mercoledì 9 dicembre 2015

Recensione: L'ufficiale dei matrimoni

L'ufficiale dei matrimoni
di Anthony Capella

Editore: Neri pozza Editore
Prezzo Cartaceo: € 18,00
Prezzo E-Book: € 9,99
Pagine: 448
Titolo originale: The Wedding Officer



Nel 1943 il capitano James Gould, del Field Security Service, il servizio di spionaggio britannico, arriva a Napoli a bordo di un grosso camion. Conosce un po’ di italiano, avendo trascorso diverse settimane a seguire gli insegnamenti di un conte toscano dall’aria funerea che gli ha fatto leggere Dante ad alta voce. Per l’intelligence britannica può dunque egregiamente svolgere il suo compito di «ufficiale dei matrimoni», di soldato, cioè, incaricato di verificare che le «fidanzate» dei suoi commilitoni desiderose di trasformarsi in «mogli» siano «idonee» e di «buon carattere», vale a dire che non siano prostitute. Gould è un giovanissimo capitano di scarsa esperienza nel commercio col mondo. Ha appena ricevuto una lettera in cui Jane, la sua fidanzata, l’ha piantato per un aviatore polacco in grado di darle, ha osato dire, quello che le mancava. Inesperto e, tuttavia, deciso a onorare la sua missione, il capitano si ritrova catapultato nella Napoli del ’43, la prima città italiana importante a essere liberata dagli Alleati, il luogo apocalittico in cui i tedeschi in fuga hanno fatto saltare le fogne; dove nella penombra dei vicoli si aggirano belle ragazze coi capelli e gli occhi scuri che, infagottate in giacche militari americane, si offrono in cambio di «tre scatolette» di cibo; dove bambini molto piccoli si avventurano nel pandemonio delle strade per vendere rossetti e portafortuna; e su bancarelle improvvisate, ricavate da un paio di valigie e una tavola di legno, si smerciano montagne di prodotti e dotazioni militari di ogni tipo: razioni, coperte trasformate in abiti e cappotti, stivali, sigarette, fialette di penicillina, carta igienica, perfino gomitoli di cavi telefonici; dove, infine, gli scugnizzi sono in grado di alleggerire chiunque di ogni ben di dio senza che il malcapitato se ne accorga. Un giorno il capitano viene raggiunto dalla telefonata di un suo pari italiano che gli annuncia che dalle parti di Boscotrecase, un paese situato nella campagna attorno alla città, è stato avvistato un carro armato tedesco. James Gould, ufficiale dei matrimoni dell’esercito di Re Giorgio, accorre per imbattersi nella più strabiliante delle scoperte: il carro armato è guidato da un’affascinante giovane donna dai lunghi capelli neri, intenzionata a trasformarlo nel trattore che le è stato trafugato dalle truppe d’occupazione. La ragazza si chiama Livia Pertini, è una vedova di guerra ed è talmente nota nel circondario per la sua avvenenza e le sue capacità culinarie – la trattoria dei Pertini è rinomata persino in città – da attrarre le malsane mire di Alberto Spenza, ex venditore di nastri arricchitosi col mercato nero.



Ho conosciuto questo autore grazie alla Neri Pozza e sono contenta ogni volta che esce un suo nuovo romanzo, quest'ultimo forse ancora di piu' perche' ambientato nella mia citta' natale. La Guerra come sempre non e' portatrice di gioie e anzi chi la vive deve riuscire a trovare il modo migliore per, come diciamo a Napoli, "arrangiarsi", ovvero adattarsi e cercare di sopravvivere con quello che si ha; questo e' quello che molti si sono ritrovati a vivere durante la seconda Guerra Mondiale ed in particolare in questo romanzo troviamo una Napoli abbandonata dalla maggior parte degli uomini mandati in guerra e con la maggior parte delle donne che si prostituivano agli alleati che sbarcavano per "liberare" l'Italia per poter raccimolare qualche soldo per sopravvivere. In questo critico momento di passaggio, il capitano James Gould viene inviato a Napoli con il ruolo di "ufficiale di matrimoni"; James dovra' occuparsi di esaminare le varie e numerose proposte di matrimonio tra i suoi commilitoni e donne del posto accertandosi che quest'ultime siano serie e per bene e con buone intenzioni, impedendo unioni troppo facili soprattutto con donne di malaffare. James prende davvero seriamente questo incarico e con severita' e scupolosita', esamina una ad una le varie coppie. James non ha messo in conto di innamorarsi, non ha messo in conto distrazioni, ha in mente di portare a termine il suo lavoro e in maniera impeccabile, peccato pero' che proprio in queste situazioni il destino ci mette sempre lo zampino ed infatti a lavorare come cuoca per lui e gli altri ufficiali arriva Livia. Livia si fa conoscere attraverso i suoi piatti, attraverso quegli ingredienti gustosi che danno vita ai tipici piatti della cucina napoletana ma anche a piatti nuovi e rivisitati che vengono apprezzati da tutti ed in particolare da James che scopre la sensualita' del cibo e sapori ed emozioni mai provati, diciamo che un po' di pepe tipico del Sud viene aggiunto alla sua vita da militare inglese piuttosto quadrata e rigida. Un mix perfettamente riuscito tra storia vera e finzione, l'autore riesce a presentarci fatti e condizioni reali della vita degli italiani durante un periodo storico difficile aggiungendoci una storia che fa divertire, appassiona e fa venire l'acquolina in bocca, come d'atronde tutti i suoi libri, dove il cibo e' l'ingrediente principale, quello che smuove gli animi, quello che unisce due mondi completamente diversi, quello che rende felici. Mi sento di consigliarlo a tutti e consiglio anche di leggere gli altri suoi romanzi che sono sicura piaceranno molto come questo.


Durata totale della lettura: Sette giorni
Bevanda consigliata: Caffe' con panna
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 16 anni
Sito dell'autore: Anthony Capella



    



  "Una storia d’amore che ritrae con levità l’Italia del sud appena uscita dalla guerra."






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