Martino, giovane di Fano, raggiunge Urbino per seguire la sua passione del disegno e della pittura. Vorrebbe infatti lavorare presso la Bottega del rinomato Giovanni Santi, che, nonostante l’aspetto del ragazzo, quando lo vede disegnare con una pietra appuntita, decide di accoglierlo. E così l’avventura di Martino inizia presso la bottega del pittore: qui conosce Raffaellino, il figlio di Giovanni che ha un talento straordinario per la pittura, e per l’arte nonostante sia solo un bambino. Finché, un giorno, Ludovico Odasio consigliere del duca di Urbino, va a prenderlo per portarlo con sé a palazzo ducale, su richiesta di Ottaviano degli Ubaldini, fratello Federico degli Ubaldini. Qui Martino verrà addestrato per anni, a combattere ma non solo: verrà addestrato anche e soprattutto a passare inosservato per imparare ad ascoltare le voci che girano a palazzo e ottenere informazioni preziose. A palazzo ducale c’è anche Raffaello, ma nonostante le ricerche continue di Martino, il giovane talentuoso sembra essere sparito nel nulla. A palazzo, tra le varie lezioni, Martino conosce Clarizia, dama di compagnia di Elisabetta da Gonzaga, di cui si infatua: Clarizia assomiglia davvero in maniera strabiliante a Raffaellino. La vita dei due giovani a palazzo ducale continua nella normalità tra i vari addestramenti. Martino, non ha mai perso la passione per il disegno e per l'arte e nel 1501 Evangelista, da cui era stato affiancato durante il periodo in bottega, chiede al giovane di lavorare come apprendista di Raffaello ad una importante commissione, la chiesa di Sant'Agostina nella Città di Castello. Nel 1502 il ducato di Urbino viene minacciato, anche se, almeno all'inizio, indirettamente, dai Borgia, in particolare da Cesare Borgia, figlio del Papa Alessandro VI, la cui fama di uomo crudele, astuto e affamato di potere lo precede.
Ludovico Odasio cerca delle soluzioni per mantenere il ducato in piedi ed eliminare la presenza degli oppressori. Devono essere astuti e cauti. Cerca delle risposte negli astri, attraverso un sistema di divinazione che permetterebbe di prevedere con esattezza determinati momenti. I calcoli divinatori sono estremamente complessi e Odasio sfrutta le impressionanti capacità un giovane Niccolò Copernico e di un'anziana donna misteriosa, Melissa, che vive nelle soffitte del palazzo ducale.
Purtroppo però, Cesare Borgia è a consocenza delle carte astrali a cui si appoggia Odasio ed è uno dei motivi per cui lo mantiene in vita.
Tra guerre, arte e divinazione L’apprendista di Bruno di Marco risulta una lettura estremamente scorrevole e piacevole. Capitoli brevi e tematiche estremamente interessanti, in particolare la divinazione attraverso l’oroscopo che permetterebbe di prevedere avvenimenti importanti e/o addirittura la data presunta di morte della persona su cui vengono fatti i calcoli, rendono questo romanzo storico molto accattivante. In fondo, chi non è mai stato affascinato dall’influenza che gli astri hanno sul carattere di una persona e non solo, sul destino di ognuno di noi? Inoltre, essendo ambientato nel XVI secolo, pullula di personalità importanti da cui tutti in un modo o in un altro siamo stati affascinati per la loro genialità, come Leonardo da Vinci o Niccolò Copernico o la famosa famiglia Borgia.
Al centro c’è sicuramente uno dei pittori più rinomati del Rinascimento Italiano – Raffaello, o Raphael Urbinas, rappresentato in questo romanzo in modo decisamente provocatorio per l’epoca in cui è ambientato.
Concludo con quella che è una delle frasi più ricorrenti che per me ha un bellissimo significato “Astra inclinant, sed non necessitant.”
Un romanzo decisamente consigliato.
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