso viene riportato alla ribalta. Bel non vede l’ora che le riprese finiscano per poter tornare alla sua vita normale, ma poi accade l’impossibile: Rachel Price riappare e addio ritorno alla normalità. La storia che Rachel racconta ha dell’incredibile, e infatti Bel non sa se crederle. Ma se sta mentendo, dove è stata per tutti questi anni? E se non fosse davvero chi dice di essere? Una ripresa dopo l’altra, Bel deve scoprire la verità su sua madre e sul perché è tornata.

Una storia sconvolgente sulla ricerca della verità e sulla paura di scoprire chi è davvero la tua famiglia…




Chi ha amato le atmosfere di "Come uccidono le brave ragazze" e la tensione di "Five Survive" troverà pane per i propri denti ne "Il ritorno di Rachel Price". 
Pur trattandosi di un romanzo autoconclusivo, slegato dalle precedenti pubblicazioni di Holly Jackson, l'opera ripropone alcuni elementi distintivi dell'autrice, a partire dalla protagonista adolescente, forte e indipendente, calata in un contesto familiare complesso e alle prese con un mistero avvincente.

La narrazione, serrata e incalzante, come in "Five Survive", cattura il lettore fin dalle prime pagine. Lo stile di Holly Jackson consente una piena immersione nel mondo emotivo di Annabel, permettendo di condividerne le paure, le speranze e la frenetica ricerca della verità. Degna di nota è, ancora una volta, la capacità dell'autrice di delineare personaggi femminili complessi e sfaccettati, che evolvono sullo sfondo di intricate dinamiche familiari.

La suspense, marchio di fabbrica della Jackson, permea l'intera narrazione, mantenendo alta la tensione fino all'ultima riga. Si ritrova, inoltre, l'inconfondibile stile narrativo, ricco di colpi di scena e imprevedibili svolte.

Tuttavia, la conclusione del romanzo rappresenta un lieve punto di debolezza. Dopo un climax di grande impatto, a circa cento pagine dalla fine, con un plot twist di notevole effetto, il finale risulta in parte affrettato e forzato, quasi a voler chiudere a ogni costo tutti i nodi narrativi. Un'eventuale prosecuzione avrebbe forse consentito uno sviluppo più organico della trama.

Ciò nonostante, "Il ritorno di Rachel Price" si conferma una lettura avvincente e coinvolgente, difficile da interrompere. Grazie alla scrittura fluida, ai dialoghi realistici e alla profonda attenzione alla psicologia dei personaggi, il romanzo si rivolge a un pubblico ampio, dai teenager agli adulti, e si presta a diventare un gradito regalo da leggere durante le vacanze natalizie. 

Non resta che attendere con impazienza il prossimo mistero firmato Holly Jackson.


Durata totale della lettura: 6 giorni
Bevanda consigliata dall'autrice: caffè americano
Formato consigliato: ebook
Età di lettura consigliata: dai 16 anni




      "Si poteva continuare ad amare qualcuno dopo quel vasto universo di tempo e spazio e mistero?



Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio.

venerdì 15 novembre 2024

Recensione: Un uccellino mi ha detto

 

Un uccellino mi ha detto
di Susan Fletcher
Editore: Rizzoli
Prezzo cartaceo: € 19
Pagine: 432
Titolo originale: The night in question
Traduzione: Matteo Camporesi

Florrie Butterfield ha avuto una vita piena, ricca di avventure e viaggi in paesi esotici, di grandi affetti, amicizie, passioni. Adesso che a ottantasette anni si è stabilita a Babbington Hall, una tranquilla casa di riposo nell’Oxfordshire, è convinta che il futuro non le riserverà più colpi di scena. Confinata su una sedia a rotelle dopo uno stupido incidente domestico, non può tuttavia rinunciare all’antica curiosità, che ora fa di lei un’osservatrice attenta dell’angolino di campagna inglese che la circonda. Quando la sera del solstizio d’estate la direttrice della casa di riposo precipita dalla finestra del suo alloggio, l’evento viene archiviato come il gesto disperato di una donna triste e sola, dall’esistenza irrimediabilmente scialba. Ma Florrie è di un altro avviso, e un rovello comincia ad assillarla. Spalleggiata da un ex professore di latino con un debole per le bretelle sgargianti, cercherà di fare luce sull’accaduto, spingendo la sua sedia a rotelle lungo i giardini rigogliosi e i corridoi scricchiolanti di Babbington, spillando confidenze a tutta una serie di personaggi indimenticabili nella loro incontrastata fragilità: le cosiddette sorelle Ellwood, irrefrenabili impiccione, la snobissima Marcella Mistry, e un ex buttafuori convertito alla Chiesa, ora ribattezzato reverendo Joe. Florrie non chiede di meglio: potersi mettere in gioco, ancora una volta, e lanciarsi con rinnovata gioia in un’avventura capace di risvegliare ricordi, sentimenti, e il brivido inebriante di un sogno tutto da vivere.




Chi ha detto che la vita finisce in una casa di riposo? Che ci si spegne lentamente e si perde l'interesse nei confronti del mondo? Di certo non l'arzilla ottantasettenne Florrie Butterfield che, da poco approdata alla casa di riposo Babbington Hall, non perde di certo tempo a commiserarsi e rievocare gli anni passati, lanciandosi anzi in un'indagine investigativa con il fidato amico Stanhope, anche lui ospite della stessa struttura.  
Figlia di un poliziotto, Florrie intuisce ben presto che due morti improvvise nel giro di poco tempo nello stesso luogo - quella che dovrebbe essere una tranquilla casa di riposo - sono quantomeno sospette, soprattutto quella della riservata giovane direttrice, Renata Green, che pare essersi suicidata gettandosi dalla finestra senza che nessuno riuscisse a fermarla, approfittando del trambusto di una notte di tempesta. Senza farsi ostacolare dalla sedia a rotelle che sorregge la sua unica gamba rimasta, Florrie cerca dunque di raccogliere informazioni sull'accaduto escogitando originali stratagemmi e imbastendo conversazioni con gli altri ospiti di Babbington Hall, il personale e chi a vario titolo gravita intorno a questo micromondo. 
Parallelamente agli sviluppi delle indagini, il romanzo ci svela a ritroso vari momenti dell'avventurosa vita della protagonista, che ne rivelano la sensibilità, l'intelligenza e al contempo la fragilità del suo cuore di fronte alla possibilità di amare ed essere amata, dovuta a un tragico avvenimento risalente alla sua adolescenza (il "luccio" che compare periodicamente nel corso della storia) che riuscirà a rivelare soltanto nelle ultime pagine, sciogliendo finalmente quel nodo che le consentirà di aprirsi a un nuovo amore.
Originale, interessante e coinvolgente, ideale se cercate una lettura per farvi compagnia in questi primi giorni di freddo! 


Durata totale della lettura: quattro giorni
Bevanda consigliata:  the bianco
Formato consigliato: cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 14 anni




"Non abbandoniamo mai i bambini che siamo stati. Semplicemente, cresciamo al loro fianco, come un albero che, col tempo, cresce accanto a una bicicletta che è stata lasciata appoggiata al suo tronco [...]."



Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

mercoledì 6 novembre 2024

Recensione: Il codice delle ossa

      

Il codice delle ossa
di Kathy Reichs

Editore: Rizzoli
Prezzo Cartaceo: € 19,00
Prezzo ebook: € 10,99
Pagine: 360
Titolo originale: The bone hacker
Traduzione a cura di: Luisa Piussi e Isabella Zani


Dopo giorni di tempesta un limpido cielo estivo splende su Montréal. Le piogge si sono lasciate dietro danni e vittime, tra cui un uomo folgorato da un fulmine e ripescato dalle acque del fiume. Chiamata a eseguire l’autopsia su quel che resta del corpo, Temperance Brennan nota un piccolo tatuaggio a forma di piovra sopra il gomito destro del malcapitato: un dettaglio trascurabile per un occhio meno esperto, ma che innesca nella migliore antropologa forense sulla piazza una serie di domande che la convogliano, suo malgrado, verso un’indagine di polizia in corso nelle isole di Turks e Caicos, nei Caraibi. Da questo paradiso terrestre, negli ultimi anni sono scomparsi tre turisti. Si tratta di giovani tra i diciotto e i vent’anni, di bell’aspetto, tutti uccisi con un colpo di arma da fuoco al petto, abbandonati in zone poco frequentate e con una mano mozzata, senza cellulare, portafogli e documenti d’identità. La polizia pensa che le uccisioni siano figlie della violenza che dilaga tra le gang locali, ma Tempe non ne è del tutto convinta. E quando cinque nuovi cadaveri spuntano su un’imbarcazione alla deriva a molte miglia dalla costa, le indagini prendono una piega inattesa. Il sospetto è che il bagno di sangue nasconda un piano criminale ambizioso e pericolosissimo, che lega serial killer e cyberterroristi in una miscela letale.


Temperance Brennan ritorna in questo nuovo romanzo di Kathy Reichs. Questa volta è alle prese con un caso complesso che la vede trasferirsi dal Quebec nei Caraibi. Un posto meraviglioso, paradisiaco, peccato che Tempe non possa goderne. Tutto inizia quando vengono ritrovati i resti di un corpo nelle acque del fiume a Montréal. Potrebbe trattarsi del corpo di un uomo folgorato sul ponte in occasione dei tradizionali fuochi d'artificio. Sì, perché durante i festeggiamenti si scatena una vera e propria tempesta e testimoni affermano di aver visto un uomo colpito da un fulmine cadere nelle acque del fiume. Ma questo caso attira l'attenzione anche la detective Tiersa Musgrove che dai Caraibi raggiunge Tempe a Montréal. La Musgrove infatti ritiene che il caso possa essere collegato a un'indagine che la preoccupa da anni: la scomparsa di alcuni giovani uomini che sembrano essere svaniti nel nulla nelle isole caraibiche.
Tempe raggiunge la Musgrove e viene coinvolta molto più di quanto si aspettasse. Un'imbarcazione di lusso viene ritrovata con i resti di diversi cadaveri a bordo. Inspiegabile perché il proprietario era un abile ed esperto navigatore e non può non essersi accorto dell'avaria, peraltro di un'imbarcazione altamente tecnologica con controlli elettronici che avrebbero dovuto avvisarlo per tempo di possibili anomalie.
Molti personaggi si inseriscono nella narrazione, alcuni sospetti altri apparentemente innocui. Ma qual è il fil rouge che unisce i casi che solo in superficie sembrano scollegati?
Molto ben scritto, si legge tutto d'un fiato.

Durata totale della lettura: 5 giorni
Bevanda consigliata dall'autrice: orange juice
Formato consigliato: cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 18 anni
Consigliato a chi ha apprezzato: Il maestro dei cadaveri di Peter May


  "Talvolta la soluzione è davanti ai nostri occhi celata
da un velo sottile."



Si ringrazia la Casa Editrice per la copia omaggio.
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