giovedì 30 giugno 2011

Recensione: L'ultima eredità

di Valentina Pattavina

Prezzo di copertina: € 16,00
Editore: Fanucci
Data di uscita: 19/05/2011
Pagine: 214, brossura
Lingua: Italiano
Generi: Romanzi e Letterature, Romanzi italiani contemporanei

“L’atteso seguito di La libraia di Orvieto, un romanzo che ha deliziato migliaia di lettori.”

1944. In un’Italia spaccata in due, in mano per metà alle forze alleate e per l’altra metà all’oppressione nazifascista, ci si arrabatta per portare a casa la pelle. E Orvieto, che le parti in conflitto si impegnano a non attaccare per preservare la ricchezza del suo patrimonio artistico, si trova malgrado ciò a fronteggiare la furia distruttrice dei bombardamenti che ne dilaniano il territorio, arrivando a sfiorare l’altissima rupe di tufo. Ma per quale ragione, in una di quelle terribili notti di guerra, qualcuno decide di sfidare il coprifuoco aggirandosi tremante fra lapidi e croci? Cosa sotterra di così prezioso da rischiare la vita mentre dal cielo imperversa una pioggia fatale di spezzoni incendiari? E come mai, a distanza di più di sessant’anni, quel vecchio episodio sconosciuto torna a incidere sulla piccola comunità orvietana di cui la libraia Matilde Ferraris è ormai stabilmente parte? Un romanzo che si fa leggere d’un fiato, una black comedy nelle cui pagine dense di suggestioni letterarie e ironia si muovono tutti quei personaggi che abbiamo ormai imparato ad amare, e che agiscono come in un teatro in cui si insceni la parabola stessa dell’esistenza, sempre alle prese con il suo lato più fosco e segreto.

Dopo essere stata incuriosita dalle vicende di un paesino del Nord ne La Modista di Andrea Vitali, anche in questo piacevole libro di Valentina Pattavina ho ritrovato i sapori e le atmosfere della vita di un paese di provincia.
L’ultima eredità è infatti il sequel de La libraia di Orvieto, ambientato nella splendida cittadina umbra, patria della vivacissima Matilde, che insieme ai suoi due adorati cani Dori e Lessing, conduce una vita abbastanza tranquilla tra casa e la libreria del professor Sergio Paolini.
Tutto questo fino a quando non vengono ritrovate nel cimitero una serie di buche, apparentemente scavate a caso presso le lapidi.
Matilde viene così suo malgrado assoldata dall’intraprendente Michele, sempre alla caccia di notizie, per risolvere questo mistero.
Ma la trama si infittisce quando cominciano a sparire alcuni oggetti disseminati tra le vie del centro, tra cui l’amata bicicletta della nostra eroina, e un losco individuo prende in affitto i locali proprio davanti alla biblioteca del professore..
Ovviamente anche questa volta Matilde riuscirà a dipanare il bandolo della matassa, scovando un insospettabile colpevole, e regalandoci un finale a sorpresa.
L’ultima eredità è una lettura piacevolissima e scorrevole, con qualche citazione colta qua e là che rende la narrazione ancora più intrigante.
La protagonista, già delineata nel primo libro, riconferma le sue caratteristiche assolutamente (e oserei dire piacevolmente) differenti rispetto agli stereotipi letterari odierni: è una donna pacata, colta, che non cerca sconvolgimenti, amorosi e non, nella sua vita, ma suo malgrado li accetta e li supera.
Una eroina dotata di una straordinaria sensibilità, ma allo stesso tempo di ironia, che ci conduce in una storia intrigante con interessanti flash-back negli anni ’40.

Valentina Pattavina, rivelazione nel 2010 col suo primo romanzo sempre edito da Fanucci, è nata a Catania nel 1968 e, dopo un'intensa attività nel mondo dello spettacolo, si è occupata di editoria, curando quindi, con Vincenzo Mollica, la serie Parole e canzoni per Einaudi Stile Libero, collana per la quale ha scritto quattro monografie dedicate a Totò, Alberto Sordi, Paolo Villaggio e Ugo Tognazzi.

Durata della lettura: 7 giorni
Bevanda consigliata: Aperol Soda
Età di lettura consigliata: dai 16 anni
Voto: 7

2 commenti:

  1. Sembra proprio un bel libro, grazie Becky lo leggerò sicuramente

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  2. Questo è proprio il tuo genere, romantico e nostalgico come un pomeriggio d'estate!

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