venerdì 22 ottobre 2021

Recensione: Appunti sul dolore



 Appunti sul dolore

 di Chimamanda Ngozi Adichie

 Editore: Einaudi Editore
 Prezzo: € 14
 Pagine: 88
 Titolo originale: Notes on Grief

 La morte improvvisa dell’amatissimo padre nel giugno 2020, in piena pandemia, getta Chimamanda Ngozi Adichie in uno stato di rabbiosa prostrazione. Le consuete parole della consolazione la irritano, il formalismo dei riti la esaspera, il dolore la dilania. Ma i suoi pensieri e le sue sensazioni, l’analisi dei diversi modi di affrontare il lutto, quello nigeriano e quello occidentale, diventano occasione per una lucida e penetrante meditazione sulle cose ultime, oltre che un canto d’amore per colui che per primo le ha insegnato a non temere il giudizio degli uomini. Cosa significa morire in tempo di pandemia? Può significare che la notizia, addirittura l’immagine di un padre senza vita, arrivi tramite una call su Zoom; se si vive in continenti diversi e il lockdown inchioda il mondo intero alla propria abitazione, può significare anche attendere spasmodicamente la riapertura degli aeroporti per poter raggiungere la città natia e celebrare finalmente l’indispensabile rito del funerale. La Chimamanda che apprende della morte improvvisa del padre per una malattia silente è la bambina inconsolabile del suo amatissimo papà, ma è anche la donna che vive a cavallo di due mondi, con le loro enormi differenze nell’avvicinare le fasi piú salienti dell’esistenza umana; è la scrittrice che medita sul senso dei rituali; è la femminista che vorrebbe sottrarre la madre a quelli piú umilianti, ma al contempo si rende conto del loro potere catartico. Il lutto è violento e fisico, è un ladro che strappa via i ricordi lasciando paura e furia. Eppure porta con sé un monito che in qualche modo spinge avanti: «Una voce nuova si fa strada nella mia scrittura, carica della vicinanza che avverto con la morte, della consapevolezza capillare e acutissima della mia stessa caducità. Un’urgenza nuova. Un senso di incombente precarietà. Devo scrivere tutto adesso, perché chissà quanto tempo mi resta».




Un viaggio triste e intenso sul valore e le modalità di reazione alla perdita di una persona importante.
Non avevo ancora letto qualcosa che analizzasse ciò che proviamo nella perdita con così tanta delicatezza e ho sentito questo libricino molto vicino a me.
L'autrice perde il padre e naviga con difficoltà la sua scomparsa, le lacrime, il dolore fisico causato dal pianto, la solitudine. Ma anche le risate e la gioia legata ai ricordi.
Un libricino piccino ma che cola di bravura della scrittrice che ancora una volta mi lascia a bocca aperta , ho dovuto leggerlo a tratti perché essendo anche io follemente innamorata di mio padre, era un po' difficile da leggere e immedesimarsi nelle sensazioni. 
Nel viaggio del dolore, veniamo a conoscere un professore affermato, un padre stupendo e un marito attento, che ha lasciato ai figli degli insegnamenti importanti e una voragine incolmabile con la sua perdita.
Più volte l'autrice ripete che non sappiamo come reagiremo al dolore prima che esso arrivi. Possiamo cercare di immaginarlo ma è impossibile predire quali piccoli dettagli ci ridurranno a pezzi, quale infinitesimo ricordo di una persona possa sconvolgerci del tutto. Soprattutto quando non abbiamo possibilità di essere circondati dai familiari nel momento della perdita e non possiamo partecipare al funerale a causa di una pandemia che ci obbliga a dare l'ultimo addio con una videochiamata.
Un pensiero mi è rimasto molto impresso perché è proprio il motivo che mi ha spinto al primo tatuaggio. 

            "Ho finalmente capito perché la gente si fa tatuare, in ricordo di persone perdute.
            Per il bisogno di proclamare non solo la perdita, ma anche l’amore, la continuità"
 
Assolutamente da leggere!

Durata totale della lettura: 3 giorni
Bevanda consigliata: Cioccolata calda
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 18 anni
Sito dell'autrice: Chimamanda Ngozi Adichie


"Il dolore mi inguaina a forza in una nuova pelle e mi strappa quella vecchia."


    Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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