mercoledì 11 marzo 2020

Recensione: Nazisti in fuga








Nazisti in fuga
di Jean-Paul Picaper

Editore: Newton compton
Prezzo cartaceo : € 20,00
Prezzo ebook:4,99 
Pagine: 408
Genere: Saggio


Primavera 1945. Il Terzo Reich è allo sbando. In che modo si può sfuggire alla forca o al plotone di esecuzione? Che avvenga tramite cianuro o revolver, il suicidio sembra la via d’uscita migliore: soluzione scelta, tra gli altri, da Himmler e Göring, da Hitler e Goebbels. Chi non riesce a togliersi la vita scompare, come Heinrich Müller, il capo della Gestapo. Alcuni, come Wernher von Braun o Reinhard Gehlen, si mettono a disposizione degli Alleati. Altri, come Alois Brunner, Adolf Eichmann, Klaus Barbie e Josef Mengele, riescono a fuggire in Egitto, Siria o Sud America. Il numero di coloro che hanno pagato per i crimini con la vita, dopo la caduta di Hitler, è irrisorio: solo ottantuno impiccagioni di alti funzionari. Studiando gli archivi della Stasi e quelli della Germania federale, Jean-Paul Picaper è riuscito a seguire le tracce dei criminali di guerra e a ricostruire la loro disfatta, scomparsa e morte. Questo libro è il risultato di una lunga inchiesta, supportata da testimonianze e rivelazioni, che getta anche ombre sinistre sulle istituzioni che hanno offerto protezione ai criminali nazisti.

Suicidi, in fuga all’estero, condannati alla pena capitale: il destino dei più feroci criminali nazisti in un saggio documentato e scioccante

All’interno del volume: 
Una disamina dettagliata del crollo del terzo reich
Un’indagine sulla scomparsa di molti ufficiali nazisti la ricostruzione dei molti suicidi che li hanno coinvolti
La storia dei sequestri di ex ufficiali nazisti da parte del Mossad
La storia della collaborazione degli ex ufficiali con gli Alleati




La storia moderna ed in particolare il nazismo ed il fascismo sono sempre stati per me argomenti interessanti che ho cercato di approfondire leggendo saggi e guardando ogni documentario prodotto. Jean Paul Picaper affronta il tema di chi, dopo il suicidio di Hitler, è fuggito dal bunker, ne ripercorre i passi, delle volte brevissimi, e regala al lettore un quadro dettagliato degli ultimi giorni di vita del nazismo. In una Berlino ormai devastata dai bombardamenti quotidiani, il Fuhrer era allo stremo delle forze: provato nel fisico, non riusciva quasi più a nascondere gli evidenti tremori alle mani, e nella mente, erano all'ordine del giorno scatti d'ira improvvisi intervallati da momenti di catalessi, ha cercato in tutti i modi di mantenere salde le redini del Terzo Reich. Quando ormai la sconfitta del suo impero era ormai alle porte decise di suicidarsi insieme ad Eva Braun, con lui sarebbero però dovuti perire tutti i suoi più stretti collaboratori. Chi lo fece realmente e chi invece cercò di fuggire? Con una grande dovizia di particolari l'autore porta di fronte al lettore un saggio preciso e puntuale, capace di seguire le tracce di chi si è messo in salvo, di chi è finito di fronte alla commissione di Norimberga e di chi invece perì nel tentativo di salvarsi la pelle. Come è stato possibile che un uomo di bassa estrazione sociale, con evidenti problemi a livello sociale sia riuscito a governare e ad assoggettare un'intera nazione? L'autore lascia aperta questa domanda, portando solo i fatti conosciuti e raccontando gli eventi così come si sono svolti, mettendo quindi in mano al lettore il potere di giudicare e soprattutto di ricordare quello che fu. Un ottimo saggio.

Durata totale della lettura: cinque giorni
Bevanda consigliata: tè ai frutti rossi
Formato consigliato: cartaceo
Età di lettura consigliata: da 16 anni




"Un saggio che ripercorre, a 75 anni di distanza dal suicidio di Hitler, la fuga di chi è riuscito a uscire vivo da quel bunker ."


Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio   

                                        

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