venerdì 27 giugno 2025

Recensione: L’inventario dei sogni



  L’inventario dei sogni

 di Chimamanda Ngozi Adichie

 Editore: Einaudi
 Prezzo: €22
 Pagine: Dream count 
 Titolo originale: 512
 Traduzone a cura di: Giulia Boringhieri
 

  Nigeriana di nascita e americana di adozione, Chiamaka si porta appresso da sempre il nomignolo di Latteburro: è ricca, è bellissima, di mestiere viaggia comodamente da un posto all’altro scrivendo reportage leggeri sulla vita quotidiana nei luoghi del mondo. Ma che stia riferendo di un rave party a Budapest, delle rovine antiche e dei gabinetti moderni di Gede, o dei ristoranti rustici e un po’ razzisti di Skopje, l’obiettivo della sua ricerca rimane altrove: un essere umano che la conosca fino in fondo e per sempre. E allora il catalogo degli uomini della sua vita si va dilatando anno dopo anno: Darnell, Chuka, l’inglese, Luuk, Johan, uomini adoranti, uomini sprezzanti, un graal comunque irraggiungibile. Anche quando l’epidemia di Covid ferma i suoi spostamenti, ma non gli aneliti del suo cuore. Aneliti che la sua amata cugina Omelogor tratta con bonaria canzonatura. Maga della finanza nigeriana, capace di far lievitare fortune come di azzerarle, o ridistribuirle, Omelogor è volitiva, spigliata, caustica, critica del modello americano di esistenza e dell’approccio maschile alla sessualità, al quale dedica un blog ironico dal titolo Per soli uomini. Sembra del tutto padrona della sua vita, fino a quando non si trova a fare i conti con il lato oscuro di sé. Anche Zikora, la migliore amica di Chiamaka, sembrerebbe non aver bisogno di nulla. Organizzata, scostante, ambiziosa, affermata nel suo mestiere di avvocata, non è avvezza alla sconfitta in nessun campo. Senonché un imprevedibile abbandono rischia di annientare ogni sua certezza. La quarta donna della storia, Kadiatou, non ha nulla a che spartire con le altre tre: non è bella, non è ricca, non è colta; non può contare su una famiglia presente né sulla protezione della società. È un’immigrata francofona giunta negli Stati Uniti dalla nativa Guinea nel tentativo di offrire riscatto e futuro alla figlia Binta. Le sue speranze si infrangono in pochi minuti nella cieca violenza di un uomo potente e inattaccabile. Ma è proprio a lei e alle sue ali spezzate che Adichie regala il momento di piú alto riscatto, in un abbraccio materno che supera gli umani fallimenti. Definito dal «Times» «un Guerra e pace femminista», questo nuovo romanzo di Chimamanda Ngozi Adichie è una riflessione acuta, poetica e militante sull’essenza dell’amore, il prezzo della fedeltà a se stesse, la forza del legame fra madre e figlia e l’effimero godimento della felicità. E conferma l’autrice come una delle voci piú dinamiche ed emozionanti del panorama letterario mondiale.




Chia è di origini nigeriane ma vive in America dove sta cercando di diventare una famosa scrittrice di viaggio. 

Le sue amiche Omelogor e Zikora sono interessanti e affezzionate. Cosa c'è di male allora direte voi? Darnell il suo fidanzato, se vogliamo definirlo così, non sembra particolarmente interessato alla loro relazione. Questo non sembra essere stata una evoluzione della storia ma anzi lui è sempre stato poco disponibile, non sembra stimarla per niente, soprattutto dato che lei arriva da una famiglia molto ricca. Ad ogni minino gesto positivo o tenero, lui risponde con indifferenza, distanza e anzi con sarcasmo freddo mettendo distanza tra loro. Chia però, nonostante sia cosciente di tutti questi atteggiamenti, sembra non voler uscire da questa relazione (tossica ve lo dico direttamente io). Nasconde i difetti di Darnell alle amiche, lo riempie di regali, fa finta di non leggere i messaggi di altri donne sul suo cellulare. Il precedente era troppo perfetto, un uomo che rappresentava l'idolo di ogni mamma nigeriana, igbo, cristiano, con un lavoro e voglia di sposarsi e fare figli. Il fidanzato successivo invece sulla carta era fantastico, ma sulla carta era anche sposato. 

Zikora è la migliore amica di Chia e nella sua vita ci sono stati un paio di ladri di tempo, uno che la vede come troppo sicura e non le chiederà mai di sposarlo, l'altro che non le racconta tutta la verità è nasconde un altra vita. Anche qui però è lei ad accettare e chiudere un occhio, perché l'età avanza e di conseguenza la possibilità di fare I due figli che sogna si allontana. Ma anche perché la societá e la famiglia non perdonano e continuano a mettere il dito nella piaga. Perlomeno ha una candela che glielo ricorda costantemente. Quando però quella gioia arriva solo una persona può aiutarla, quella che ha sempre odiato e incolpato per tutti i suoi mali. Ma conosciamo davvero chi ci dá la vita o crediamo alla storia che ci hanno raccontato. 

La storia di Kadiatou mi ha spezzato il cuore, i dolori vissuti e le mutilazioni subite sin da bambina sembrano renderla debole ma in realtà la sua testa rimane alta e anche quando scopre un tradimento non si riduce mai al silenzio ma lotta per lei e Binta per una vita migliore. Il destino e la bestialità di alcuni uomini però non la lasceranno vivere in pace e riapriranno vecchie ferite e ne creeranno di molte più grandi. 

Omelogor non gira intorno a niente, nessuna mezza parola ma va dritta per la propria strada guardando tutti negli occhi. Il suo studio per la pornografia che la porta al di fuori del paese. Infine abbiamo Chiamaka, anche la sua vita intrecciata alle altre donne, anche lei che ricostruisce se stessa nella nuova vita americana, lottando con le differenze di pensiero e di società. 

I temi del romanzo sono tantissimi, potere, violenza sessuale, genere, immigrazione, rapporto madre e figlia. In un romanzo basato sulle donne e dedicato a queste si nota purtroppo una fortissima presenza degli uomini ma questa è la realtà della vita. 

La capacità di raccontare è dipingere vite di Chimamanza rimane imbattuta e anche stavolta il romanzo mi è piaciuto tanto. Vi avverto che vi lascerà con tanto su cui riflettere soprattutto sui rapporti di cui vi circondate. Le scelte che compiamo sono davvero le nostre o sono influenzate al mondo che ci circonda?


Durata totale della lettura: Dieci giorni
Bevanda consigliata: Cappuccino
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 14 anni
Consigliato a chi ha apprezzato: Appunti sul dolore di Chimamanda Ngozi Adichie




"Forse mi innamorai quel giorno; l’amore arriva molto prima che lo chiamiamo amore. " 
 


Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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