mercoledì 25 marzo 2020

Recensione: Per sole donne

Per sole donne
di Veronica Pivetti

Editore: Mondadori
Prezzo Cartaceo: € 19
Pagine: 252



Era stata una scopata noiosissima. Adelaide si era addormentata a metà, mentre Andrea gliela leccava.” È il fulminante inizio di Per sole donne, il primo romanzo di Veronica dopo due esilaranti bestseller autobiografici. Adelaide fa l’antiquaria, ha un marito più giovane di lei con cui è in crisi, una madre complice e saggia nonostante un principio di arteriosclerosi, e quattro amiche vere, che come lei stanno attraversando la crisi dei cinquant’anni. Crisi? In realtà si direbbe che non si siano mai divertite tanto. Nei loro incontri (quasi sempre in un ristorante cinese) si scambiano le più inconfessabili confidenze sessuali, e al lettore è concesso di origliare e apprendere così, nei più imbarazzanti dettagli, le avventure e le sventure erotiche di Adelaide, Benedetta, Tonia, Rosaria e Martina. Cinque donne diversissime tra loro ma accomunate da due cose: una visione ormai disincantata della vita e, al tempo stesso, una gran voglia di viverla a pieno. Anche a dispetto dell’età che avanza, come sperimenta dolorosamente Adelaide durante un amplesso con l’atletico amante Lorenzo detto “Trivella”. Si ride molto, alle loro spalle e a quelle dei loro partner, talmente goffi da suscitare tenerezza. Ma tra un sorriso e una risata capita anche di riflettere sull’eterna conflittualità dei rapporti tra i sessi e sull’inossidabile valore dell’amicizia.
Un’avvertenza: astenersi puritani e persone sensibili. Tenere lontano dalla portata dei bambini.



Mi sono divertita moltissimo a leggere quetso libro, è il primo che leggo della Pivetti e non pensavo di farmi così tante risate.


Il romanzo ruota attorno a questo gruppo di amiche, siamo noi oppure noi tra 10 o 20 anni, il gruppetto è formidabile. C'è Rosaria la pacate e prudente, Tonia la lesbica indipendente che si innamora di tutte, Martina la domatrice di uomini, Ben, migliore amica di Adelaide dura, rigida e sconveniente, e infine Ade, la nostra protagonista, sposata con Andrea da soli quattro anni, che si addomernta già mentre lui pensa di darle piacere. Lei è annoiatissima da questo rapporto e forse anche lui è così in un viaggio in treno casca tra le braccia (o meglio, le gambe) del suddetto Trivella, l'eiaculatore fenomenale. 
Il linguaggio e scurrile ma divertente, principalmente è onesto, lo stesso che useremmo se stessimo raccontando alle nostre amiche di aver vomitato sul pisello di qualcuno.
Il gruppetto si ritrova al ristorante cinese per aggiornarsi, chi si rivela lesbica, chi sa parlare solo dei propri gatti, chi dell'amante del marito e chi della gioia di non avere figli. 
Ebbene si sono tutte senza figli e ne sono super orgogliose, si godono le loro vite, le loro scappatelle amorose ma soprattutto le loro amicizie. Ovviamente l'incontro e scontro con la società che ti vuole etero e gravida o col bisogno di essere almeno una delle due cose se non entrambe, non manca. Ma queste donne sono eccezionali, sono oneste e sono donne vere. 
Niente mulino bianco qui ma tanto sesso e tante tante risate, queste qui non la lasciano dire a nessuno.
Una standing ovation per un personaggio in particolare, la madre di Adelaide, vecchiotta, con l'arterio sclerosi ma progressista e senza un pelo sulla lingua riguardo il sesso e la vita.

Lettura consigliata a tutte e tutti per alleggerire un po' la nostra giornata ma sotto sotto anche per farci riflettere tra una risata e l'altra. 
Consiglio anche di chiamare le vostre amiche alla fine della lettura perché senza di loro a 60 anni e con le tette appese non sapremo con chi ridere. Uno spasso!


Durata totale della lettura: 3 giorni
Bevanda consigliata: Spritz
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: dai 16 anni 





      "E io non ho figli perché non mi interessa averne, sono perfettamente realizzata senza, ho un’esistenza piena e appassionante, mi sento donna fino al midollo e, guarda un po’, l’hanno pensato anche quei quattro coglioni che mi sono portata a letto nel corso della vita, per quel che può importare. Sono in-sin-da-ca-bil-men-te donna senza figli, tesoro"




Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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