giovedì 29 settembre 2022

Recensione: Matrix



 Matrix

 di Lauren Groff

 Editore: Bompiani
 Prezzo: € 19,00
 Pagine: 272
 

 Inghilterra, Dodicesimo secolo. Marie, bandita dalla corte della regina Eleonora d’Aquitania, che ama di un amore ardente, è una ragazza sola, figlia illegittima di re, inutilmente colta, inutilmente appassionata, destinata com’è a una vita di clausura in un’abbazia che ha conosciuto giorni migliori, abitata da un piccolo popolo di donne inacidite dalla segregazione, dispettose, anche solo vecchissime. Però Marie riconosce in quell’enclave isolata, così importante per l’economia del contado, una possibilità di crescita, di potere, anche. E così prende le redini di un’impresa tutta da costruire che la porterà a scivolare in silenzio fuori dal raggio autoritario del clero locale, verso un’indipendenza di spirito e di azione destinata a trasformare l’abbazia in un cuore pulsante di energie, fervido di progetti, illuminato, vivo, in cui ogni donna ha il suo posto e la sua occasione di brillare. Ma da fuori premono l’invidia, le chiacchiere, la curiosità morbosa per quell’Utopia prima del tempo, tutta al femminile; e la badessa Marie è la prima a rendersi conto che libertà di pensiero e controllo della comunità sono a tratti inconciliabili, che il potere si conquista e si mantiene a caro prezzo, che le passioni, di qualunque tipo, sono pericolose. Tra autentiche credenti, reiette e bastarde, figlie cadette, ragazze sole al mondo gettate via come stracci, nobildonne radiose, la vita dentro le mura del convento, al centro di un labirinto progettato per isolarlo dalle brutture, è complicata quanto quella di fuori, forse anche di più. Lauren Groff torna al romanzo con una storia serrata e originale, che ha il passo dell’epica, la luce di una canzone d’amor cortese e lo scintillio tagliente dell’anima della sua Marie.




Un discorso al presente, ruvido, aulico e timbrato di Dio ma allo stesso tempo blasfemo e rozzo. 
Un potente insieme di immagini religiose e saffiche. Amo sempre i libri con delle protagoniste forti, il cui carattere si evolve nel corso della storia. Marie è proprio così. 
Inizialmente è una ragazza bruttina, figlia dello stupro della madre, legata per matrimonio alla corona. Ci troviamo nel dodicesimo secolo ed Eleonora, la regina, non ha alcuna intenzione di avere questa ragazzina brutta, enorme e impacciata tra i piedi. Decide di mandarla in una abbazia reale, lontana dal castello, per diventarne la badessa. 
Marie che non solo non è particolarmente devota, ma anzi ha forti dubbi sulla cristianità, è disperata soprattutto perché dovrà essere lontana dalla sua amata Eleonora. L'abbazia è fredda, scura e per niente accogliente. Le poche suore che ci sono sembrano morire costantemente di qualche malattia o infezione, i soldi sono pochissimi così come la quantità di cibo che hanno a tavola. 
Solo la preghiera non manca mai. Dall'alba al tramonto, le suore pregano e cantano costantemente. 
 Dopo un primo momento di sconforto per il proprio destino, Marie inizia a essere soggetta di alcune visioni che ne cambiano completamente il modo di pensare e agire. Prende infatti il velo e inizia a gestire l'abbazia a modo suo, con piglio dittatoriale soprattutto con chi non ha pagato i soldi dovuti alle monache. Le sorelle che erano nell'abbazia da molti anni trovano molto difficile accettare i nuovi cambiamenti ma Marie è inarrestabile e i suoi sforzi faranno diventare il piccolo e sgangherato convento, in un centro più ricco e ampio di veri e propri regni.
 Il personaggio di Marie, che si discosta un po' dalla reale vita di Marie di Francia, è descritto a fondo, in ogni dubbio e confusione. Mentre all'inizio ogni miglioramento è visto in funzione di Eleonora e il cercare di avvicinarla a sé, negli anni l'amore per le sorelle e la voglia di difenderle dagli attacchi esterni all'abbazia diventano il centro della sua vita. Lei stessa diventa devota e le sue visioni diventano sempre più frequenti tanto da essere raccolte in un libro.
 Il romanzo non è però incentrato sulle abilità poetiche e di scrittrice ma piuttosto nelle abilità strategiche e nell'amore con cui influenza le proprie sorelle e devote. La nostra protagonista è un personaggio dai mille strati, donna, suora, amante, conoscitrice delle proprie debolezze e sempre pronta a essere sorpresa dalla bellezza della natura. 
Una scrittura davvero formidabile, come forse non ne avevo lette prima, quasi gotica. Un libro che mi è piaciuto tantissimo xon una voce femminile innovativa, consigliato a chi apprezza un romanzo storico di base, ma su cui la realtà è leggermente incrinata a favore della trama e consigliato soprattutto a chi è amante della lingua e delle descrizioni che son qui bellissime. 

Durata totale della lettura: Dieci giorni
Bevanda consigliata: Tè nero
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 17 anni
Website dell'autrice:Lauren Groff


"Forse il canto di un uccello chiuso in una stanza è più prezioso del canto di un uccello selvatico perché è la stanza stessa a renderlo tale. ."

Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio


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