Eleanor è una giovane donna che soffre di una particolare patologia: la prosopagnosia. Non è in grado di ricordare i volti delle persone, deve pertanto concentrarsi su caratteristiche particolari per poter essere in grado di riconoscere chi le sta davanti. Una cicatrice, il colore dei capelli, la forma delle sopracciglia, la voce.
È stata cresciuta dalla nonna materna, Vivianne, una donna raffinata ma dura, con un forte carattere, autoritaria e despota. Ha dovuto convivere con tutto questo da quando sua madre è mancata per un tumore al seno, quando lei era una bambina. Questo le ha provocato non pochi traumi che solo con l'aiuto della sua psicologa, Carina, sta riuscendo a superare.
Ma quando una domenica sera si reca dalla nonna per la cena settimanale (per tacito accordo la nonna non le può telefonare e il loro unico momento di incontro è appunto la cena della domenica), si scontra con una persona che fugge dall'appartamento, persona che lei non riesce a riconoscere a causa della sua malattia, e trova la nonna agonizzante, ferita a morte dai colpi inferti con una forbice d'argento.
Poco tempo dopo viene contattata dall'avvocato Rickard che le dà appuntamento nella villa di Solhoga, isolata in un paesaggio innevato nel nord della Svezia. Eleanor non sapeva di questa villa, la nonna non gliene aveva mai parlato. Insieme al fidanzato raggiunge la villa dove trova ad attenderla, oltre all'avvocato, la zia Veronika, sorella di sua madre, che non incontrava da moltissimo tempo. Vivianne aveva letteralmente impedito a Veronika di avere contatti con la nipote.
Apparentemente il ritrovo, che deve durare pochi giorni, è per inventariare tutti i possedimenti e dividere l'eredità tra la zia e la nipote.
Ma alcune strane cose iniziano ad accadere. La prima è che il tuttofare cui è stata affidata la villa, Matt, è introvabile. Eppure la casa è perfetta, pulita, in ordine, non manca nulla. Lo cercano ovunque, nelle dependance che si trovano intorno alla villa, nei boschi, al vicino lago. Nulla. Sembra scomparso nel nulla e il suo cellulare è staccato.
In una stanza che sembrava essere stata chiusa e sigillata, la porta nascosta dalla tappezzeria, Eleanor e il suo fidanzato trovano un antico diario, scritto da Annushka in una lingua che non è lo svedese.
Inizia così una narrazione doppia: quella di Annushka, risalente agli anni sessanta e quell attuale di Eleonora.
Quello che ne scaturirà, insieme ad altri eventi inquietanti che si susseguono nella villa, sarà un'intricata narrazione, fatta di segreti, di persone che vengono o sono venute a mancare in circostanze equivoche e sospette.
Nessuno sembra essere quello che dichiara di essere. Rickard è veramente un avvocato? Chi è Annushka? E chi è veramente Vivianne?
Un libro che cattura già dalle prime pagine e da cui si fatica ad allontanarsi.