mercoledì 19 gennaio 2022

Recensione: La custode dei peccati



 La custode dei peccati

 di Megan Campisi

 Editore: Editrice Nord
 Prezzo: € 19
 Pagine: 400
Titolo originale: The Sin Eater


 Ha rubato solo un pezzo di pane, ma la giovane May avrebbe preferito essere impiccata come tutti gli altri ladri. Invece il giudice ha scelto per lei una condanna peggiore della morte: diventare una Mangiapeccati. Dopo la sentenza, May è obbligata a indossare un collare per essere subito riconoscibile e le viene tatuata la lettera S sulla lingua. Da quel momento, non potrà mai più rivolgere la parola a nessuno. Poi inizia il suo apprendistato presso la Mangiapeccati anziana che, nel silenzio più assoluto, le insegna le regole del mestiere. Un mestiere spaventoso: raccogliere le ultime confessioni dei morenti, preparare i cibi corrispondenti ai peccati commessi e infine mangiare tutto, assumendo su di sé le colpe del defunto, la cui anima sarà così libera di volare in Paradiso. Le Mangiapeccati sono esclusivamente donne, disprezzate e temute da tutti, eppure indispensabili. E infatti, un giorno, May e la sua Maestra vengono convocate addirittura a corte, dove una dama di compagnia della regina è in fin di vita. Dopo la confessione e la morte della donna, però, alle due Mangiapeccati viene portato un cuore di cervo, un cibo da loro non richiesto e che rappresenta il peccato di omicidio. Sconcertata, la Maestra di May si rifiuta di completare il pasto e viene imprigionata per tradimento. Rimasta sola, la ragazza china la testa e porta a termine il compito, ma in cuor suo giura che renderà giustizia all'unica persona che le abbia mostrato un briciolo di compassione. Quando viene chiamata ancora a prestare i suoi servigi a corte, May intuisce che una rete di menzogne e tradimenti si sta chiudendo sulla regina e che solo lei è in grado d’intervenire. Perché essere invisibile può aprire molte porte, anche quelle che dovrebbero restare chiuse per sempre… Ispirandosi alla figura realmente esistita della Mangiapeccati, questo romanzo coinvolgente e dalla straordinaria potenza narrativa ci regala un'eroina modernissima, che rifiuta il ruolo impostole da una società che la umilia in quanto donna, e che grazie alla sua forza di volontà e determinazione riuscirà a cambiare il proprio destino.




Così come Eva ha mangiato il primo peccato, quello primordiale, così la mangiapeccati "mangia" i peccati delle persone in punto di morte in modo che Eva non se li prenda dopo la morte. Solo una donna, proprio come Eva, può essere una mangiapeccati,va marchiata a fuoco sulla lingua e porta un enorme collare, le disgrazie non sono finite, nessuno le può parlare perché le sue parole vanno sovrastate dalla preghiera del Creatore e il suo tocco brucerebbe e maledirebbe.Insomma una vitaccia! Ed è proprio quella in cui si ritrova forse per caso, May la nostra protagonista, a cui viene infilato il collare e marchiata la lingua senza nessuno preavviso e senza che lei sapesse cosa fare. L’unico modo è seguire la mangiapeccati in carica e imparare da lei in silenzio e sola al mondo.Fin qui pensiamo che il romanzo sia una storia riguardo la sua evoluzione come mangiapeccati in questo mondo vittoriano sporco e povero. Ma invece a uno dei pasti per un morente, viene aggiunto un cuore di cervo,simbolo di omicidio. Il problema è che durante la predicazione dei peccati il morente non ne aveva parlato! La mangiapeccati si rifiuta di toccare il cibo disgraziato e viene arrestata,ovviamente tutto ricade su May che si ritrova a mangiarlo promettendo che avrebbe fatto giustizia per la sua compagna.La situazione però si ripete con un altro decesso reale, ma cosa starà succedendo? Chi è che continua ad aggiungere cibi e quindi peccati per incolpare i deceduti? Il romanzo si trasforma in un giallo vero e proprio con May bistrattata da tutti che cerca di scoprire cosa sia succedendo nella casa reale,circondata da mendicanti e attori di strada malformati.La cosa che più mi è piaciuta è l'evoluzione di May da ragazzina timida e spaventata, scopre in sé una forza e coraggio che la fanno brillare e credere nel proprio valore. Più la società la mette da parte  e cerca di versarla, più lei usa le loro stesse credenze e paure contro di loro per portare avanti la sua ricerca.L'idea del romanzo è assolutamente stupenda e tutta la storia ci dà quella sensazione dei romanzi della corte inglese del 1600, affascinante e putrida allo stesso tempo, misteriosa e piena di intrighi. 
Mi è piaciuto molto il personaggio di May che lotta contro una società che la addita come peccatrice anche quando fa solo quello che le viene detto.Sul finale sono un po' meno convinta forse perché avevo capito da un po' il mistero.Assolutamente consigliato soprattutto a chi piacciono i romanzi con un tocco storico..ma anche a tutti gli altri.

Durata totale della lettura: Sei gorni
Bevanda consigliata: Frappè al cioccolato
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 16 anni
Website dell'autrice: Megan Campisi


"Perché io non posso essere maledetta. 
Sono già una maledizione fatta persona".

Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

Nessun commento:

Posta un commento

Commenta e condividi con noi la tua opinione!

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...