mercoledì 15 luglio 2015

Recensione: Scia di Morte. L'ultimo Viaggio del Lusitania



Scia Di Morte
L'Ultimo Viaggio del Lusitania
di Erik Larson

Prezzo cartaceo: € 18,00

Prezzo E-Book: € 9,99
Titolo Originale: Dead Wake. The Last Crossing of the Lusitania.
Editore: Neri Pozza
Pagine: 510
Genere:  Saggio Storico


È una splendida giornata di maggio del 1915, quando il Lusitania, il più grande transatlantico dell'epoca naviga al largo delle coste meridionali irlandesi. La nave, diretta a Liverpool, è salpata da New York a carico pieno, con duemila "anime" a bordo, incluso un numero inaspettato di bambini, e merci, bagagli e vettovaglie varie. Le acque del mare d'Irlanda sono state dichiarate "zona di guerra" dalla Germania, ma a bordo del Lusitania i passeggeri e il comandante William Thomas Turner si curano poco della dichiarazione e dell'avviso, pubblicato sui giornali newyorchesi dall'ambasciata tedesca a Washington, in cui si rammenta agli equipaggi che le navi dirette in quelle acque, battenti bandiera britannica o di uno qualsiasi dei paesi suoi alleati, sono "passibili di affondamento". Sono circa le due e dieci quando, a sedici ore di navigazione da Liverpool, Leslie "Gertie" Mortori, marinaio di diciotto anni, scorge a dritta sull'acqua un grosso spruzzo di spuma, una specie di gigantesca bolla che erutta in superficie. Qualche istante dopo lo spruzzo diventa una scia che rimane a galla, come un lunga cicatrice pallida. Sepolta sotto i dettagli ingarbugliati, Erik Larson scopre "una gran bella storia" e la narra con ritmo romanzesco, basandosi però rigorosamente su memorie, lettere, telegrammi e altri documenti storici.

L'autore Erik Larson ha ripercorso l'ultimo viaggio di questo grande transatlantico che nel 1915 partì con 1959 passeggeri a bordo e fu affondato colpito da un siluro del sommergibile tedesco U-20 al largo delle coste irlandesi. Solo  754 persone riuscirono a sopravvivere ed in questo grandissimo omaggio, che non è un romanzo come ci tiene a specificare il suo autore, ripercorriamo insieme a quelle povere anime i loro ultimi giorni e soprattutto gli istanti terribili dell'affondamento. L'autore diventa il narratore di una grande ed immensa ferita che ancora oggi viene ricordata e dà spazio nei suoi capitoli sia al Lusitania che  all'Unterseeboot-20 mettendo a confronto il tenente di vascello Schwieger con il capitano Turner che diventano immediatamente i simboli del Bene e del Male, delle potenze scese in guerra la Germania con il suo pugno di ferro senza rispettare le convenzioni da una parte e l'Inghilterra dall'altra che forzerà la mano per far scendere in campo gli Stati Uniti. La maestria di Larson  non risiede solo nella forza delle descrizioni degli eventi ma anche nel tratteggiare i personaggi che diventano parte integrante di un grande progetto e lo rendono ancora più umano e vivido; le loro voci arrivano sino al cuore del lettore rendendolo partecipe della loro tragedia. Perchè quel siluro ha colpito una nave con solo passeggeri a bordo? Questo è uno degli interrogativi che ancora oggi fa discutere gli storici di tutto il mondo: alcuni pensano che a bordo nascosto nella stiva ci fosse un carico di esplosivi, altri invece ipotizzano che fosse stata una manovra per scatenare una guerra fatto sta che molte persone persero la vita e le poche sopravvissute non riuscirono mai a tornare a vivere serenamente con nelle orecchie ancora l'eco delle urla disperate di chi non si salvò. Erik Larson ha scritto un saggio indimenticabile che alterna la storia con la vita dei passeggeri, analizza gli eventi e le persone coinvolte e ne segue i passi anche dopo l'affondamento: il lettore rimane incantanto ed incatenato alle vicende del Lusitania, sarà impossibile dimenticare questa vicenda soprattutto dopo aver letto questo saggio.


Durata totale della lettura: tre giorni
Bevanda consigliata: Tè alla menta

Formato consigliato: cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 16 anni



“L'ultimo viaggio di un gigante del mare: una vicenda che non va dimenticata.”








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