mercoledì 29 ottobre 2014

Recensione: Una piccola libreria a Parigi

Una piccola libreria a Parigi
di Nina George

Editore: Sperling & Kupfer
Prezzo: € 16,90
Pagine: 320
Titolo originale: Das Lavendelzimmer


Jean Perdu ha cinquant'anni e una libreria galleggiante ormeggiata sulla Senna, la Farmacia letteraria: per lui, infatti, ogni libro è una medicina dell'anima. Da ventun anni vive nel ricordo dell'amata Manon, arrivata a Parigi dalla Provenza e sparita all'improvviso lasciandogli soltanto una lettera, che Jean non ha mai avuto il coraggio di aprire. Ora lui vive solo in un palazzo abitato dai personaggi più vari: la portinaia che sa tutto di tutti, la pianista solitaria che improvvisa concerti al balcone per il vicinato, il giovanissimo scrittore di successo che però ora è in crisi creativa, la bella signora malinconica tradita e abbandonata dal marito fedifrago. Per ciascuno Jean Perdu trova la cura in un libro: per tutti salvo se stesso. Finché decide di mettersi in viaggio per cercare la donna della sua vita. Verso la Provenza e una nuova felicità. Un romanzo tenerissimo e pieno di speranza, con un protagonista che ha tutto lo charme di un affascinante libraio francese. Un'appassionante e indimenticabile storia d'amore nelle atmosfere incantevoli di Parigi e della Provenza. Un inno alla lettura: che non è un hobby solitario, bensì la più bella delle attività sociali. «Che cosa stai leggendo?» Nessuna conversazione inizierà in modo altrettanto promettente.



Di nuovo un libro riguardante librerie e libri. Il protagonista di questa storia a tratti avrei voluto scuoterlo per farlo svegliare e a tratti mi ha intenerito. Il libro e' incentrato sulla figura di Jean Perdu, proprietario di una libreria insolita. Una libreria galleggiante, una farmacia letteraria, secondo me un nido sicuro per Perdu dove puo' trovarsi circondato da cio' che conosce meglio, i libri. Perdu ha un conto in sospeso. In passato ha vissuto l'amore piu' grande della sua vita, quell'amore unico che ti fa fare cose che non penseresti mai di fare, dire parole che non penseresti mai di dire e respirare la vita a pieni polmoni, il suo nome era Manon. Quell'amore pero' lo ha lasciato e lui non lo hai mai rincorso, non lo ha mai cercato, non ci ha mai piu' voluto pensare. Adesso invece decide che e' il momento di capire davvero cosa sia successo, il momento di affrontare i fantasmi del passato e cosi' inizia il suo viaggio, con la sua libreria galleggiante e un amico inaspettato. Mi e' piaciuto e divertito questo viaggio, dove mano a mano il protagonista riflette su molti aspetti della sua vita e di quella delle persone che incontra. Il protagonista assapora il gusto dell'avventura, inizia ad apprezzare le piccole meraviglie della vita che prima non aveva mai vissuto perche' sempre bloccato da quel dolore d'amore che ha conservato nel suo cuore relegandolo in un angolo buio e nascosto con la costante paura di affrontarlo. Perdu non lo definirei un gran personaggio di carattere, mi ha colpito pero' la sua sensibilita', quella abilita' di riconoscere i problemi ed associarli ad un libro che riesce a curarli, quella sensibilita' che ti fa vedere piccole cose che molti ignorerebbero, che gli fa capire solo con uno sguardo i sentimenti e le emozioni di chi lo circonda. Un libro ed una storia lievi, che cullano il lettore come quando le onde cullano una barca durante un lungo viaggio.

Durata totale della lettura: Quattro giorni
Bevanda consigliata: Te' nero alla lavanda
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 15 anni


       “A volte i libri possono curare i dolori del cuore.”

2 commenti:

  1. Ce l'ho in libreria, in attesa di lettura! Spero non mi deluda :)

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  2. Ciao Alessia, se ti va quando lo hai letto fammi sapere come lo hai trovato cosi' ci scambiamo le nostre impressioni :)

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