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venerdì 24 aprile 2015

Recensione: Il figlio del boia

Il figlio del boia
di Katia Brentani

Editore: Damster Edizioni
Prezzo Cartaceo: € 13,00
Prezzo E-Book: € 3,99
Pagine: 170


“Perché la verità è questa, questo è il macigno che opprime il mio cuore. Con l’autorizzazione della legge, le grida isteriche della folla, la vendetta inutile dei parenti delle vittime, io uccido”. Il romanzo è ambientato in Francia nel periodo della pena capitale. Il protagonista è Bastian, figlio di Clément Vailant, boia del paese e Rosa Picone. Bastian il cui destino sembra segnato. Figlio di boia, il mestiere gli verrà tramandato dal padre. Mestiere infamante per la gente “perbene”, la stessa che assiste alle esecuzioni incitando alla violenza. Fin da piccolo Bastian subisce le angherie dei compagni di scuola che cessano solo in prossimità delle esecuzioni capitali. L’unico suo conforto è l’affetto della madre Rosa che sogna per il figlio un destino diverso da quello a cui sembra destinato. Bastian a sette anni ha già imparato a mentire per proteggere la madre, troppo fragile per affrontare la realtà. La rabbia cova nel cuore del piccolo Bastian che giura a se stesso che non farà mai il mestiere del padre, anche se il destino non sembra lasciargli nessuna possibilità di scelta. Adolescente viene accompagnato dal padre alla Maison Mimì, una casa d’appuntamento dove conosce Lavinie, una prostituta, una “diversa” come lui. Fra loro nasce una solida amicizia che durerà negli anni. Bastian lotta con tutte le sue forze per non fare il boia. Un giorno mentre lavora in un negozio di frutta e verdura incontra Genevie, una giovane e bella zingara, e fra loro è subito amore. L’incontro fra due anime gemelle. L’incanto però durerà poco e Bastian dovrà affrontare difficoltà e immensi dolori prima di trovare la sua strada.



La figura del boia mi ha sempre affascinato. Nella storia, nei film, nei libri, soprattutto ambientati in tempi storici molto antichi c'e' sempre stato quell'uomo grande e grosso, spesso con il viso coperto che durante un'esecuzione ha il compito di dare il colpo di grazia al condannato. Ma chi e' davvero quell'uomo? Che vita potra' mai avere se il suo lavoro e' cosi' ingrato e brutale? Questo non spesso lo si trova nei libri o nei film ed e' quindi ancora piu' affascinante leggerne la storia. Katia Brentani ci racconta di Bastian figlio di un boia in una Francia ancora lontana dalla rivoluzione che come da tradizione di famiglia dovra' seguire le orme del padre e continuare il suo lavoro. Bastian proprio per questo e' un ragazzo spesso vittima di disprezzo, derisione ed ingiustizie che lo segnano e che induriscono il suo carattere. Lui non ha scelto di nascere in una famiglia di boia eppure deve portarne tutto il peso. La sua speranza e' in una vita normale, comune, come quella di molti altri e quando l'amore sembra fare capolino nella sua quella speranza diventa piu' forte, si illumina come una scintilla che viene costantemente alimentata. Ma ovviamente non sempre le speranze vengono realizzate e da quando Bastian incontra Genevie oltre ad innamorarsi dovra' fare i conti con numerosi altri avvenimenti. La vita di Bastian cambiera' radicalmente ed imparera' sulla sua pelle quanto le conseguenze delle proprie scelte possano essere a volte dolorose e inevitabili. Ma l'autrice non vuole lasciare il lettore insoddisfatto e forse verso la fine si riesce ad intravedere un futuro migliore per il nostro protagonista. Un romanzo molto sofferto, con temi toccanti e dei protagonisti inusuali. Leggendolo devo ammettere che e' facile lasciarsi prendere dalla malinconia e dalla tristezza, va anche detto pero' che spesso proprio questo aiuta a riflettere su tematiche che normalmente non catturano la nostra attenzione.


Durata totale della lettura: Tre giorni
Bevanda consigliata: Succo di pomodoro
Formato consigliato: E-book
Età di lettura consigliata: dai 16 anni




      "La difficolta' nella vita di un boia."




venerdì 7 febbraio 2014

Recensione: Ricette fatali. Donne velenose in cucina. Storie, tecniche, ricette

Ricette fatali. Donne velenose in cucina. Storie, tecniche, ricette

di Katia Brentani

Prezzo di copertina: € 9,00
Editore: Damster Edizioni
Formato: Brossura
Pagine: 128
Genere: Ricette


Il termine veleno ha un doppio e opposto significato. Il vocabolo anglosassone “gift” nella lingua tedesca designa il “veleno” e nella lingua inglese il “dono”. Anche il cibo è un “dono”. Non è forse una succulenta mela rossa a celare il veleno? La mela rossa con cui la regina, trasformata in strega, tenta di avvelenare Biancaneve. E le grandi avvelenatrici della storia? Amavano cucinare e ognuna aveva una propria specialità, da “donare” alla vittima designata con l’aggiunta dell’ingrediente “segreto”. Sulle tracce di queste donne pericolose, ci lasceremo tentare da sfiziose ricette, preparate con gli ingredienti che le “donne velenose” prediligevano… senza l’aggiunta dell’ingrediente segreto. Dolci veleni del tutto innocui. Fra curiosità, leggende e un racconto finale, Le ricette della trisavola, velenoso al punto giusto.  



Il libro inizialmente mi ha colpito per il titolo. Ovviamente non si tratta di un libro di ricette pericolose o a base di veleni ma tutt'altro. Le ricette in questo libro sono davvero molto carine e gustose e la cosa che mi ha colpito di più è come è sviluppato il libro stesso. Di capitolo in capitolo, l'autrice ci introduce di volta in volta un'erba particolare, un frutto, o un ingrediente che anticamente era alla base di un veleno famoso, raccontandocene le curiosità o le leggende legate ai vari tipi di veleni usati nel passato. Oltre alla descrizione di diversi ingredienti c'è anche la presentazione di varie donne o figure femminili famose nella storia per essere state delle avvelenatrici. Tutto questo fa da cornice al cibo e ai vari piatti proposti che già dai nomi, alquanto misteriosi, fanno venire l'acquolina in bocca. Ecco qui che abbiamo gnocchi alla locusta, rospi di marzapane in tazza di cioccolato, arrosto alla contessa sanguinaria e tanti altri piatti che, badate bene, non sempre sono quello che sembrano come d'altronde tutti i veleni, che nascosti con altri ingredienti si celavano ai sensi delle vittime. Un libro di ricette che mi è sembrato diverso dai soliti, con questo rimando ai veleni famosi nella cultura popolare che arricchisce piatti semplici con storie curiose e interessanti che, a mio parere, rendono ancora più piacevole la consultazione nonchè la presentazione dei cibi. E' un libro piccolino, quasi un quaderno per come è scritto, utile per cercare all'occorrenza delle ricette diverse dal solito ma comunque buonissime.


Durata della lettura: Un giorno
Bevanda consigliata:  Succo di ananas
Età di lettura consigliata: dai 16 anni

“Ricette gustose, donne velenose e storie e leggende da ricordare."



Allora? Vi piace?


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