martedì 25 luglio 2023

Recensione: Un'isola



Un'isola
di Karen Jennings


 Editore: Fazi
Prezzo: € 18,00
Pagine: 192
Titolo originale: An Island
Traduzione: Monica Pareschi

Karen Jennings, una delle scrittrici più importanti del panorama sudafricano contemporaneo, arriva per la prima volta in Italia con il suo ultimo romanzo, finalista al Booker Prize: un toccante racconto sul senso di appartenenza e sul significato di “casa”.

Su una piccola isola al largo della costa africana vive Samuel, il guardiano del faro. L’uomo, ormai anziano, non ha contatti con nessuno da vent’anni: ha costruito una barriera insormontabile tra sé e il mondo che lo ha ferito in maniera irreparabile. Ma un giorno il mare gli porta compagnia; quello che in apparenza è uno dei tanti cadaveri di profughi sospinti a riva dalle onde si rivela in realtà un uomo ancora vivo. Destabilizzato da questa nuova, inattesa presenza, Samuel viene travolto dai ricordi della sua vita sulla terraferma: ha visto il suo paese soffrire sotto i colonizzatori e lottare per l’indipendenza, per poi cadere sotto il dominio di un crudele dittatore; ha vissuto, in questa cornice, una drammatica vicenda personale, segnata dal fallimento e dalla perdita. Nel frattempo, sull’isola, il rapporto fra i due uomini comincia a prendere forma e, se da un lato Samuel trae beneficio dall’aver accolto lo sconosciuto in casa sua, dall’altro, silenziosamente, vive la presenza del profugo come una minaccia e, come faceva in gioventù, inizia a riflettere su cosa si intende per “terra”, a chi questa dovrebbe appartenere e fino a che punto ci si può spingere perché ciò che è nostro non ci venga sottratto.

Un romanzo che, grazie a un’architettura perfetta e una prosa sontuosa, evoca immagini e sensazioni vivide mentre ci svela, dettaglio dopo dettaglio, la tragica storia di un uomo portato alla deriva dai maremoti della vita.

«Karen Jennings sta dando prova di essere destinata alla grandezza raggiunta da Margaret Atwood».
«Cape Times»

«Nelle mani di Jennings, il coinvolgimento di questo antieroe nei suoi stessi fallimenti ha una credibilità strutturata da cui è difficile distogliere lo sguardo. Nessun riassunto della trama può rendere giustizia a una storia intessuta con tanta cura, la cui forza risiede nel ritmo cauto e nella nitida restituzione dei dettagli. Samuel è reale come una mano che trema».
Lydia Millet, «The New York Times»

«Un’isola di Karen Jennings è semplicemente una rivelazione, un romanzo che è una feroce e rapida partita a scacchi, e ci fa chiedere con urgenza: di cosa saremo ritenuti responsabili, alla fine? È una storia sui fantasmi e sullo svelamento dei segreti e del sé, e non riuscivo a smettere di leggere».
Paul Yoon



Samuel è scappato dal proprio villaggio insieme alla sua famiglia, quando ancora sua sorella era legata alla schiena di sua madre, quando i conquistatori decisero che quella non era più la loro terra. Samuel ha vissuto ai margini della città, mendicando ai bordi della strada. Samuel ha protestato ed è finito in prigione dove ha trascorso metà della sua vita. Samuel è uscito di prigione e ha scoperto che suo figlio, neonato, era morto. Samuel ha mendicato di nuovo e alla fine, quando neppure il suo stesso sangue lo voleva sotto il proprio tetto è diventato il guardiano del faro su un'isola. La sua isola. Lì c'è la sua casa, il suo orto, le sue galline e il suo muro a secco dove sotto, spesso, sono sepolti i corpi che il mare ogni tanto porta con sè. Questa volta però il mare gli ha consegnato un corpo, il corpo di un uomo ancora vivo. Un uomo alto, imponente che non parla la sua lingua. Un uomo che ha invaso il suo spazio, la sua casa, il suo divano e le sua abitudini. Karen Jennings con una narrazione tagliente porta il lettore nella vita di Samuel che si ritrova a condividere la sua isola con un estraneo. Un uomo di cui ha timore, un uomo che potrebbe ucciderlo per prendersi tutto quello che lui ha costruito. Così in un flusso di coscienza l'autrice ci porta nella sua vita, nel suo passato: i ricordi affiorano e con loro anche le vecchie ferite, il suo essere sempre stato un debole, uno che ha venduto chiunque amasse o conoscesse durante gli interrogatori per rimanere in vita. E ora eccolo di fronte a tutto quello che ha sempre rifuggito: vivere o morire da codardo? Un romanzo potente come il mare che arriva senza preavviso ed è capace di portarsi via ogni forma di vita, ogni costruzione solo per capriccio. Una lettura indimenticabile, una narrazione tagliente che lascia al lettore un'impronta indelebile nel cuore.

Durata totale della lettura: un giorno
Bevanda consigliata: Tè freddo alla menta
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: Dai 16 anni


"un uomo e la sua isola. La storia di una vita lacerata tra l'essere e il voler essere"

    Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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