domenica 15 febbraio 2015

Recensione: Furore


Furore
di John Steinbeck

Prezzo cartaceo: € 12,00

Prezzo E-Book: € 6,99
Editore: Bompiani
Titolo Originale: Grapes of Wrath
Pagine: 633
Genere: Letteratura Americana


Pietra miliare della letteratura americana, "Furore" è un romanzo pubblicato negli Stati Uniti nel 1939 e coraggiosamente proposto in Italia da Valentino Bompiani l'anno seguente. Il libro fu perseguitato dalla censura fascista e solo ora, dopo più di 70 anni, vede la luce la prima edizione integrale, nella nuova traduzione di Sergio Claudio Perroni. Una versione basata sul testo inglese della Centennial Edition dell'opera di Steinbeck, che restituisce finalmente ai lettori la forza e la modernità della scrittura del Premio Nobel per la Letteratura 1962. Nell'odissea della famiglia Joad sfrattata dalla sua casa e dalla sua terra, in penosa marcia verso la California, lungo la Route 66 come migliaia e migliaia di americani, rivive la trasformazione di un'intera nazione. L'impatto amaro con la terra promessa dove la manodopera è sfruttata e mal pagata, dove ciascuno porta con sé la propria miseria "come un marchio d'infamia". Al tempo stesso romanzo di viaggio e ritratto epico della lotta dell'uomo contro l'ingiustizia, "Furore" è forse il più americano dei classici americani, da leggere oggi in tutta la sua bellezza.






Dopo il crollo rovinoso di Wall Street nel '29 la famiglia Joad , ridotta in miseria  dalle tempeste di sabbia e dai proprietari terrieri, è costretta a  mettersi in viaggio con un camion contenente tutta la loro vita e le loro speranze verso la fertile California. Come loro anche tante altre famiglie in tutto il paese sono costrette a lasciare tutto quello che hanno sempre conosciuto per poter continuare a vivere: un affresco crudo e veritiero dell'America dei primi anni '30. Il fratello maggiore Tom torna a casa dopo il carcere e si ritrova di fronte agli occhi solo miseria e desolazione: troverà il coraggio così di ipotecare il proprio futuro intraprendendo un viaggio sulla Route 66. John Steinbeck scrisse Furore nel 1939, dieci anni dopo il crollo della Borsa: all'interno del romanzo c'è una forte denuncia nei confronti  di un sistema economico ormai corrotto e il desiderio bruciante di cambiarlo. La famiglia Joad è il simbolo di questo desiderio di riscatto sociale: nonostante le loro umili origini e i loro vizi che li hanno resi imperfetti, sarà la loro onestà a renderli il fulcro di tutto. La famiglia Joad è composta da ben dodici membri: bimbi ed anziani e tra di loro alcuni personaggi spiccano per il loro innato senso simbolico, a partire da Tom sul quale tutta la famiglia fa affidamento per uscire da una  situazione disastrosa, passando per la madre detta Ma' Joad il cui grande cuore la porta ad essere la colonna portante dell'intera famiglia. La storia di Furore è diventata il simbolo della Grande Depressione Americana: al suo interno non solo molte persone che hanno vissuto quel periodo tremendo possono trovare nei Joad uno spirito affine ma è proprio il contorno che gravita attorno alla famiglia a rappresentare gli anni più bui della loro storia. Le scelte narrative dell'autore ma soprattutto il suo impressionante  stile narrativo coinvolgono il lettore sin dalle prime battute e lo portano direttamente in quegli anni di disperazione e di privazioni: un romanzo attuale e fortemente impegnato che va letto senza ombra di dubbio.

Durata totale della lettura: quattro giorni
Bevanda consigliata: Tè ai frutti rossi

Formato consigliato: cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 16 anni





“L'emblema della Grande Depressione Americana: un libro fondamentale per la formazione culturale.”








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