giovedì 2 maggio 2024

Recensione: Autobiografia clitoridea



 Autobiografia clitoridea

 di Teresa Cinque

 Editore: Longanesi
 Prezzo: €18,6
 Pagine: 304
 

 «La mia idea di relazione era che se vengo amata sono salva. Se vengo amata da uno fico sono salva un po’ di più. Lo vedi com’è semplice creare un mostro?» Elisa è una bambina bionda, estroversa, spontanea. Ama la vita con la voracità dell’infanzia e con la stessa feroce innocenza insegue ciò che è bello e che le piace. E a Elisa piacciono i buoni voti a scuola, il prosciutto crudo, e masturbarsi. Lo fa per istinto, per curiosità, per stare bene. Finché suo padre, Bruno, la coglie sul fatto e si ritrae disgustato. In quel momento qualcosa in Elisa si rompe per sempre: comincia a sentirsi sporca, reietta, malata, diversa. Quell’episodio plasma la sua vita. Alla solitudine in cui Bruno l’ha relegata si aggiungono nuove esperienze che la intrappolano sempre più in una sensazione di disagio e repulsione verso se stessa: prima le molestie di un prete, poi le attenzioni violente di ragazzi sempre più sbagliati. Nata femmina, intera e perfetta e poi rotta dall’impatto con il mondo dei maschi, Elisa si convince che essere donna significa accettare di lasciarsi misurare e “validare” dagli uomini e si rifugia nel sesso, strumento per sentirsi finalmente giusta e non più sbagliata, uguale a tutti gli altri. Colleziona maschi belli, prestanti, ormonali, trofei di un combattimento senza vincitori. Perché queste relazioni a senso unico sono come svuotate, prive di gioia, e infatti per lungo tempo Elisa raggiunge l’orgasmo unicamente in solitudine, masturbandosi. Tanto, a nessuno sembra interessare granché del suo piacere, troppo capriccioso e inaffidabile, troppo volubile e immaturo per essere preso in considerazione. In una parola: troppo clitorideo. Un romanzo autobiografico dolce e duro, una storia universale in cui molte donne si riconosceranno. 




La crescita di una ragazzina negli anni 80 in cui la cultura del consenso non esisteva nemmeno lontanamente, un legame con l'eros e la propria clitoride 
Il romanzo segue la storia di una normalissima ragazza italiana, che cresce in un contesto in cui i genitori si conoscono sempre meno e si innervosiscono sempre di piu.
Un contesto in cui la mamma che inizialmente era una casalinga, pian piano inizia un commercio di pianoforti e questo per quanto supportato inzialmente, non viene digerito bene dal padre professore.
Un contesto comune con un padre che ama la figlia e la fa sentire speciale fino al giorno in cui, ancora molto piccola, la coglie mentre si masturba. 
La parola ancora non esiste nel suo vocabolario, non sa nemmeno cosa stia facendo, le piace solo la sensazione che deriva da quello che lei chiama "frullare". Negli occhi del padre, purtroppo, la piccola bambina adorabile sparisce automaticamente e ai suoi occhi rimane una sconosciuta, pervertita e chiaramente lasciva. tutto l'affetto si annulla e da quel momento lei non viene nemmeno abbracciata. Inizia in questo modo il vortice in discesa di una serie di relazioni tossiche o sbagliate in cui va a finire nella ricerca (ancora inconsapevole) dell'a,ore e dell'afftetto che il padre non le concedeva.
Finalmente la luce inizia con l'inizio della terapia, anche se non tutti i dottori con cui si incontra sono moderni/femministi/aggiornati. 
Nonostante tutto viviamo con lei tutte le storie e le sue evoluzioni, il modo di approcciarsi agli uomini e al sesso. Uno scorcio sulla vita e la crescita mentale di una ragazza che potrebbe essere ognuna di noi, una lezione onesta sul bisogno di capire le nostre radici, da dove nascono le nostre inclinazioni e "problematiche", un romanzo che ci ricorda quanto sia importante la consapevolezza di se stessi e quanto l'esplorazione del se influisca su tutta la nostra vita.
Il rapporto del padre viene analizzato con attenzione e quel continuo tira e molla tra dovere filiale e rabbia inespressa per un amore perso.

Un libro che mi é piaciuto tantissimo! Un romanzo sincero, una ferita aperta ispezionata per noi e attraverso anni di terapia. Un percorso che ho similmente affrontato e in cui mi sono ritrovata molto.

Assolutamente consigliato.

Durata totale della lettura: Cinque giorni
Bevanda consigliata: Aranciata
Formato consigliato: Cartaceo
Consigliato a chi ha apprezzatoTre ciotole di Michela Murgia



"L’inclinazione è una faccenda troppo sottile per chi già è ottusamente piegato dalla povertà. " 


Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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