giovedì 15 agosto 2013

Recensione: La vergine azzurra

La vergine azzurra

di Tracy Chevalier

Prezzo di copertina: € 9,00
Editore: Beat Edizioni
Formato:Tascabile
Titolo Originale: The Virgin Blue
Traduttore: M. Ortelio
Pagine: 320
Genere: Narrativa straniera


Nella seconda metà del Cinquecento, Monsieur Marcel, un predicatore calvinista, incendia con i suoi sermoni gli animi degli abitanti del villaggio in cui vive Isabelle la Rossa, una ragazza chiamata così per la sua somiglianza con un’altra Rossa, la Madonna che, in un’edicola di un azzurro vivido, troneggia sul portone della chiesa del paese. Per liberarsi di quel soprannome diventato una maledizione da quando il predicatore ha persuaso il paese a mondare dal peccato la chiesa e a liberarla dagli idoli, Isabelle compie un gesto estremo: distrugge con un rastrello la statuetta. Così si annuncia la fine della fanciullezza di Isabelle la Rossa e l'inizio del suo destino di donna. Un destino che starebbe nascosto per sempre se, secoli dopo, non arrivasse nel sud della Francia Ella Turner, un'americana perseguitata da uno strano sogno in cui le appare una veste azzurra. Per risolvere il mistero Ella si ritrova tra le Cévennes, le isolate montagne dove ebbero origine i Tournier-Turner. 



Onestamente devo ammettere che nonostante sia una fan di Tracy Chevalier questo è il suo libro che mi è piaciuto di meno. Due storie che si rincorrono una dal passato e una nell'immediato presente. Nel passato ci ritroviamo con Isabelle la Rossa che grazie ai suoi capelli è condannata a malelingue che la considerano una strega. Isabelle vive intrappolata nel suo matrimonio in una comunità bigotta e ignorante e i suoi unici appigli per la libertà sono un drappo di colore blu che di nascosto le regala un mercante che periodicamente arriva nel villaggio e l'immagine di uomo che incontra al fiume che magari in un'altra vita potrebbe essere l'amore vero. Nel presente ci ritroviamo con Ella, un'americana con un matrimonio felice e un sogno che la perseguita, un sogno con una veste dello stesso blu che ritroviamo nel passato, quel blu che nei quadri veniva utilizzato per dipingere la madonna, un blu che incanta, un blu che Ella rincorre e che la riporta nello stesso paesino dove tanti anni prima aveva vissuto Isabelle. Un mistero che viene risolto grazie a sensazioni e segni che Ella riesce a riconoscere e che la aiutano a districare il groviglio di segreti che avvolge questa veste dal colore tanto amato. Un passato che si rivendica nel futuro, attraverso l'americana Isabelle forse si può dire libera e pronta a realizzare quel destino che ha messo da parte durante la sua vita nel Cinquecento in quel piccolo paesino francese. Molto bello l'incrocio delle due storie e delle due protagoniste ma il libro a tratti stanca e non riesce a catturare l'attenzione del lettore in maniera costante durante tutto lo svolgimento della trama. Rimane comunque un buon libro ma con delle aspettative minori rispetto ai grandi successi e agli altri libri dell'autrice.


Durata della lettura: Quattro giorni
Bevanda consigliata: Thè bianco e chiodi di garofano
Età di lettura consigliata: dai 15 anni



“Un passato che ritorna per non lasciarsi dimenticare."


Tracy Chevalier  
è nata a Washington. Tra le sue opere nel catalogo BEAT: La ragazza con l'orecchino di perla e La Vergine azzurra; nel catalogo Neri Pozza: La dama e l’unicorno, L’innocenza, Strane Creature.


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