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lunedì 9 ottobre 2023

Recensione: Delitto all'ora del vespro



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Delitto all'ora del Vespro
di Rev Richard Coles

Editore: Einaudi
Prezzo: € 18,00
Pagine: 320
Titolo originale: Murder Before Evensong
Traduzione: Letizia Sacchini
 
 Tra vecchiette scorbutiche, diverbi di paese e fedeli inviperiti, ce la farà il canonico Daniel Clement a risolvere il caso dell’omicidio nella parrocchia di St Mary? 
La comunità di Champton è sul piede di guerra perché i nuovi lavori minacciano di sfregiare la secolare chiesa del villaggio. E quando un cadavere viene ritrovato nella penombra della navata, sembra che per salvare una fila di banchi qualcuno sia persino disposto a uccidere. 
    Il canonico Daniel Clement è il rettore della parrocchia di St Mary attorno a cui si raccoglie Champton, un caratteristico villaggio della campagna inglese. Se non fosse per la madre Audrey, un po’ petulante, e per qualche bega con i fedeli, Daniel potrebbe godersi la pace del luogo insieme ai suoi amati bassotti tedeschi. 
Ma quando Clement annuncia dal pulpito che la chiesa necessita di un nuovo bagno, la piccola comunità locale si divide, tirando fuori odi e alleanze inaspettati. E trovando, a pochi passi dall’ultimo banco, un cadavere, il canonico capisce che quella che sembrava una disputa come tante, ha passato il segno. 
Forte della sua conoscenza dell’animo umano e dell’aiuto dei suoi parrocchiani, Clement si mette a indagare per scoprire la verità e acciuffare l’assassino. 

    «Scritto da dio, coinvolgente e un pizzico diabolico» (The Sunday Times). «I devoti di Agatha Christie vi ritroveranno le stesse atmosfere» (The Guardian). «Profondamente inglese» (Sunday Express)
Un giallo ambientato tra i parrocchiani di un pittoresco villaggio inglese. Il romanzo del momento l’ha scritto un reverendo.


  Trasferitosi dalla più caotica Londra alla campagna inglese circostante, il reverendo Daniel vive una vita molto zen, meditativa, come pastore della chiesa di St Mary. 
Oltre ai consueti impieghi ecclesiastici, passa le giornate occupandosi di piccole scaramucce tra i compaesani : dalle scelte di composizioni floreali per la parrocchia, ai battibecchi per la distribuzione dei posti a sedere in chiesa, all'organizzazione di piccole feste e sagre di paese. 
Il tutto in compagnia dei due fedeli bassotti e della madre 80enne. 
Ma la sua tranquillità viene disturbata una notte da un omicidio direttamente nella sua chiesa : uno dei suoi fedeli viene trovato accoltellato, accanto un paio di cesoie. 
Risulta subito chiaro che uno dei compaesani deve essere il colpevole. Ma chi tra i suoi fedeli può essere l'assassino che si nasconde nel villaggio? 

    Primo di una serie di gialli con protagonista la figura del reverendo/detective Daniel, questo romanzo colpisce sicuramente per i numerosi richiami al giallo classico inglese del Novecento - la Miss Marple di Agatha Christie in primis.
Dalla ambientazione in un tipico piccolo villaggio bucolico nella campagna inglese, al lento scorrere del tempo, intervallato dalle solite tradizioni legate alla chiesa e alla vita agreste. 
Tutte le scene, soprattutto durante lo svolgimento dell'indagine, sono ben accompagnate dal rituale del the, notoriamente caratterizzato dalla combo gossip & dolcetti.

    Numerosi sono gli abitanti del villaggio che ci vengono presentati, quasi tutti personaggi principali intorno al quale ruota il romanzo. 
Ma oltre ad una conoscenza più approfondita della figura del reverendo Daniel e di sua madre Audrey, anziana vedova arzilla e dalla lingua molto lunga ed affilata - gli altri personaggi non vengono ben delineati e rimangono leggermente sottotono. 
Si fa quasi difficoltà all'inizio nel ricordare i vari nomi ed associarli alle varie figure presenti, ma essendo opera prima di una serie sicuramente ci sarà modo di approfondire la conoscenza dei vari personaggi nei prossimi episodi.

    Anche se con una partenza un po' lenta, il ritmo diventa più calzante ed accattivante durante lo svolgimento dell'indagine.
Non una vera e propria indagine poliziesca, forse quello che si aspettano i lettori di un giallo - ma un approccio che ho trovato molto originale. 
Il reverendo Daniel, vero detective sulla scena, ogni giorno durante la sua passeggiata mattutina in campagna con i fedeli bassotti, medita. E durante la meditazione si lascia andare alle riflessioni sui compaesani che ben conosce, ai loro rapporti e alle varie supposizioni/sensazioni sentite. Una vera e propria analisi psicologica dei personaggi. Sul come dovrebbe pensare ed agire l'assassino. E su quale dei suoi compaesani può meglio associarsi a questa figura.

    Decisamente un ottimo passatempo per questo inizio d'autunno. Quando si ricomincia a prendere il the delle cinque, magari accompagnato da un dolce, trascorrendo ore spensierate trasportati tra le bucoliche colline della campagna inglese.

Durata totale della lettura: cinque giorni 
Bevanda consigliata: green tea vaniglia e fragola
Formato consigliato: eBook
Età di lettura consigliata: dai 14 anni
Sito dell'autore: Rev Richard Coles
Consigliato a chi ha apprezzato: Miss Marple - Agatha Christie

« Questo è fondamentale Theo: siamo esseri imperfetti chiamati alla perfezione.
Devi abituarti al fallimento »


Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

giovedì 10 agosto 2023

Recensione: Cleopatra e Frankenstein



 Cleopatra e Frankenstein

 di Coco Mellors

 Editore: Einaudi
 Prezzo: € 19
 Pagine: 488
 Titolo originale: Cleopatra and Frankenstein
 Traduzione a cura di: Carla Palmieri

 Cleo ha ventiquattro anni, fa la pittrice e da quando ha lasciato l’Inghilterra e si è trasferita a New York si imbuca a una festa dopo l’altra. Eppure, dietro le mille luci della Grande Mela, quella che conduce è un’esistenza solitaria, insonne, precaria, in cui il suo visto per studenti sta per scadere. Fino a quando, la notte di Capodanno, Cleo non incontra Frank nell’ascensore di un grattacielo. Il tempo della discesa e la miccia ha preso fuoco. Vent’anni piú grande di lei, puro self-made man, Frank offre a Cleo la possibilità di essere felice, la libertà di dipingere e l’opportunità di richiedere una Green Card. Sei mesi dopo, al loro matrimonio ci sono amici stravaganti, pieni di sogni, ansie, disperazioni: dal migliore amico di Cleo, che nasconde la propria omosessualità ai genitori, alla sorella scapestrata di Frank, che cerca di trovare lo sugar daddy giusto per farsi mantenere. E proprio questo incontro tra universi cosí lontani, porterà a un esito imprevedibilmente complesso e doloroso.




Un romanzo forte, woke e pieno di pathos. 
Cleo e Frank aka Frankenstein, si conoscono per assoluto caso a una festa di un amico comune. Hanno 20 anni di differenza e mentre lei è un artista squattrinata, lui è un pubblicista di successo. 
L'amore sboccia velocemente e corre quanto le pagine del romanzo. Il mondo che li circonda è pieno di altri Newyorkesi nevrotici e pieni di dipendenze. 
Non tutti apprezzano la coppia, la sorella di Frank, la magnifica Zoe, lo ritiene un contratto legato solo al visto mentre Otis, il miglior amico di Cleo, proprio non riesce a lasciarla andare nonostante lui sia gay e sa che non ci sarebbe stato un futuro fra loro. Cleo proviene da una famiglia instabile e non presente, questo le ha fornito pochissime sicurezze nella vita e ancora meno basi per affrontare le difficoltà che essa comporta. Frank dall'altro canto è cresciuto con una mamma alcolizzata che non sembrava volere figli. 
Queste due entità non possono che creare scintille ma non solo loro, procedendo nella lettura, entriamo più in confidenza con gli altri personaggi, Anders il miglior amico di Frank, Eleonor la sua nuova collega divertente. Di ognuno veniamo a conoscere ogni tratto che li mette in difficoltà, quasi più della personalità generale. Che siano le dipendenze, i genitori, la depressione, la scrittrice in modo volutamente superficiale, non si ferma davanti a niente. 
Se vi piacciono i romanzi in cui legate coi personaggi e questi sono approcciabili, questo romanzo non è per voi, qui è più facile che più di un personaggio vi innervosisca, non per forza togliendo fascino al testo che sembra proprio più uno studio sulle instabilità singolari che non un romanzo con un forte fil rouge. 
Un romanzo che sicuramente riceverà recensioni diametralmente opposte. Lo si odia o lo sia ama, l'unica cosa che posso dire è che quando vi dicono che assomiglia alla scrittura di Sally Rooney, ecco, NO!
La parte che però voglio salvare sia la facilita di lettura ma soprattutto la cruda e reale descrizione delle relazioni contemporanee, di quanto siano fomplesse le amicizie, le gelosie e i matrimoni che si incrinano. 
Un libro in cui si trattano molto i problemi mentali e le sue conseguenze, se non vi trovate nella fase happy della vostra vita, forse eviterei la lettura.

Durata totale della lettura: Nove giorni
Bevanda consigliata: Te al limone
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 16 anni
Website dell'autrice: Coco Mellors
Consigliato a chi ha apprezzato: Il palazzo di carta di Miranda Cowley Heller


"Una sola è importante, – rispose lui. – Non avere aspettative. 
Non avere preferenze. Quando ti convinci che una cosa dovrebbe andare a finire 
in un certo modo e non in un altro, rischi una delusione. "

Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

martedì 21 marzo 2023

Recensione: Una specie di Follia

                          

Una specie di follia
di Louise Penny

Editore: Einaudi
Prezzo Cartaceo: € 16,50
Prezzo ebook: € 7,99
Pagine: 624
Titolo originale: The Madness of Crowds


Mentre i residenti di Three Pines approfittano della neve alta per sciare e bere una cioccolata calda nei bistrot, la vacanza del commissario Armand Gamache viene interrotta da una richiesta all'apparenza semplice: una professoressa di statistica, Abigail Robinson, terrà una conferenza presso l'Università locale e bisognerà gestirne la sicurezza. Ma quando Gamache inizia a informarsi sul conto della donna, scopre un programma controverso e riprovevole, e implora l'università di annullare la lezione. In nome della libertà di espressione, l'ateneo rifiuta e accusa Gamache di censura e codardia intellettuale. In poco tempo, le opinioni della professoressa Robinson iniziano a diffondersi per Three Pines e le discussioni diventano dibattiti, i dibattiti diverbi, i diverbi litigi. E quando un omicidio viene commesso, spetta a Gamache e ai suoi due vice, Jean-Guy Beauvoir e Isabelle Lacoste, indagare sul crimine e su quella assurda follia collettiva.
"La professoressa di statistica era la ragione per cui tutta quella gente era uscita di casa in una fredda giornata di fine dicembre. Alcuni la idolatravano, altri erano venuti a protestare e a schernirla. E forse qualcuno era venuto con una brutta idea in testa."


Per chi non avesse mai letto un libro di Louise Penny e del commissario Gamache, si rende necessaria una breve introduzione. il commissario Armand Gamache è a capo della Sûrete du Quebec, è sposato con Reine-Marie, ha due figli, Daniel e una figlia sposata con il suo vice Jean-Guy Beauvoir. E, insieme a Beauvoir, ad assisterlo nella professione c'è Isabelle Lacoste che in più occasioni ha rischiato la vita insieme alla squadra. Gamache è anche nonno. Vive a Three Pines, una incantevole località nel Quebec, abbastanza difficile da trovare, immersa nel nulla e che deve il suo nome a tre grandi pini al centro del villaggio. In questo incantevole paesaggio hanno trovato casa molte persone che hanno deciso di allontanarsi da una vita precedente fatta di delusioni, sofferenze e insoddisfazione, alla ricerca di tranquillità e serenità tanto ambite quanto temute da molti.
La comunità di Three Pines è molto affiatata e costituita da personaggi stravaganti, come l'anziana e bizzarra Ruth, poetessa che si accompagna con un'anatra dalla quale non si separa mai. 
È appena finita la pandemia, che non ha risparmiato neanche questo piccolo villaggio e che, come nel resto del mondo, ha costretto tutti a mantenere le distanze, impedendo alla comunità di ritrovarsi nella libreria di Myrna per le serate di lettura, o di accoccolarsi al bistrot di Gabry e Olivier per gustare una cioccolata calda davanti al camino. 
Ma finalmente è finita. Ed è proprio in questo momento che viene organizzata una conferenza all'università locale dall'esperta di statistica Abigail Robinson. L'esperta esporrà le sue considerazioni in merito all'emergenza che ha messo in ginocchio il Paese e sul futuro della sua gestione. Idee che dividono: c'è chi le ama e chi le odia. Gamache è chiamato dalla rettrice dell'università a prendersi in carico la gestione della sicurezza. Molte le persone che in questo freddo dicembre, proprio nella settimana tra Natale e Capodanno, decideranno di recarsi alla conferenza affollando oltre misura il palazzetto dell'università.
E naturalmente non si tratta di un compito facile e grazie alla sua prontezza e all'aiuto dei suoi collaboratori, quella che rischiava di essere una tragedia si risolve con qualche ferito e nulla più. Ma gli strascichi dell'episodio porteranno molte conseguenze. Fino all'omicidio. Inizia così per Gamache e il suo team un'indagine molto difficile dove, per arrivare alla verità, occorrerà scavare a fondo nell'animo di tutte le persone coinvolte. Conoscerne i lati deboli e gli scheletri nell'armadio. I motivi che spingono ognuno a mentire o a omettere particolari che potrebbero essere un valido aiuto nell'inchiesta. E lo stesso Gamache si trova a porsi molte domane, così come suo genero e vice Beauvoir.
Se amate i polizieschi a tinte tenue, senza inutili spargimenti di sangue ma con un'intensa ricerca dell'animo umano questo libro è per voi. Una lettura intrigante e rilassante al tempo stesso.

Durata totale della lettura: 5 giorni
Bevanda consigliata dall'autrice: caffè marocchino
Formato consigliato: ebook
Età di lettura consigliata: dai 17 anni
Sito dell'autrice: Luoise Penny

  "Conoscete il fenomeno della centesima scimmia?"



giovedì 22 dicembre 2022

Recensione: God save the queer



 God save the queer

 di Michela Murgia

 Editore: Einaudi
 Prezzo: € 14,50
 Pagine: 152
 

 «Vorrei capire, da femminista, se la fede cristiana sia davvero in contraddizione con il nostro desiderio di un mondo inclusivo e non patriarcale, o se invece non si possa mostrare addirittura un'alleata. Da cristiana confido nel fatto che anche la fede abbia bisogno della prospettiva femminista e queer, perché la rivelazione non sarà compiuta fino a quando a ogni singola persona non sarà offerta la possibilità di sentirsi addosso lo sguardo generativo di Dio mentre dichiara che quello che vede "è cosa buona"». Si può essere persone femministe e cattoliche nello stesso tempo? Michela Murgia, cattolica, pensa di sí. E questo audace pamphlet, popolare e coltissimo, sfida il senso comune, e con lucidità e ironia ci spiega perché.




Se non la conoscete bene o siete dell'impressione che la Murgia sia una scrittrice "leggera", questo saggio vi farà ricredere! 
Breve ma di un impatto e intelligenza impressionante, senza essere petulante o cercare di insegnarci qualcosa. 
 Un testo teologico, che tocca un argomento delicato che potrebbe fare incazzare tutti, dai credenti, ai non, alle femministe e al maschio alfa. L'autrice invece mi ha davvero lasciata senza parole perché analizza la storia del cristianesimo, del suo rapporto con la donna, della sua (mancata) evoluzione da un punto di vista personale, collegandolo alla propria esperienza personale della religione. 
 Si parla di studi semantici, di iconografia, bellissima (e inquietante) l'immagine della patrioska, la preoccupazione di chi sceglie il dogma invece del ragionamento, tutto condito da una correttezza di pronomi che lo rende ancora più inclusivo. 

     "Verso chi ha una sola idea di Dio provo lo stesso istinto di difesa che ho davanti a chi ha letto un solo libro. Preferisco l’ignoranza, lo spazio bianco che apre all’intero possibile, piuttosto che l’avere un’unica prospettiva, perché ciò che è unico tende a diventare dogmatico con estrema facilità". 

 Un viaggio nella sua esperienza con la Trinità e tutte le difficoltà che ne derivano, i dubbi e le domande ancora oggi irrisolte e che porteranno a nuovi e continui motivi di riflessione futura. La Murgia ci propone chiavi di lettura diverse per storie legate a Gesù, sicuramente non avrei mai pensato alla queerness dello stesso e al suo mancato coming out! 
Un testo interessante e informativo sicuramente consigliato ma con l'idea di leggerlo con attenzione, più volte ho dovuto rileggere lo stesso passaggio perché fornisce spunti di riflessione su più livelli, cosa che non mi capitava con un libro da un po'.

Durata totale della lettura: Cinque giorni
Bevanda consigliata: Cappuccino
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 14 anni


"Non è necessario essere femminista per intuire che c’è qualcosa che non va in una rappresentazione del divino espressa attraverso due maschi e un uccello."

Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

mercoledì 12 ottobre 2022

Recensione: Niente di vero



 Niente di vero

 di Veronica Raimo

 Editore: Einaudi
 Prezzo: € 9,90
 Pagine: 176
 

 Prendete lo spirito dissacrante che trasforma nevrosi, sesso e disastri famigliari in commedia, da Fleabag al Lamento di Portnoy, aggiungete l’uso spietato che Annie Ernaux fa dei ricordi: avrete la voce di una scrittrice che in Italia ancora non c’era. Veronica Raimo sabota dall’interno il romanzo di formazione. Il suo racconto procede in modo libero, seminando sassolini indimenticabili sulla strada. All’origine ci sono una madre onnipresente che riconosce come unico principio morale la propria ansia; un padre pieno di ossessioni igieniche e architettoniche che condanna i figli a fare presto i conti con la noia; un fratello genio precoce, centro di tutte le attenzioni. Circondata da questa congrega di famigliari difettosi, Veronica scopre l’impostura per inventare se stessa. Se la memoria è una sabotatrice sopraffina e la scrittura, come il ricordo, rischia di falsare allegramente la tua identità, allora il comico è una precisa scelta letteraria, il grimaldello per aprire all’indicibile. In questa storia all’apparenza intima, c’è il racconto precisissimo di certi cortocircuiti emotivi, di quell’energia paralizzante che può essere la famiglia, dell’impresa sempre incerta che è il diventare donna. Con una prosa nervosa, pungente, dal-l’intelligenza sempre inquieta, Veronica Raimo ci regala un monologo ustionante.




Non conoscevo Veronica Raimo prima di leggere questo romanzo e credo sia perfetto da leggere per primo per conoscerla meglio. 
La storia infatti è proprio la sua, dalla sua nascita al giorno d'oggi ripercorriamo i punti salienti, e non, della crescita sua e della sua famiglia. Le dinamiche familiari sono contemporaneamente adorabili e divertenti e disegnano da subito, dalla prima telefonata della mamma a casa delle amiche, uno scostamento dell'immaginario della famigliola felice che si presenta all'esterno con le reali vicissitudini di ognuno. 
Una mamma estremamente apprensiva, un padre ligio al dovere e per qualche ragione, all'erezione di muri interni, un fratello intelligente che istiga il confronto con questa bambina nella media. Veronica ci racconta tutto in un monologo sarcastico, spietato, divertente e in qualche modo tenero. I due bambini vengono iniziati alla noia già da piccoli, questo fa si che inventino dei mondi nella propria testa. 
Veronica inventa Veronika e alle volte inventa anche sé stessa. Anche in età adulta, infatti, crea una sfilza di immagini diverse di sé, una per la madre, una per le case editrici, una per quando vuole convincere sé stessa di qualcosa. 
Quale sia la reale e la finzione non si sa, lei stessa non saprebbe spiegarlo. 
La scrittura è molto scorrevole, semplice limpida e comune. Potrebbe sembrare un libricino leggero e divertente e in parte lo è ma allo stesso tempo è un bel disegno di uno spaccato della vita di una famiglia, le debolezze di ognuno, le realtà che ci troviamo a vivere crescendo e come quella vocina nella nostra testa funzioni. 
Mi è piaciuta molto la finta superficialità e accettazione agli eventi della vita, la morte, il tradimento, come se a primo acchito sembrino scivolarle addosso ma che poi si ripresentano in qualche modo nel suo futuro.
 Ultimamente si parla molto di retelling, ecco questo romanzo mi è sembrato il retelling che l'autrice crea della propria giovinezza, in chiave ironica, a tratti può sembrare ruvida ma sicuramente onesta. Chissà quale sia però la realtà, lei stessa lo ammette con le parole di Rosa: "Una storia è un concetto ambiguo".

Durata totale della lettura: Quattro giorni
Bevanda consigliata: Succo al melograno
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 13anni


"Nella mia famiglia ognuno ha il proprio modo 
di sabotare la memoria per tornaconto personale."


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