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giovedì 3 maggio 2018

Recensione: Un luogo per restare




Un luogo per restare  
di Terri Osburn
Editore: Amazon crossing
Prezzo Cartaceo: € 9,99





È sufficiente seguire il proprio cuore per scoprire il luogo a cui si appartiene?
Dopo essere fuggita dall’uomo sbagliato e da un passato doloroso, Willow Parsons è più che felice di trascorrere le giornate a servire da bere al Dempsey’s Bar & Grill e le notti da sola. Il suo rifugio ad Anchor Island rischia però di non essere più tanto sicuro…
L’affascinante e muscoloso Randy Navarro, proprietario della palestra dell’isola, è infatti convinto che Will lo eviti non perché faccia la difficile, ma a causa dei segreti che le adombrano gli occhi. Segreti che lui è intenzionato a scoprire.
Quando infine le vecchie paure saranno riportate alla luce, Randy riuscirà a far combattere Will per il loro amore? O lei deciderà di fuggire ancora una volta, lasciando lui e la loro isola felice?
Con Un luogo per restare Terri Osburn ci riporta nell’incantevole Anchor Island e torna a far battere i nostri cuori. 




Devo ammetterlo subito, quando ho iniziato questo libro non sapevo si trattasse di una trilogia, quindi l'ho letto senza aver letto i precedenti e questo non può che significare una recensione incompleta. Detto questo, però, per onestà intellettuale e per impedire che altri lettori facciano lo stesso errore devo dire che la piacevolezza della storia non è stata intaccata. Probabilmente non sono ho avuto modo di capire riferimenti o aneddoti, e forse non sono stata in grado di apprezzare la storia dei protagonisti a pieno, ma la piacevolezza della lettura non è stata intaccata troppo da questa mia pecca. E poi credo che l'ammettere di essermi convinta a recuperare anche gli altri due romanzi della trilogia sia il dato di fatto più significativo di qualsiasi recensione.
Si tratta indiscutibilmente di un romanzo rosa, quindi chiunque si aspetti qualcosa di diverso può anche voltare pagina. Protagonisti sexy, affascinanti e con qualcosa di misterioso sono compresi nel pacchetto. Quello che mi è piaciuto, però, è sicuramente il modo delicato e senza troppi moralismi con il quale l'autrice tratta il tema delicato quanto mai sempre attuale della violenza sulle donne.
Il passato influenza il nostro presente, il nostro modo di fare e di interagire con gli altri, il nostro modo di essere e di pensare, le nostre paure e i nostri sogni ma è giusto che il passato influenzi anche il nostro futuro per sempre o a un certo punto bisogna cancellare quello che è stato e lasciare spazio senza troppe paure a quello che il futuro potrebbe essere? Questa è la domanda che a me è venuta in mente durante la lettura della storia della dolce Will. La dolce storia d'amore che nasce in seguito sarà in grado di scaldare il cuore anche dei più duri.
Una lettura consigliata in quelle sere solitarie sul divano o nella vasca da bagno.






Durata totale della lettura: Tre giorni
Bevanda consigliata: Té ai frutti rossi
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: Dai 12 anni







      "Mi sono presa cura di me perché avevo una ragione per lottare. Eri tu quella ragione."


lunedì 26 marzo 2018

Recensione: Ana


Ana 
di Roberto Santiago
Editore: Rizzoli
Prezzo Cartaceo: € 22,00
Pagine: 832



Io sono la migliore a incassare colpi, ecco. Mandarmi al tappeto non è affatto facile. E' una mattina di fine ottobre quando Ana Tramel, scapestrata avvocatessa quarantenne con un passato burrascoso tuttora ingombrante e una carriera in caduta libera, riceve una telefonata inattesa. Ancora intontita per via dell'ennesima sborza a base di gin, suo personale anestetico contro la noia e le emozioni, resta ad ascoltare la voce di Alejandro, il fratello che non sente da cinque anni: la chiamata viene dalla Caserma della Guardia Civil di Robredo, a nord di Madrid, dove hanno richiuso Alejandro per l'omicidi del direttore del casinò Gran Castilla; e adesso lui ha bisogno dell'aiuto della sorella. Ana è decisamente fuori allenamento per affrontare un caso la cui materia appare subito difficile da ricomporre. Scopre infatti che l'omicidio è stato registrato dalle videocamere a circuito chiuso del casinò; che Alejandro ha sulle spalle un debito di gioco che ammonta a ottocentodiciassettemila euro; che il suo fratellino non solo è un giocatore compulsivo e un assassino, ma anche il padre di un bimbetto di due anni.  Lei però non si dà per vinta. E mette insieme una scalcinata squadra composta da un vecchio investigatore, dalla sua amica Concha, ex compagna di università, e da due giovani avvocati alle prime armi. Scoprirà ben presto una realtà stratificata e complessa, che la costringerà a fare i conti con una potente società capace di muovere gigantesche quantità di denaro e dotata di lunghi tentacoli, muscolosi e soffocanti. Una società famelica che si nutre delle debolezze di chi soccombe a quella malattia devastante chiamata ludopatia. Niente e nessuno è quel che sembra, in questo ricco e trascinante legal thriller in salsa spagnola. Tutti i personaggi sono seguiti dalla propria opaca, inafferabile ombra. E dimenticare Ana Tramel non sarà possibile. 



Lo ammetto subito: sono sfacciatamente di parte. Io adoro il genere legal-thriller e non mi annoierei mai di leggere di tribunali, avvocati, arringhe e processi. Più sono complicati meglio è, se sono psicologi poi, ancora meglio, ma la ciliegina sulla torta non può essere per una come me una protagonista femminile assolutamente indimenticabile. E dopo essere stata quasi nauseata da tutte quelle donne soggiogate dagli uomini e dall'amore ecco che nella mia vita da lettrice è arrivata lei: Ana Tramel. Un personaggio fuori dalle righe, ma non ci ho messo niente ad adorarla. Una donna che nel corso delle più di 800 pagine del romanzo rimette insieme la sua vita, la sua personalità e non solo. Un giallo che affronta un argomento poco convenzionale per la letteratura del genere: la ludopatia, ma un tema attuale e di cui si dovrebbe assolutamente parlare di più. Non ha senso parlarvi qui della trama perché trattandosi di un thriller dovrete scoprire tutto sul campo, tra le pagine del libro che non vi lascieranno andare facilmente a dormire. Io vi posso solo assicurare che questa volta sì, ne vale la pena.






Durata totale della lettura: Sei giorni
Bevanda consigliata: Té alla menta
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: Dai 16 anni






      "Incasso colpi come nessun altro. Non è facile mandarmi al tappeto"


mercoledì 21 marzo 2018

Recensione: Numb Richard



Numb Richard 
di Diego Ferra
Editore: Sperling & Kupfer
Prezzo Cartaceo: € 16,90
Pagine: 276



E' difficile lasciarsi esplorare quando al posto della pelle si ha una spessa corazza. Eppure Caroline e Nicolas, la prima volta che si sono incontrati, non si sono scambiati una sola parola, ma si sono raccontati comunque. La musica ha parlato per loro. Con una visione disincantata del mondo e molte spine dentro di sé, Caroline si sente al sicuro quando è con Nicolas, perché lui sa proteggerla come nessuno ha mai fatto prima. E Nicolas la ama proprio per questo, per le sue fragilità, la sua semplicità, , anche se non ha il coraggio di ammetterlo. Poi un giorno, in un pomeriggio come tanti a Cambridge, a rompere il loro equilibrio arriva Richard. Nicolas e Richard sono uno l'opposto dell'altro. Come il giorno e la notte, il bianco e il nero. Il primo, sfuggente e riservato; il secondo, esuberante e ribelle. Nelle loro vene però scorre lo stesso sangue. E c'è qualcosa in Richard che attrae Caroline inesorabilmente. Qualcosa di profondo che accomuna entrambi. Qualcosa che hanno dentro. Qualche disastro emotivo da riordinare. La voglia di scappare. Ma dalle emozioni è impossibile scappare. Un prequel imperdibile per conoscere meglio i protagonisti della serie Numb, vincitrice al Wattys, il concorso annuale di Wattpad che premia le storie migliori e più seguite della piattaforma, con oltre un milione e 600mila visualizzazioni. 



Trattandosi di una trilogia che ho seguito sin dall'inizio non perderò tempo in chiacchiere e preamboli e arriverò dritto al dunque: ho letto con piacere tutta la trilogia ma l'unico libro che mi ha davvero appassionata è stato il primo. Per quanto riguarda sia il secondo che il terzo, invece, si è verificata la stessa cosa: la magia iniziale non è più tornata. Anche queste volta, ero curiosa di leggere la storia di Richard, alla stesso modo in cui prima dell'inizio del secondo libro ero curiosa di conoscere meglio Nicolas, ma questo è come se non avvenisse mai sul serio.
Presupposto importante: pur trattandosi dell'ultimo libro di una trilogia, questo però è un prequel: in questo libro Anna ancora non esiste, non si è ancora trasferita dalla nonna, quindi non ci resta che fare da spettatori a quel rapporto di "amicizia" quasi viscerale che si instaura fin dall'inizio tra Nicolas e Caroline. Ma davvero possiamo definirla amicizia? Può esistere un rapporto di amicizia tale tra un uomo e una donna? E quali sono i limiti per i quali si passa dall'amicizia all'infatuazione, all'attrazione fisica e infine all'amore?
Tra le altre cose veniamo a conoscenza della travagliatissima storia famigliare di Caroline, dalla quale Nicolas cerca di salvarla. Io non riesco a vedere il loro rapporto come un rapporto di amicizia, ed essendo spassionatamente dalla parte di Anna, non ho letto volentieri della loro complicità, di quella affinità che, sono sicura, sarebbe diventato altro se non fosse stato per l'irrompere nelle loro vite di quella tempesta di Richard. Ed eccoci arrivati al punto dolente del romanzo: il protagonista. Richard era stato un personaggio controverso già nei primi due romanzi, in questo diventa odioso, forzato, uno di quei belli e dannati di cui le pagine sono pieni, e che dovrebbero scontrare la loro bella personalità con i problemi della realtà. Un pessimo rapporto con il proprio padre non può arrivare a giustificare proprio tutto: la voglia di non legarsi è una cosa, ma le situazioni in cui mette Caroline, con la sua personalità capace di annientare quella di lei sono quasi insopportabili da leggere. Sul perché poi una ragazza come Caroline, bella e intelligente, arrivi a farsi trattare così da un uomo si potrebbero scrivere interi trattati psicologici. Ma senza andare troppo in là, entrambi i protagonisti appaiono troppo forzati, ancora una volta troppo "americanati". Sarà sicuramente una mia colpa, ma da un po' di tempo a questa parte apprezzo molto meno la realtà forzata e romanzata e apprezzo molto di più quegli autori che riescono a trasmettere nelle loro pagine la magia della realtà, quella vera, quella in cui ci possiamo imbattere, incasinare, riconoscere tutti i giorni. Perché che ci piaccia o no, qui fuori non siamo tutti delle Caroline e non siamo tutti dei Richard.
Lo stile di Diego Ferra rimane lo stesso in tutta la trilogia, capace di coinvolgere anche se comunicare poi tanto, anche in questo romanzo ogni capitolo si apre con il titolo di una canzone e i suoi gusti risultano impeccabili.



Durata totale della lettura: Sei giorni
Bevanda consigliata: Centrifugato di fragola, pesca e anguria
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: Dai 13 anni





      "E' tutta un'attesa questa vita."


martedì 13 febbraio 2018

Recensione: Il cielo è fatto di lei e di me



Il cielo è fatto di lei e di me
di Markus Zusak

Editore: Frassinelli
Prezzo Cartaceo: € 14,90
Pagine: 216
Titolo Originale: The Wolfe Brothers 3


Dopo il successo planetario di Storia di una ladra di libri, Markus Zusak torna nelle librerie italiane con The Wolfe Brothers, una travolgente, divertente, commovente storia di formazione articolata su tre romanzi.


Cameron e Ruben Wolfe, i due figli minori di una numerosa e problematica famiglia, sono sempre stati legatissimi. I classici fratelli inseparabili. Ma l'adolescenza è una stagione complicata della vita, e quando Ruben, «il Guerriero», ormai un idolo del circuito dei giovani pugili, inizia a prendere e scartare le ragazze come fossero caramelle, qualcosa si rompe. Perché Cameron, il più giovane, «il Perdente», lo sfigato, su quel fronte proprio non ci prende: e la tragica combinazione tra timidezza, tempesta ormonale, ragazze che lo rimbalzano e invidia per il fratello lo precipita in uno stato di profonda frustrazione. Tutto sta diventando molto, molto complicato. Fino a quando fa la sua comparsa Octavia. All'inizio, l'ennesima ragazza inutile di Ruben. Alla fine, tutta un'altra storia.



Ed eccoci al terzo e ultimo capitolo di una delle migliori trilogie young adult che vi possa capitare tra le mani. Questo è il libro in cui il rapporto tra Ruben e Cameron, da sempre unitissimi, cambia e in qualche modo subisce una frattura direi inevitabile. Perché da una parte c'è Ruben, un pugile affermato, tronfio delle sue vittorie, sempre circondato da ragazze che ormai è abituato a cambiare con troppa facilità e con una superficialità che Cameron da una parte invidia ma dall'altra non può accettare. Lui, il ragazzo che sogna una ragazza in carne e ossa con cui condividere la propria quotidianità. In più, mentre in tutta questa trilogia Ruben è rimasto il casinaro che abbiamo conosciuto dall'inizio, il personaggio di Cameron è cambiato radicalmente: è cresciuto, ha cominciato a capire la persona che vuole essere e che vuole diventare.
Anche in questo romanzo, naturalmente, ritroviamo tutti i componenti della famiglia Wolfe, ormai una seconda famiglia per noi lettori: da Steve che ormai vive da solo con la propria fidanzata, al padre il quale ha egregiamente superato la sua crisi lavorativa, alla madre, un incrollabile pilastro della famiglia. Ed è in questo momento che, mentre Cameron è impegnato a guardare e invidiare i successi del fratello, qualcosa di bello e di inaspettato capita anche a lui e quella che all'inizio sembrava essere l'ennesima ragazza invaghita di Ruben, si scopre invece la sua persona. E' stato molto bello affidarsi alla penna dell'autore e lasciarsi andare nella vita di questa famiglia che di certo ci mancherà. Buona vita Cameron, mi mancherai!




Durata totale della lettura: Tre giorni
Bevanda consigliata: Cioccolata calda
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: Dai 13 anni







      "Era questo che volevo essere, però, non ero così."


lunedì 12 febbraio 2018

Recensione: Vorrei essere mio fratello



Vorrei essere mio fratello
di Markus Zusak

Editore: Frassinelli
Prezzo Cartaceo: € 14,90
Pagine: 180
Titolo Originale: The Wolfe Brothers 2 


Dopo il successo planetario di Storia di una ladra di libri, Markus Zusak torna nelle librerie italiane con The Wolfe Brothers, una travolgente, divertente, commovente storia di formazione articolata su tre romanzi.


La famiglia dei fratelli Wolfe sta passando un brutto momento. Il padre ha perso il lavoro, soldi ce ne sono sempre meno, e il clima in casa è sempre più pesante. Per questo Cameron e Ruben accettano di entrare nel circuito degli incontri clandestini di boxe tra ragazzi. Con le scommesse e le mance si può guadagnare bene.
Naturalmente lo fanno di nascosto dai genitori, e Cameron dovrà anche nascondere, persino a se stesso, quello che prova per la ragazza che viene sempre agli incontri, e che sembra avere occhi soltanto per Ruben. Ma i due fratelli presto capiranno che stanno combattendo per qualcosa di più importante dei soldi, persino delle ragazze: combattono per la loro dignità, combattono per scoprire chi sono veramente. E combattono l'uno per l'altro.



Vorrei essere mio fratello è la seconda parte di una cronaca famigliare in tre puntate. Rispetto al primo questo romanzo si mostra da subito più grintoso e cattivo, come può esserlo la vita che mette a dura prova la nostra famiglia Wolfe, costringendo i due giovani Ruben e Cameron a crescere, pretendendo tutto quello che possono dalla vita.
La situazione dunque precipita quando il pilastro della famiglia Wolfe, il padre, perde il lavoro e di conseguenza la vita di tutti i componenti della famiglia viene sconvolta: Steve va via di casa alla ricerca della propria strada, la madre fa i salti mortali per ricoprire anche il ruolo economico del padre, Sarah cerca di essere di aiuto alla famiglia ma è ancora troppo scossa dalla rottura con il suo fidanzato per poterlo essere veramente, e infine ci sono loro: Ruben e Cameron, più uniti che mai, i quali, spinti dalla voglia di non pesare sulla famiglia, accettano al volo la possibilità di guadagnare soldi combattendo in incontri di boxe clandestini. Naturalmente, come già il primo romanzo ci aveva abituato, i due affrontano la cosa in maniera completamente diversa: Ruben è mosso da uno spirito combattente innato e si dimostra da subito vincente, Cameron, invece, sul ring ha paura e tutto quello che vuole è non finire ucciso.
Questo secondo capitolo è praticamente tutto incentrato sui loro incontri di pugilato, dove la boxe diventa una vera e propria metafora di vita: a Ruben vincere riesce facile, a Cameron, invece, no. Ma probabilmente, in fin dei conti, è proprio lui il vero vincitore, in quanto tutte le volte è in grado di rialzarsi.
Molto belle le conversazioni notturne tra i due fratelli in cui si mostrano senza maschera per quello che sono realmente: due giovani non più bambini, troppo vecchi per i giochi dei piccoli ma ancora impauriti e impreparati per affrontare la vita vera.
A differenza del primo capitolo, in questo non viene dato molto spazio all'amore, ma la voglia di innamorarsi di Cameron è ancora viva. Ed è forse proprio questo il romanzo nel quale il personaggio di Cameron ti entra di più nel cuore e diventa uno dei protagonisti più belli  che sia capitato di incontrare nelle tue letture. Una volta arrivati alla fine di questo romanzo non si può fare altro che avere fretta di leggere la terza parte, augurando il meglio ai due giovani protagonisti e alla loro famiglia.





Durata totale della lettura: Due giorni
Bevanda consigliata: Cioccolata calda
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: Dai 13 anni







      "Un combattente può vincere, ma non è detto che un vincente sappia combattere."


sabato 10 febbraio 2018

Recensione: A 15 anni sei troppo vecchio



A 15 anni sei troppo vecchio
di Markus Zusak

Editore: Frassinelli
Prezzo Cartaceo: € 14,90
Pagine: 180
Titolo Originale: The Wolfe Brothers 1 


Dopo il successo planetario di Storia di una ladra di libri, Markus Zusak torna nelle librerie italiane con The Wolfe Brothers, una travolgente, divertente, commovente storia di formazione articolata su tre romanzi.


IA 15 anni sei troppo vecchio incontriamo per la prima volta i fratelli Cameron e Ruben Wolfe. I due sono tanto uniti quanto diversi, visto che mentre Ruben, il più vecchio, è forte, bello e brillante, Cameron è invece il più classico degli sfigati.
I due ragazzi passano la maggior parte del loro tempo litigando con i genitori e i fratelli maggiori, combattendo tra di loro incontri di boxe «a una mano» (possiedono un solo paio di guantoni), e progettando piani semidelinquenziali, come derubare il dentista del quartiere, che falliscono miseramente. Ma quello che Cameron, come tutti gli adolescenti, desidera veramente, è incontrare una ragazza - una ragazza vera, non una di quelle delle riviste che guarda il fratello. Ma la domanda che lo attanaglia è: chi può innamorarsi di un perdente come me?



Come tutti, anche io ho amato Storia di una ladra di libri, prima nella sua edizione cartacea e poi in quella cinematografica, per questo, quando mi è stata data l'opportunità di leggere una trilogia ad opera dello stesso autore, non ho potuto dire di no. Devo ammettere fin da subito che forse le aspettative erano un po' troppo elevate e, probabilmente, qualsiasi tipo di storia avrebbe avuto un minimo di probabilità di deludermi, ma devo anche riconoscere che questa storia ha un target di pubblico molto diverso da quella che è la mia persona e la mia vita in questo momento e forse più di una volta ho avuto qualche difficoltà ad adattarmici. Fatte queste premesse, per onestà intellettuale, cercherò di procedere in maniera più ordinata.
Un consiglio che mi sento di dare sin da subito a chi si avvicina a questa trilogia è quello di non aspettarsi una trama ricca di eventi, colpi di scena o grossi misteri; si tratta di una cronaca famigliare, raccontata in maniera talmente diretta da darti l'impressione, la maggior parte del tempo, di stare a sbirciare tra le pagine di un diario. Protagonista di questa cronaca di vita reale è la famiglia Wolfe, famiglia molto lontana da quella stereotipata delle pubblicità, in cui ogni membro è canzonato, amato e odiato per le proprie paturnie, i propri pregi e gli immancabili difetti. Protagonista indiscusso è il giovane Cameron, 15 anni, il figlio più piccolo, un adolescente come tanti oserei dire, con una personalità e carattere ancora non troppo ben definiti, facilmente influenzato dalla personalità irruente e combinaguai del fratello Ruben. Sullo sfondo il fratello maggiore, Steve, che vive con distacco il rapporto con i fratelli minori preso com'è dai suoi successi nello sport e con le donne, e la sorella Sarah, secondogenita e unica figlia femmina, completamente assorbita dalla sua storia d'amore. Fanno da contorno: un padre che non lesina castighi e scapaccioni e una madre un po' sopra le righe.
La narrazione in prima persona, quindi, è interamente affidata alla voce del protagonista, Cameron. Con il suo modo di scrivere semplice e diretto è come se ascoltassimo il racconto di un amico, parolacce comprese. L'aspetto decisamente più riuscito di questo romanzo è il modo in cui il lettore viene coinvolto, il continuo rivolgersi al lettore da parte del protagonista e il fatto che quasi senza volerlo in un momento ci anticipa il contenuto dell'intero libro, come può veramente accadere in una conversazione tra amici, tutto questo ci porta a sentirci parte integrante della famiglia Wolfe. Ed è grazie a questo stesso coinvolgimento che torniamo ad essere adolescenti, con tutte quelle aspettative nei confronti dell'amore, di come ci si senta incompleti senza, e inadatti per non averlo ancora provato.
Per questo non possiamo non provare un'inevitabile complicità e simpatia nei confronti di Cameron alle prese con la sua prima cotta, la bella Rebecca. Ma chi è alla ricerca di una storia d'amore travolgente resterà deluso, stiamo parlando di una cotta, il primo amore di un ragazzo adolescente e, come ben sappiamo, potrebbe non essere tutto perfetto... sennò che adolescenza sarebbe?
Un romanzo breve da leggere nel giro di qualche ora e ritrovarsi adottati da una nuova famiglia. Dopo averlo terminato si è fortemente motivati a leggera la seconda parte della trilogia.
Resta comunque un genere, il Young Adult, destinato a una fascia d'età decisamente più giovane della mia, ma un bel romanzo.




Durata totale della lettura: Due giorni
Bevanda consigliata: Cioccolata calda
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: Dai 13 anni







      "In passato, era capitato che qualche ragazza avesse riso di me, 
ma era raro per il sottoscritto ridere con qualcuna."


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