mercoledì 13 gennaio 2016

Recensione: La battuta di caccia

La battuta di caccia
di Isabel Colegate

Editore: Beat Edizioni
Prezzo Cartaceo: € 16,00
Prezzo E-Book: € 7,99
Pagine: 240
Titolo originale: The Shooting Party



Inghilterra, 1913: Sir Randolph Nettleby, baronetto e «gentleman di campagna», ha invitato, come ogni anno sul finire di ottobre, illustri amici e conoscenti nella sua tenuta nell’Oxfordshire per una grande battuta di caccia. È una tradizione che si consuma ormai da tempo immemore, la cui ritualità è controllata da una rigida etichetta: ogni servitore, dal domestico John Siddons al guardiacaccia Glass, conosce il suo ruolo alla perfezione, ogni momento della caccia è rigidamente regolato e tutto deve andare esattamente come è sempre andato. Eppure, sotto la superficie della consuetudine si agitano tensioni che rischiano di diventare incontrollabili: Gilbert Hartlip, fatuo Lord ossessionato dalla propria reputazione di ottimo tiratore, entra presto in competizione con il giovane e talentuoso Sir Lionel Stephens su chi ucciderà più selvaggina; lo stesso Stephens è perdutamente innamorato di Olivia, la moglie del formale e noioso Lord Lilburn, ma non riesce a rivelarle i suoi sentimenti; la frivola Lady Hartlip si distrae dalla sua perenne insoddisfazione intavolando, tra pettegolezzi e commenti salaci, una relazione clandestina con Charles Farquhar, un uomo bello ma, a detta di Sir Randolph, irrimediabilmente ottuso; la nipote diciannovenne del padrone di casa, Cicely, fantastica di abbandonare le dimore di famiglia e seguire il vanaglorioso conte ungherese Tibor Rakassyi tra pianure ricoperte di neve. Nell’arco di ventiquattr’ore gli eventi prenderanno una piega inaspettata per tutti, precipitando lungo una china al termine della quale affiorerà tutta la vacuità del mondo dell’aristocrazia terriera europea alla vigilia del primo conflitto mondiale.



Ho letto questo libro proprio negli stessi giorni in cui stavo guardando il telefilm Downton Abbey e proprio in uno degli episodi i ricchi signori si recano per una battuta di caccia ed e' stato come veder riprodotto cio' che stavo leggendo senza farlo apposta. Al centro del libro la lunga preparazione per una battuta di caccia dove niente e' lasciato al caso, tutto deve essere pronto ed organizzato in maniera impeccabile come sempre accade per le ricche famiglie nel caso di eventi del genere. La battuta di caccia e' un occasione per Lord Randolph per invitare i suoi nobili amici nella sua tenuta, un evento sociale dove il lettore ha la possibilita' di conoscere quella classe sociale tanto ricca quanto fasulla che dopo la guerra inevitabilmente tendera' a sparire. Attraverso le chiacchiere e le relazioni tra i vari personaggi ne scopriamo la vera natura, abbiamo Lord Gilbert Hartlip con sua moglie Aline che non e' la piu' fedele tra le mogli, cosa a quanto pare abbastanza comune tra le signore dell'epoca, Sir Lionel Stephens ed Olivia che si riscoprono innamorati l'uno dell'altra, peccato che Olivia sia gia' sposata e poi c'e' la nipote di Lord Randolph che si infatua del conte ungherese Tibor Rakassyi che pero' poi cambia idea appena ha l'occasione di conoscerlo meglio. Oltre ai nobili il libro ci presenta anche l'altra faccia della medaglia ovvero la servitu', quei numerosi ed operosi servitori che dalla mattina fino a sera lavorano alacremente per far si' che tutto sia perfetto per i loro padroni, un mondo in contrasto con l'altro, non solo per quanto riguarda le persone ma anche nei modi e nelle azioni che l'autrice marca con eleganza ed in maniera molto eloquente. Un romanzo grazie al quale l'autrice vuole far soffermare il lettore ad osservare questo mondo senza alterarlo, lei si limita a raccontarcelo e ci guida in modo che nessun dettaglio possa sfuggire, un mondo ricco e fatuo in lento declino.


Durata totale della lettura: Quattro giorni
Bevanda consigliata: Succo mela, pera e pesca
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 16 anni




    



  "Isabel Colegate descrive lusso e formalità dell’aristocrazia inglese del tempo senza pregiudizi e condanne."






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