martedì 12 agosto 2014

Recensione: Luce proibita

Luce proibita
di David Rocklin

Editore: Neri Pozza Editore
Prezzo: € 17,00
Pagine: 336
Titolo originale: The luminist


Ceylon, 1830. Eligius ha solo 15 anni quando rimane orfano del padre, ucciso mentre cercava di sostenere la causa della sua gente colonizzata dagli inglesi. Fiero e orgoglioso, estremamente intuitivo ma anche sensibile al fascino del mondo occidentale, Eligius entra a servizio presso una famiglia di coloni, i Colebrook, composta dal capostipite, Charles, ormai anziano e malato, dalla moglie Catherine, molto più giovane di lui, e dalla figlia Julia, promessa sposa al figlio del governatore Winfield. Altera e algida, enigmatica e affascinante, utilizzando una strumentazione primordiale, Catherine si cimenta nell’arte della fotografia. Cattura le immagini, suscitando stupore e meraviglia intorno a sé. I risultati sono strabilianti, tanto che la sua fama giunge fino a Londra. Eligius osserva, con estrema attenzione e sincero interesse. Impara le tecniche, sa come preparare l’occorrente per scattare una fotografia, come avere cura delle lenti del telescopio. Conosce gli strumenti, la loro funzione, la loro delicatezza. Al punto da scattare una foto a se stesso insieme a Julia, di cui si innamora, forse ricambiato, fin da subito. Una foto destinata a catturare per sempre un fuggevole attimo di felicità suggellato da un bacio destinato a rimanere unico e irripetibile. Di lì a poco, infatti, si abbatte la tragedia della storia sulla famiglia Colebrook e su Eligius. Accecato dalla brama del potere e della ricchezza, il governatore Winfield scatena una vera e propria guerra civile. I villaggi vengono completamente devastati negli scontri tra i soldati e i rivoltosi. La dimora dei Colebrook viene messa fuoco e Charles muore. L’unica possibilità di salvezza per i coloni superstiti è la fuga, su un bastimento pronto a salpare per Londra da Port Colombo. Catherine e Julia Colebrook salgono sulla nave. Ma non Eligius. Il suo destino non è quello di seguire i Colebrook.



Una storia ambientata in India ai tempi della colonizzazione inglese. Eligius, un ragazzo nativo indiano si ritrova a lavorare per la famiglia Colebrook e da qui iniziano tutte le vicende principali. La figlia di Charles Colebrook si chiama Catherine ed ha una passione smodata per la fotografia, arte non ancora sviluppata come ai tempi nostri. Per Catherine la fotografia è tutto ed Eligius presto diventa il suo assistente, si interessa a tutto, inizia a capire come funzionano le varie cose ed intanto anche il suo cuore inizierà ad abituarsi a Catherine. Purtroppo i due non sono destinati a stare insieme a causa delle differenze e delle abitudini di quei tempi che non concepiscono una relazione del genere. Allo scoppio della guerra civile purtroppo i destini dei due si separeranno senza riuscire ad unirsi mai più. L'autore descrive con precisione le ambientazioni e il periodo storico, descrivendo accuratamente l'immagine dell'India dominata dagli inglesi. trovo sempre affascinante tutto cio' che puo' darci un racconto ispirato a tempi tanto lontani. La distanza tra i nativi e gli invasori e' molto marcata ma tra i due protagonisti tutte le differenze sembrano sparire in onore della passione per la fotografia che unisce e appasiona entrambi. Un libro che non considero eccezionale ma particolare per l'ambientazione e la per il tema della fotografia che affascina sempre.

Durata totale della lettura: Tre giorni
Bevanda consigliata: Te' bianco alla mandorla
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 16 anni

“Una storia proibita unita ad una bruciante passione”

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