mercoledì 18 maggio 2016

Recensione: La soffiatrice di vetro

La soffiatrice di vetro
di Petra Durst-Benning

Editore: Beat Edizioni
Prezzo Cartaceo: € 16,50
Prezzo E-Book: Non disponibile
Pagine: 400
Titolo originale: Die Glasblaserin



A Lauscha, un piccolo villaggio tedesco immerso nei boschi della Turingia, gli abitanti si guadagnano da vivere da secoli allo stesso modo: soffiando il vetro. Una notte di settembre alla fine dell’Ottocento, però, il soffiatore Joost Steinmann muore inaspettatamente, lasciando le tre figlie – Marie, Ruth e Johanna – in ristrettezze economiche. Mentre Ruth pensa solo al bel giovane del villaggio che le fa gli occhi dolci e Johanna spera di trovare un impiego qualunque, Marie – la più piccola delle tre – ha un piano: diventare una soffiatrice di vetro, proprio come suo padre. Peccato, però, che a Lauscha la tradizione parli chiaro: solo gli uomini possono soffiare il vetro. Le donne devono occuparsi della decorazione e del confezionamento. Il buon senso vorrebbe che Marie lasciasse perdere. Invece la ragazza inizia a lavorare di nascosto, finché in paese non si diffonde la voce dell’arrivo di un nuovo misterioso soffiatore, e tutti accorrono per sapere chi si celi dietro quelle splendide e originalissime creazioni.



Fin dall'inizio il titolo del libro mi ha catturata, mi fa pensare al passato, ad un mestiere antico che richiede delicatezza e decisione allo stesso tempo e poi il vetro, un materiale che puo' dar vita a raffinate decorazioni ma puo' tagliare ed essere pericoloso piu' di una lama. Ci troviamo in Germania e piu' precisamente a Lauscha, paese famoso per la produzione di vetro lavorato e nel nostro caso, casa natale della famiglia Steinmann composta dal padre Joost e le tre figlie Marie, Ruth e Johanna. Joost e' un soffiatore, un mestiere che era destinato agli uomini e quando sfortunatamente viene a mancare le sue figlie si devono rimboccare le maniche e provvedere al loro sostentamento e soprattutto per Marie vuol dire fare il lavoro del padre ed andare contro a tutti i pregiudizi e le discriminazioni delle persone intorno. Le tre ragazze non si perdono d'animo e si costruiscono la loro indipendenza creando quella che si puo' definire un impresa tutta al femminile, novita' all'interno del villaggio di Lauscha dove le tradizioni sono radicate nell'animo degli abitanti che ovviamente dovranno ricredersi al cospetto delle meravigliose creazioni in vetro che la famiglia Steinmann continua a produrre. Una rivincita per il sesso femminile e una rivalsa in generale per tutte le ingiustizie che in passato il sesso femminile ha dovuto subire prendendo come esempio la vita delle nostre protagoniste, anche se devo ammettere che quella che emerge tra le tre e che di sicuro mi e' piaciuta di piu', e' senza dubbio Marie. Johanna, Ruth e Marie sono cosi' unite sul lavoro ma anche cosi' diverse tra di loro caratterialmente, a volte come tutte le donne sono frivole ed accecate dall'amore, altre volte ingegnose e concentrate su un unico scopo, diciamo che ognuna di loro, a parte la trama di fondo ha i propri alti e bassi. In generale la narazione e' molto semplice, forse troppo, pero' e' molto interessante scoprire di piu' su un mestiere cosi' antico come quello dei soffiatori di vetro ed i mastri vetrai.


Durata totale della lettura: Quattro giorni
Bevanda consigliata: Cioccolata con marshmallow
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 16 anni
Sito dell'autrice: Petra Durst- Benning



      "Una storia irresistibile che mostra come a volte i sogni si realizzano restando fedeli a se stessi e al proprio cuore."




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