mercoledì 29 febbraio 2012

Recensione: The help

The help
di Kathryn Stockett

Prezzo di copertina: € 18,00
Editore: Mondadori
Collana: Omnibus
Data di uscita: Gennaio 2012
Pagine: 524, rilegato
Lingua: Italiano
Titolo originale: The Help
Lingua originale: Inglese
Traduzione: Adriano Colombo, Paola Frezza Pavese
Genere: romanzi stranieri contemporanei

“Il vento della libertà inizia a soffiare"

È l'estate del 1962 quando Eugenia "Skeeter" Phelan torna a vivere in famiglia a Jackson, in Mississippi, dopo aver frequentato l'università lontano da casa. Skeeter è molto diversa dalle sue amiche di un tempo, già sposate e perfettamente inserite in un modello di vita borghese, e sogna in segreto di diventare scrittrice. Aibileen è una domestica di colore. Saggia e materna, ha allevato amorevolmente uno dopo l'altro diciassette bambini bianchi, facendo le veci delle loro madri spesso assenti. Ma il destino è stato crudele con lei, portandole via il suo unico figlio. Minny è la sua migliore amica. Bassa, grassa, con un marito violento e una piccola tribù di figli, è con ogni probabilità la donna più sfacciata e insolente di tutto il Mississippi. Cuoca straordinaria, non sa però tenere a freno la lingua e viene licenziata di continuo. Sono gli anni in cui Bob Dylan inizia a testimoniare con le sue canzoni la protesta nascente, e il colore della pelle è ancora un ostacolo insormontabile. Nonostante ciò, Skeeter, Aibileen e Minny si ritrovano a lavorare segretamente a un progetto comune che le esporrà a gravi rischi. Il profondo Sud degli Stati Uniti fa da cornice a questa opera prima che ruota intorno ai sentimenti, all'amicizia e alla forza che può scaturire dal sostegno reciproco. Kathryn Stockett racconta personaggi a tutto tondo che fanno ridere, pensare e commuovere con la loro intelligenza, il loro coraggio e la loro capacità di uscire dagli schemi alla ricerca di un mondo migliore.


Quanto è difficile essere di colore in Mississipi negli anni Sessanta? Questo splendida prima opera di Kathryn Stockett ci narra, attraverso le parole e gli occhi di Aibileen, Minny ed altre coraggiose domestiche della Jackson “bianca”, la fatica l’umiliazione e che queste donne provano ogni giorno nelle case altrui. Questo racconto struggente viene portato alla ribalta da Eugenia "Skeeter" Phelan, una ragazza che, dopo aver frequentato l’università, a differenza delle sue amiche ormai maritate e già mamme, inizia a collaborare in un giornale locale nei panni di un’esperta di faccende domestiche. A causa della sua totale inesperienza in questo campo, chiede aiuto alla domestica Aibileen; proprio da questa collaborazione iniziale partirà il progetto di scrivere un libro anonimo che raccolga le di testimonianze di cameriere di colore e che denunci la loro drammatica situazione. La molla che fa scattare questa brillante quanto pericolosa idea è la proposta, da parte di un’amica di Skeeter, di pubblicare un articolo sull’importanza di dotare le case di bagni riservati al personale di colore: questo modo di pensare ristretto e così sfacciatamente razzista farà indignare la protagonista e la spingerà quindi a reagire. Iniziano così gli incontri segreti tra Skeeter ed Aibileen prima, e poi tra queste ultime e la turbolenta Minny dopo: cuoca sopraffina, ha però un carattere di tutto rispetto che la porta ad essere licenziata con facilità, e a subire di conseguenza le ire del marito. In particolare, questo personaggio rivela una vicenda considerata chiave nella riuscita del libro (soprannominata “la terribile porcata”), soprattutto per garantirne l’anonimato. L’uscita di questa importante testimonianza, intitolata proprio “The Help”, darà una scossa all’intera Jackson, e provocherà, com’era inevitabile, vincitori e vinti, anche se l’autrice lascia presagire uno spiraglio di cambiamento nella scena finale dell’opera. In particolare, molto toccante è il momento del distacco tra Aibileen, ormai licenziata a causa del suo coinvolgimento nel libro, e la piccola a cui aveva badato negli ultimi tre anni, e che rappresenta l’estremismo del razzismo che porta madri e padri a “voler difendere i loro figli dai negri”, salvo poi abbandonarli proprio a questi ultimi ogni giorno perché vengano cresciuti al loro posto. Questo libro, ormai divenuto un classico moderno, mescola sapientemente tematiche scottanti e sempre attuali come quelle del razzismo e dell’intolleranza (incarnati dalla triste vicenda di Aibileen) con momenti più propriamente narrativi, a cui non mancano alcuni episodi più “leggeri”, che vengono spesso interpretati dalla simpaticissima Minny. Il taglio del libro è piuttosto inusuale, poiché nei vari capitoli la voce narrante cambia passando da Skeeter, Aibileen e Minny: questo espediente riesce a dare un’inquadratura a 360 gradi dell’intera vicenda, poiché tutti gli avvenimenti vengono rivissuti e raccontati dalle tre protagoniste. Un’opera veramente potente nell’espressione delle emozioni, che ha creato personaggi unici nel loro genere (in primis, a mio avviso, Minny) e ci ha regalato una storia che rimarrà a lungo nei nostri cuori.

Durata della lettura: 9 giorni
Bevanda consigliata: tisana alle erbe
Età di lettura consigliata: dai 18 anni




Una splendida storia di coraggio e di ribellione tutta al femminile.

Kathryn Stockett è nata e cresciuta a Jackson, in Mississippi. Dopo la laurea in letteratura si è trasferita a New York, dove ha lavorato nove anni nell'editoria e nel marketing di periodici. Attualmente vive ad Atlanta con il marito e la figlia. The Help, pubblicato originariamente da Mondadori nel 2009 con il titolo L'aiuto, è il suo primo romanzo.

3 commenti:

  1. Ho appena iniziato a leggere il libro dopo aver visto il film...che dire? sometimes an act of courage can change everything.
    Spero che il libro mi colpisca e mi rimanga dentro tanto quanto e' successo con il film.

    Grazie per le gradevolissime recensioni, se vi va passate dalle mie parti..c'e' anche un giveaway letterario in corso ^*^

    Ophelinha

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  2. io invece l ho preso ma faccio al contrario,prima leggo il libro e poi il film,perchè secondo me quello che ti lascia il libro dentro è piu forte di un film.

    RispondiElimina

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