lunedì 21 agosto 2023

Recensione: Endorfine

                                 

Endorfine
di Christophe Gavat

Editore: Neri Pozza
Prezzo Cartaceo: € 19,00
Prezzo ebook: € 9,99
Pagine: 256
Titolo originale: Endorphine
Traduzione: Maddalena Togliani


Non c’è tregua per la polizia giudiziaria di Marsiglia e per il comandante Henri Saint-Donat, un tempo in forza a Parigi e da anni in servizio nella città del sole, del pastis e delle gang che trafficano droga e vite umane. Nemmeno quando Saint-Donat si trova dall’altra parte del mondo, in Québec, a un congresso internazionale delle forze dell’ordine, dove lo raggiunge una breve, drammatica telefonata del suo vice, il capi­tano Basile Urteguy, poliziotto con la musica nel sangue. Musica e sangue, del resto, sono motivi conduttori di una delicata indagine tra Marsiglia e Tolosa in cui la morte di una giovane prostituta, gettata da una finestra, pare collegata all’esecuzione di due uomini, uno dei quali, un musicista, torturato con un trapano elettrico. Saint-Donat, vedovo, stanco di affrontare il male quotidiano, sarebbe pronto a lasciare, ma a riportarlo in patria e in azione, rivita­lizzato dalle nevi canadesi e con nuove en­dorfine in circolo, è proprio la notizia che Basile è svanito nel nulla mentre indagava sulla scomparsa di un’altra ragazza, ça va sans dire musicista. Il grido di aiuto del suo vice, insomma, è arrivato forte e chiaro fino a lui oltreoceano. Cosí, in pochi giorni, Saint-Do­nat e gli altri della Giudiziaria ingaggiano una lotta contro il tempo per evitare che altro sangue venga versato, mentre a ogni passo risuonano alte e forti, dietro le quinte, le ma­giche note di Chopin. Dopo l’avvincente Omicidio a Cap Canaille, insignito del Prix du Quai des Orfèvres, torna in azione, in un poliziesco crudo e serrato, la squadra nata dalla penna e dall’esperienza di Christophe Gavat.

«Il corpo gli urla di fermarsi, rifiuta di produrre le endorfine necessarie per con­trastare il dolore. La mente lo supplica di non accanirsi. Come alla maratona, dove ha mollato al trentasettesimo chilo­metro. Cosí vicino al traguardo, cosí lon­tano dalla vittoria. Si è lasciato incastrare. Hanno vinto loro. Lui ha perso».

«Il corpo gli urla di fermarsi, rifiuta di produrre le endorfine necessarie per con­trastare il dolore. La mente lo supplica di non accanirsi. Come alla maratona, dove ha mollato al trentasettesimo chilo­metro. Cosí vicino al traguardo, cosí lon­tano dalla vittoria. Si è lasciato incastrare. Hanno vinto loro. Lui ha perso».


Henri Saint Donat è alle prese con i suoi incubi e con la depressione che lo affligge da quando ha perso prima il figlio e poi la moglie. È solo. Trasferitosi a Marsiglia da una Parigi che non gli dava più nulla pensando così di fuggire dalle proprie ossessioni, per trovare nel sole e nel mare la risposta.
Ma non è così, purtroppo. Anche in questo paesaggio assolato, i suoi demoni lo inseguono.
Si trova alle prese con un omicidio, per il quale apparentemente non si trovano moventi, ma a Marsiglia ce ne possono essere tanti: la prostituzione, la droga, un regolamento di conti. Cade sempre di più in una crisi che lo porta quasi al suicidio. In suo soccorso arriva il suo capo, Mathilde Deloumeaux, che gli ordina di accompagnarlo in Quebec a Montréal, per un convegno internazionale delle forze di Polizia di tutto il mondo. Ma, mentre è in Canada, riceve una strana telefonata dal suo vice, Basile Urteguy, una richiesta di aiuto, dice di essere stato rapito. Henri non capisce perché il suo vice abbia chiamato proprio lui, sapendo che è dall'altra parte del mondo. Invece di rilassarsi e di seguire la conferenza, continua a tenersi in contatto con la sua squadra a Marsiglia che, nel frattempo, è alle prese con il caso di una prostituta che, apparentemente, si è gettata dalla finestra di un palazzo. Ma i due casi sembrano essere legati tra loro, ma da cosa? L'urgenza è cercare di capire cosa sia successo al suo vice Urteguy, sposato con una poliziotta, Lucie, con la quale ha un bimbo piccolo. Inizia così un'indagine per capire chi ci sia dietro questi omicidi, la scomparsa di Urteguy. Sembra che il responsabile sia qualcuno ossessionato da Chopin, perché gli indizi portano a società i cui nomi corrispondono a opere del compositore. Una sorta di ossessione. Henri riesce così ad accantonare i propri incubi personali e a battersi incessantemente per risolvere il caso. Più che il caso in sè, l'autore affronta il contesto sociale in cui si sono svolti i fatti, con le emozioni, le sensazioni e l'inquietudine dei protagonisti. Un ritratto anche psicologico delle vittime e dei carnefici.

Durata totale della lettura: 3 giorni
Bevanda consigliata dall'autrice: te al limone
Formato consigliato: ebook
Età di lettura consigliata: dai 17 anni

  "La solitudine, la disperazione e l'oppressione spesso guidano verso sentieri impraticabili."


Si ringrazia la Casa Editrice per la copia omaggio.

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