martedì 6 luglio 2021

Recensione: Quando il mondo era giovane

  




Quando il mondo era giovane
di Carmen Korn

Editore: Fazi
Prezzo Cartaceo: €20,00
Prezzo E-book: €11,99
Pagine: 590

Primo gennaio 1950: a Colonia, Amburgo e Sanremo si festeggia l’arrivo del nuovo decennio. Quello che si è appena concluso ha lasciato ferite profonde: nelle città, nelle menti e nei cuori. Gerda e suo marito Heinrich Aldenhoven vivono a Colonia, nella casa ereditata a Pauliplatz, insieme ai figli Ursula e Ulrich e alle cugine non sposate di Heinrich, che hanno perso il loro appartamento sotto i bombardamenti. Heinrich gestisce una galleria d’arte, ma gli affari al momento vanno male: in troppi non hanno più le pareti dove appendere i quadri. La situazione è difficile anche ad Amburgo, dove l’amica di Gerda, Elisabeth, e suo marito Kurt dormono nella stanzetta accanto alla cucina da quando hanno lasciato il letto alla figlia Nina e al nipotino Jan. Il bambino ha cinque anni e non ha mai incontrato il padre, Joachim, disperso in Russia da anni nonostante Nina continui a sperare nel suo ritorno. E infine c’è Margarethe, nata Aldenhoven, che si è trasferita da Colonia a Sanremo, dove ha sposato Bruno, figlio di una ricca famiglia di commercianti di fiori; la vita tra le bellezze della riviera ligure sembra spensierata, ma la presenza della suocera, matriarca misogina che gestisce il patrimonio di famiglia, è molto ingombrante… Ognuno festeggia il Capodanno a modo suo, ma il mattino seguente tutti si pongono le stesse domande: le ferite finalmente guariranno? Cosa riserva il futuro?

Il primo capitolo della nuova saga in due volumi firmata Carmen Korn: un’emozionante storia corale, un decennio all’insegna della rinascita, tre famiglie a cui affezionarsi.




Premetto che gli anni Cinquanta mi hanno sempre affascinata, forse per come ci sono sempre stati presentati, come una rinascita dopo la Grande 
Guerra che ha devastato il mondo. Forse per i vestiti colorati, per le macchine nuove e lucenti, per il Rock'n'Roll, e per tutto quello che ho sempre associato a quell'epoca. Perciò non appena ho visto la copertina e letto il titolo di questo libro mi ci sono fiondata. 
Non sono gli anni Cinquanta in America e la differenza si percepisce: la guerra è finita da 5 anni ormai, ma le ferite e la paura innescata nelle persone sono profonde. Carmen Korn racconta la storia di famiglie, legate da legami di parentela o amicizia tra Colonia, Amburgo e Sanremo. A Colonia cercano di sopravvivere con la galleria d'arte ereditata dai genitori Heinrich e sua moglie Gerda, con i due figli Ulrich ed Ursula. Una sorte diversa ha spettato Margarethe, la sorella di Heinrich, che ha sposato Bruno Canna, e si è stabilizzata a Sanremo, nello stesso stabile in cui vive Agnese, la madre di Bruno, con cui Margarethe ha un rapporto difficile. Agnese dal canto suo ha riposto tutta la sua fiducia per l'azienda di famiglia in Gianni, figlio di Margarethe e Bruno, al quale, ancora nemmeno maggiorenne, la nonna ha lasciato un appartamento tutto suo sopra i genitori. Ed infine ad Amburgo c'è la famiglia di Elisabeth e Kurt, carissimi amici di Gerda. con loro abita anche la figlia Nina insieme a suo figlio Jan: Nina ormai da 5 anni aspetta con ansia il ritorno di suo marito Joachim, disperso in Russia nel 1946, del quale non sono mai giunte notizie. La speranza è sempre l'ultima a morire e da questo presupposto si svolge tutta la vicenda, tutta la semplice storia di queste tre famiglie che è inevitabilmente collegata, ogni scelta effettuata da uno dei protagonisti ricade su una o sull'altra famiglia. 
La cosa che mi è piaciuta di questo romanzo è che non ha sempre lo stesso tono: è caratterizzato a tratti da cupi momenti di tristezza alternati a momenti di gioia e di speranza, ed in entrambi casi arrivano quando meno te li aspetti, ed è la semplice andatura della vita. Ho scelto come citazione "Carmen Korn sa scrivere del quotidiano senza renderlo banale" perché l'ho trovata assolutamente vera, viene raccontata la vita semplicemente per com'è e per come poteva essere in  quegli anni, ma non è un racconto noioso, né tantomeno banale, ha quel tocco in più portato da tanti piccoli dettagli, tanti piccoli intrecci, tante piccole speranze, che lo rende davvero piacevole da leggere. E non vedo l'ora di leggere il secondo volume.

Durata totale della lettura: Una settimana
Bevanda consigliata: Thè nero fumante
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 14 anni



      " Carmen Korn ha un dono speciale: sa scrivere del quotidiano senza renderlo banale.

Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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