martedì 15 dicembre 2020

Recensione: Mi prendo il mondo ovunque sia

 

                                            

Mi prendo il mondo ovunque sia
di  Letizia Battaglia, Sabrina Pisu

Editore: Einaudi
Prezzo Cartaceo: € 19
Pagine: 288

Letizia Battaglia, la fotogiornalista italiana piú famosa e premiata al mondo, racconta per la prima volta e in prima persona senza censure la sua vita. È la biografia di una donna che ha trovato il coraggio di combattere per conquistare se stessa. La fotografia è la scintilla che fa brillare la stella nel suo cielo, dentro la camera scorre la pellicola di libertà con cui rivoluzionerà il significato delle immagini nel racconto di cronaca e, soprattutto, la sua vita. Un libro profondo, sincero e appassionante, in cui la sua storia, di donna e fotoreporter, s’interseca con la Storia di Palermo, insanguinata dalla guerra di mafia. Sabrina Pisu, coautrice del volume, ricostruisce e analizza gli scenari socio politici e gli esiti giudiziari di quella stagione in cui Letizia Battaglia ha avuto un ruolo di primo piano, come grande e coraggiosa testimone, impegnata per costruire una società piú giusta.



Vorrei iniziare col dirvi che io non mi occupo né mi intendo di fotografia. Non fa niente, quello che c'è in questo libro va molto oltre la macchina fotografica, la storia di Letizia Battaglia è la storia del coraggio di una donna, sposatasi dopo una fuitina a soli sedici anni, e destinata a fare solo la madre e la moglie. Letizia ha però un fuoco e una generosità dentro che non possono essere confinati a ferri da stiro e pappette. La fotografa ci racconta la sua storia in prima persona con onestà e leggerezza, senza tanti fronzoli ma dritta al punto. Una sognatrice che ci racconta della sua voglia di aiutare e creare sempre fermamente legata alla propria libertà con le unghie e con i denti.

Il modo in cui questa donna parla della prorpia famiglia, delle figlie soprattutto mi ha emozionata. Parla sì con l'amore di una madre ma forse ancora di più di una donna che ne rispetta e apprezza un'altra anche e soprattutto in ciò che ha di diverso da lei. 

Dopo una prima parte più biografica, la fotografa ci racconta del suo lavoro, delle foto degli omicidi delle mafia negli anni delle Brigate rosse, di Carlo Alberto dalla Chiesa, delle lotte per il controllo dello spaccio di eroina a Palermo. Ci racconta delle foto dei morti ammazzati perché hanno visto o hanno protetto così come  dei vivi come la storia che prova la collusione di Andreotti, ma anche delle mostre in una Palermo mafiosa e pericolosa. 

Alcune parti del libro non sono per tutti, anche se dovrebbero leggerle tutti, i racconti dell'ospedale psichiatrico mi hanno colpita perché la Battaglia ci racconta le cose così com'erano senza tanti accorgimenti, i trattamenti dei malati mentali e di come fosse facile per una donna finire in manicomio. 

Una donna che ha lottato e lotta per le donne, perché si amino e non si lascino svalutare dalla società.  Un testo pieno di dolore ma anche di poesia, un libro consigliato a chi vuole conoscere una donna forte, indipendente e piena di passione da cui si può solo imparare. 

Nella seconda parte del testo, scritta da Sabrina Pisu, si affrontano temi più tecnici che riguardano la fotografia, sia della Battaglia ma anche in generale. Una bella messa a fuoco dell'Italia negli anni '70 e non solo, un' approfondimento sulla lotta alla mafia tramite la fotografia. 

Da leggere assolutamente!

 

Durata totale della lettura: 6 giorni
Bevanda consigliata: Granita al limone
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: Dai 16 anni 




"Le foto che non ho fatto mi fanno piú male di quelle che ho fatto. 
Le ho tutte dentro la mia testa."



Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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