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sabato 26 agosto 2017

Recensione: Il piccolo Caronte


Il piccolo Caronte
di Sergio Algozzino e Deborah Allo

Editore: Tunué
Prezzo Cartaceo: € 16,90
Pagine: 144


Caronte sparisce improvvisamente. A riempire il suo posto lasciato vacante, e assumere la funzione di traghettatore di anime viene chiamato il piccolo Mono, che non ha per niente voglia di sostituire il padre e assumersi una tale responsabilità. Caronte ha fatto la storia, ma Mono sarà all’altezza del suo compito? Riuscirà alla fine a traghettare la prima anima?



La figura di Caronte ha sempre suscitato tanto fascino e mistero, il traghettatore delle anime, colui che forse è una guida per coloro che si apprestano ad iniziare il loro percorso nell'oltretomba e che sono solo all'inizio del loro viaggio, forse il momento più difficile, l'inizio, la consapevolezza, l'accettazione del passaggio tra la vita e la morte. Di sicuro un lavoro non semplice per Caronte, ma in questo libro l'attenzione non è rivolta a lui nello specifico, ma a suo figlio, Mono, che dopo la scomparsa di suo padre si ritrova a sostituirlo in questo ruolo tanto semplice come difficile e lui è solo un bambino. Per Mono non si prevede un'esperienza facile, il compito di suo padre è molto importante e per poterlo sostituire al meglio ha bisogno di imparare, conoscere questo regno dove ha sempre vissuto e i mille abitanti che lo popolano, il libro è diviso in tre fasi, che possiamo definire le tre fasi del viaggio di Mono, un viaggio che è anche interiore, che scava per poter arrivare alla verità, all'apprendimento della vita e della morte, della loro differenza e bellezza in modi completamente diversi. Quella che ritroviamo in questo volume è un rivisitazione molto acuta di quello che da sempre è un mondo affascinante, mistico che spesso è protagonista nella letteratura e che lascia molto spazio all'interpretazione dei ruoli e dei personaggi che lo compongono. Un mondo che in questo libro è illustrato con colori scuri, cupi, disegni onirici che si prestano in maniera perfetta alle tematiche affrontate, un piccolo gioiello sia dal punto di vista delle immagini che dei contenuti che porta il lettore per mano, insieme a Mono, verso un percorso che è ricco di scoperte, di quelle che fanno riflettere e che ci rimangono dentro.


Durata totale della lettura: Un giorno
Bevanda consigliata: Succo alla pesca
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 12 anni







      "La solitudine è peggio della morte. Ma poi ci si abitua"


mercoledì 21 giugno 2017

Recensione: Brina


Brina
di Giorgio Salati e Christian Cornia

Editore: Tunué
Prezzo Cartaceo: € 14,90
Pagine: 96


Brina, gatta di città, si trasferisce in montagna con i padroni per una vacanza estiva. Qui fa la conoscenza di alcuni randagi che si fanno chiamare “La Banda del Sole Felino”. I nuovi amici la convincono a scappare e diventare una gatta libera. Ma se le scorribande nel bosco renderanno Brina consapevole di uno stile di vita e un’emancipazione che non conosceva, dall’altra parte getteranno nel panico i due giovani padroni, che non accettano di perdere quella che per loro è una componente fondamentale della famiglia. Dedicando una sofisticata attenzione ai sentimenti umani e felini, Salati e Cornia riescono a inquadrare il tema del difficile equilibrio tra proteggere quelli che amiamo e lasciar loro la libertà di fare errori, e cavarsela con le proprie risorse.



Ma quanto è carina Brina? Una gattina dolcissima ed intelligente alla quale manca l'avventura selvaggia alla quale di solito i felini sarebbero destinati, ha voglia di esplorare, di scoprire la natura e cacciare, tutte cose che ovviamente si perdono quando si vive in un appartamento di città. La vacanza che i suoi padroni fanno in montagna però si presenta come un'ottima occasione per sperimentare questa libertà tanto agognata e se poi Brina durante le vacanze conosce anche "La Banda del Sole Felino" è fatta! Scappa dai suoi padroni la piccola Brina, segue la Banda, costituita da altri gatti che hanno scelto una vita libera dai padroni umani, a zonzo per i boschi, cacciando prede ed arrampicandosi sugli alberi, per la piccola Brina sembra tutto perfetto e questo tipo di vita le ricorda tanto quando era cucciola e viveva con la sua mamma e i suoi fratellini in campagna. I padroni di Brina però sono disperati e molto dispiaciuti che la loro gattina li abbia abbandonati, vanno in giro per il paese e si fermano di casa in casa nella speranza che qualcuno abbia sue notizie, tappezzano le strade con i fogli con la foto di Brina e aspettano con ansia che prima o poi torni a casa. La vita selvaggia a Brina piace, ma con il passare dei giorni si rende conto che non tutto di questa nuova vita è davvero bello come sembrava e che i suoi padroni, ovvero la sua famiglia le manca davvero tanto. A volte bisogna rischiare, provare, sperimentare, per capire cosa vogliamo davvero ed apprezzare quello che invece abbiamo già e la nostra protagonista lo sa bene. Illustrazioni nitide e molto carine, una storia leggera e simpatica adatta per i bimbi o per una lettura veloce anche per i grandi, la Tunué con la collana Tipitondi ci regala un nuova chicca che ci fa intenerire e che ci ricorda a modo suo una semplice lezione di vita.


Durata totale della lettura: Un giorno
Bevanda consigliata: Bicchiere di latte freddo
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 8 anni







      "è più giusto proteggere o lasciare andare chi amiamo?"


domenica 21 maggio 2017

Recensione: Le Due Metà Della Luna


Le Due Metà Della Luna
di Marco Rocchi e Francesca Carità

Editore: Tunué
Prezzo Cartaceo: € 14,90
Pagine: 120


Alba, giovane topolina aspirante sarta, si trasferisce dalla campagna alla città di Croma per inseguire il suo sogno di diventare stilista. Da poco arrivata in un ambiente nuovo, tuttavia, deve fare i conti con un’incredibile scoperta: la luna è sparita dal cielo, lasciando solo un velo con le proprie sembianze e portandosi via tutta l’ispirazione. Croma si è trasformata così in uno spazio anonimo e grigio, privo di felicità. Questo scatenerà una serie di reazioni, tutte molto diverse tra loro: una vecchia talpa, creduta pazza, si mette alla ricerca della Luna scomparsa; una gazza invidiosa comanda un esercito di gabbiani, e approfitta della tristezza delle persone per accumulare soldi eliminando l’arte; un corvo abbandona la sua vita di artista per espiare un’indicibile colpa. Riuscirà Alba a far tornare la luna, quindi l’ispirazione, l’arte e la felicità a Croma?



Questa Grapich Novel vi avviso che è una vera a propria chicca, un piacere da guardare e ancora più piacevole da leggere, uno di quei libri che ti fa entrare totalmente nella storia raccontata e che apre la porta alla fantasia di ognuno di noi facendoci desiderare di vivere realmente in mondo così diverso che alla fine è proprio il mondo della città di Croma dove troviamo la nostra protagonista Alba. Questa nuova città non solo aiuta Alba nella sua carriera ma vedremo che ben presto ha in serbo tante altre mille sorprese per lei e quella più grande riguarda la Luna, quel satellite tondo e luminoso che negli anni è sempre stato di ispirazione per gli artisti e che ora è scomparso lasciandosi dietro solo una mera controfigura che ovviamente non ha nessuna delle splendide qualità dell'originale. Alba che dalla campagna si ritrova catapultata in una città dove i ritmi sono frenetici viene subito travolta da nuovi personaggi che la coinvolgono nella missione di ritrovare la Luna e farla di nuovo brillare in cielo contrastando i piani malefici e politici che i nemici hanno in serbo per i cittadini di Croma approfittando di questa scomparsa e delle sue tristi conseguenze. Il ritmo della storia è incalzante e le azioni si susseguono velocemente, le illustrazioni sono davvero stupende e mi sono piaciute un sacco, tutto fin nel minimo dettaglio è curato e lo stile mi ha ricordato tanto quello del castello errante di Howl che ho sempre adorato. Ogni personaggio ha sembianze animalesche e la scelta degli animali mi ha fatto un sacco sorridere, la scelta poi di voler raccontarci della fantasia e della creatività non fa altro che adattarsi completamente ai disegni e mi ha totalmente conquistata lasciandomi felice e facendomi rimpiangere di averlo letto troppo in fretta. Credo che dovrebbero essercene molte di più di storie del genere e la Tunué con questa opera ha davvero fatto centro e spero davvero possa proporci altri albi di questo genere per farci continuare a sognare con il sorriso stampato sulle labbra.


Durata totale della lettura: Un giorno
Bevanda consigliata: Latte con sciroppo alla nocciola
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 8 anni







      "Che cosa accadrebbe se da un giorno all'altro sparisse la luna? "


martedì 2 maggio 2017

Recensione: Il buco nella rete


Il buco nella rete
di Marco Gastoni e Nicola Gobbi

Editore: Tunué
Prezzo Cartaceo: € 14,90
Pagine: 123


Doriano ha nove anni e frequenta una scuola democratica, ovvero una scuola dove sono gli studenti a decidere come impostare il processo d’apprendimento. In una mattina come tante, un calcio a un pallone un po’ più potente del solito lo avvicina a un mondo nuovo, portandolo a scoprire un villaggio nel quale vive un gruppo di rom, e a fare amicizia con Miro, coetaneo che ha abbandonato la scuola statale e si esercita in acrobazie circensi. Oltre a Doriano, gradualmente anche gli altri ragazzi impareranno a scoprire e accogliere una cultura nuova, frutto di una storia millenaria, superando agilmente gli stereotipi. Gastoni e Nobbi costruiscono con abilità un racconto che pone in primo piano la diversità, e la incanala in un’ottica di arricchimento.



Questo libro devo ammettere che è stata una piacevole sorpresa che ho divorato in poche ore e che forse un pò mi ha fatto riflettere e avrei tanto desiderato poter frequentare anche io da piccola, una scuola come quella di Doriano. Doriano frequenta una scuola democratica, dove gli alunni scelgono le classi che vogliono seguire e dove ogni decisione viene sempre presa con l'approvazione di tutti. Un giorno giocando a pallone con gli amici, Doriano lancia la palla al di fuori del cortile scolastico e attraverso un buco nella rete va a finire all'interno di un campo Rom che si trova accanto alla scuola, qui Doriano trova Miro, un giovane ragazzo, che sta provando con il padre un numero di giocoleria. Doriano rimane da subito impressionato e desidererebbe anche lui poter imparare questi numeri e Miro nonostante la diffidenza iniziale, si dimostra da subito un bravo ragazzo e soprattutto un nuovo amico con il quale poter giocare, Doriano cerca di proporre nella sua scuola l'introduzione della giocoleria durante le loro ore di apprendimento, ma anche visto appunto le discendenze Rom di Miro, un approfondimento sulla cultura Rom che in generale viene sempre subito demonizzata ma che invece ha radici molte antiche. I ragazzi della scuola sono entusiasti di queste novità e soprattutto sono curiosi di conoscere meglio Miro e di conoscere la storia della sua famiglia e di chi come lui fa parte della comunità Rom. Un semplice buco nella rete ha aperto a questi ragazzi un mondo completamente diverso e la possibilità di poter ampliare i loro orizzonti, imparando a conoscere a fondo ciò che sta loro intorno e cercare di farlo divertendosi. Due mondi diversi quello di Doriano e di Miro, ma che forse sono più simili di quanto ci si possa aspettare, un messaggio che gli autori ci lasciano attraverso i loro disegni colorati e attraverso la loro storia che a mio parere è da leggere e che anzi, andrebbe diffusa in tutta le scuole e che non ha età e credo che possa essere un buono spunto per i più grandi e una gradevole lettura per i più piccini.


Durata totale della lettura: Un giorno
Bevanda consigliata: Succo alla fragola
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 8 anni







      "Un semplice buco si trasforma in una piccola porta per un mondo di dvertimento."


lunedì 27 febbraio 2017

Recensione: Il ritrovo degli inutili


Il ritrovo degli inutili
di Paola Camoriano

Editore: Tunué
Prezzo Cartaceo: € 16,90
Pagine: 144


Elettra vive in una piccola città. Trascorre le sue giornate in una mansardina, soffre di attacchi di panico e suona il basso in una band metal, mentre nel tempo libero ama aggirarsi per la lavanderia del suo amico Corey. Dopo la morte di zio Sornione, sua moglie, zia Serafina, chiede alla nipote di passare l’estate da lei in collina, per stare insieme e sbrigare alcune faccende. Elettra accetta e ha inizio per lei una stagione zeppa di scoperte. Intrufolandosi nel laboratorio dello zio, riporta in vita un patrimonio di curiose e bizzarre opere d’arte, tra le quali spunta un bauletto in cui è conservato un ambizioso progetto rimasto incompiuto. La ragazza e i suoi amici decidono di portarlo a termine. Un lavoro lungo un’estate, che le darà nuove consapevolezze e l’opportunità di superare le proprie fragilità.  



Elettra è una protagonista che mi ha colpito e mi è piaciuta fin dalle prime pagine, lei suona il basso, ha i capelli azzurri, un grande desiderio di essere accettata per quello che è senza dover sottostare a nessuna regola e a nessuna costrizione e un gruppo di amici di quelli sui quali alla fine puoi sempre contare e che in fondo ti danno sicurezza e forse anche grazie a loro ti senti bene come stai. La vita di Elettra non è una vita particolarmente diversa dalle altre, come molti è legata alla famiglia e la morte di suo zio Sornione non è facile da affrontare, la zia le chiede di farle compagnia ora che il marito non c'è più e grazie anche questo Elettra scopre il laboratorio della zio pieno di cianfrusaglie e piccoli tesori da scoprire che le regalano un'estate diversa dal solito alla riscoperta dei questo insolito rifugio e forse a volte anche alla riscoperta di se stessa. Come tanti anche Elettra ha tante insicurezze e fragilità ma anche la determinazione di non volersi omologare, di essere cosi' come è indipendentemente dal pensiero altrui o dai giudizi altrui. I disegni della Camoriano sono colorati e vivaci, proprio come forse è la vita di Elettra ed Elettra stessa, un insieme di colori accesi che si susseguono in modo naturale e che colpiscono per quello che sono e non aspirano a diventare nulla di diverso. Un fumetto molto carino che consiglio e dal quale è forte ed emerge la voglia dell'autrice di volerci raccontare la sua storia, un messaggio e il dipinto di una realtà attuale che molte persone non faticheranno a riconoscere come propria, uno specchio con il nostro riflesso disegnato a matita e che forse a volte non riusciamo sempre a guardare o forse non vogliamo osservare a fondo.


Durata totale della lettura: Due giorni
Bevanda consigliata: Caffè nero con un pizzico di cannella
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 16 anni
Sito dell'autore: Paola Camoriano



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mercoledì 30 novembre 2016

Recensione: Silverwood Lake



Silverwood lake
di Simona Binni

Editore: Tunue'
Prezzo Cartaceo: € 16,90
Pagine: 168


Con la speranza di comprendere le motivazioni che hanno spinto suo padre a vivere da home­less, Diego intraprende un viaggio nel sud della California, solo, lontano dal suo mondo e in stretto contatto con la parte più nascosta di sé, quella che per diciassette anni era rimasta bloccata, vittima di un’assenza troppo grande per essere colmata e di un’angoscia deva­stante. La ragione apparente che spinge Diego, di professione giornalista, a partire, è quella di realizzare un reportage su una comunità di homeless situata sulle rive del Silverwood Lake. 

Presto scoprirà di essersi messo in viaggio con l’idea di trovare delle risposte, ma si accorgerà di aver recuperato, in quella esperienza tanto lontana da lui, una parte così vera di sé da cambiare completamente lo scenario della sua esistenza. Simona Binni, Premio Romics 2015 come Miglior Esordiente, al terzo volume pub­blicato da Tunué, ci rapisce in uno scenario malinconico nel quale il lettore, come il pro­tagonista, si perderà per poi ritrovarsi rinato.



Questa di Simona Binni e' una Graphic Novel delicata e drammatica che ci trasporta nel mondo di Diego che a seguito di una delusione familiare decide di recarsi al campeggio di Silverwood lake, per trovare qualche risposta oppure solamente per prendersi una pausa da tutti e da tutto per ritrovare se' stesso. Diego e' un giornalista, vive di storie altrui ma questa volta deve fare conti con la sua di storia e il posto che a scelto sembra non tardare a mostrargli il conto. Al campo le persone che incontra sono tante ed ognuno di loro porta sulle spalle il peso della propria vita che in un modo o nell'altro ha lasciato segni indelebili e ferite che ancora devono rimaginarsi, non tutto e' come sembra e Diego lo capisce passo dopo passo, ogni scelta giusta o sbagliata che sia, porta con se' delle conseguenze ed anche se a volte fa male bisogna imparare a conviverci. Colpi di scena, qualche flashback, perche' d'altronde se non si guarda al passato e' difficile capire come si e' arrivati al presente e scene d'amore, non quello melenso e sdolcinato, badate bene, ma l'amore giovane e spensierato, oppure quello inspiegabile e duraturo che a volte puo' nascere tra persone conosciute da poco ma che ci si abitua subito ad avere intorno. I tratti dei disegni di Simona sono netti, decisi e i panorami che ci regala sono splendidi e ci si passa delle ore ad osservarli con i loro colori tenui e confortevoli. Una storia spesso triste e malinconica che pero' trasmette un bellissimo messaggio e vari sono stati i passaggi nei quali mi sono fermata a riflettere e altri dove invece mi sono persa tra i disegni, lasciandomi trascinare senza troppi pensieri seguendo solo i miei occhi, una graphic novel che consiglio decisamente e un'autrice che ho scoperto con piacere e che di sicuro da ora in poi seguiro'.


Durata totale della lettura: Due giorni
Bevanda consigliata: Succo di arance rosse
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 17 anni
Sito dell'autore: Simona Binni






      "Il suggestivo viaggio nel Sud della California tra gli homeless, alla scoperta delle zone più nascoste dell'anima."


              
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