venerdì 11 ottobre 2013

Recensione: Il pianista


Il pianista.
Varsavia 1939-1945.
La straordinaria storia di un sopravvissuto
di Wladyslaw Szpilman

Prezzo di copertina: € 7,90
Editore: Dalai Editore
Collana: I tascabili
Pagine: 239, brossura
Data di uscita: Gennaio 2008
Lingua: Italiano
Titolo originale: Śmierć miasta
Lingua originale: Polacco
Traduzione:  L. Lax
Genere: Narrativa storica

"Ho iniziato la mia carriera di pianista durante la guerra, al Cafè Nowoczesna, che si trovava in via Nowolipki, proprio nel cuore del ghetto di Varsavia. Quando nel novembre del 1940 i cancelli del ghetto vennero chiusi, la mia famiglia ormai da molto tempo aveva venduto tutto quello che si poteva vendere, persino quello che noi consideravamo il nostro bene più prezioso: il pianoforte. La vita, alla quale quei tempi avevano tolto ogni valore, mi costrinse tuttavia a vincere la mia apatia e a cercare un modo per guadagnarmi da vivere."

"Il 23 settembre 1939 Wladyslaw Szpilman, un giovane pianista di Varsavia, suonò il "Notturno" in C diesis minore di Chopin per la radio locale, mentre le bombe tedesche cadevano sulla città. Più tardi, un ordigno tedesco distrusse la centrale elettrica e la stazione radio polacca fu ridotta al silenzio. La guerra precipitò Varsavia nell'orrore dell'occupazione nazista. Rinchiusi nel ghetto, gli ebrei furono a poco a poco decimati. Agghiacciato testimone degli eventi che porteranno alla rivolta e all'evacuazione della città, Szpilman vide morire molti dei suoi amici e la sua intera famiglia, riuscendo miracolosamente a sopravvivere tra le rovine della sua amata Varsavia. "Il pianista" è allo stesso tempo la storia straordinaria della tenacia di un uomo di fronte alla morte e un documento della misteriosa, possibile umanità degli esseri umani: la vita di Szpilman fu salvata da un ufficiale tedesco che lo udì suonare quello stesso "Notturno" di Chopin su un pianoforte trovato fra le macerie."


Questo libro autobiografico tratta di un periodo storico tra i più terribili degli ultimi secoli, visto attraverso le vicissitudini di un giovane pianista polacco salvatosi a stento dagli orrori dell'occupazione nazista nella Seconda Guerra Mondiale.
Wladyslaw Szpilman si ritrova solo nel ghetto di Varsavia dopo l'invasione tedesca e la deportazione di migliaia di persone nei campi di concentramento; da allora inizia per lui una vita fatta di fughe e stenti all'interno di una città devastata dai bombardamenti e dalla solitudine.
Dopo aver intrapreso diversi lavori e aver cambiato molteplici alloggi di fortuna, Szpilman riesce a sopravvivere fino alla liberazione avvenuta ad opera dell'Armata Rossa, anche grazie all'inaspettato aiuto di un ufficiale tedesco, Wilm Hosenfeld, che gli diede del cibo dopo averlo sentito suonare le note melodiose e tristemente struggenti del "Notturno" di Chopin.
Questo libro, da cui Roman Polański ha tratto il film omonimo vincitore della Palma D'Oro al Festival di Cannes, è un lungo e travagliato viaggio nella memoria di fatti che si vorrebbero dimenticare invece che ricordare, ma è soprattutto una sorta di manifesto della volontà di sopravvivenza dell'uomo sopra ogni forma di soppressione fisica e psicologica.

Durata della lettura: 5 giorni
Bevanda consigliata: tisana alla melissa 
Età di lettura consigliata: dai 18 anni





"La forza della musica e della speranza che vanno oltre gli orrori della Seconda Guerra Mondiale"
Wladyslaw Szpilman, nato a Varsavia nel 1911, ha studiato pianoforte presso il Conservatorio della sua città e presso l’Accademia delle Arti di Berlino. Dal 1945 al 1963 è stato Direttore dei programmi musicali alla Radio polacca, senza però mai interrompere la sua attività di pianista concertista e compositore.



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