lunedì 25 marzo 2024

Recensione: Fratelli

 


Fratelli

 di Brigitte Reimann

 Editore: Neri Pozza
 Prezzo: € 18
 Pagine: 192
Titolo originale: Die Geschwister
Traduzione di: Monica Pesetti, Silvia Albesano
 
A cinquant’anni dalla morte dell’autrice, viene ripubblicato il romanzo simbolo di una generazione, riportato oggi alla sua versione integrale, grazie al fortunato ritrovamento del manoscritto originale, senza i tagli della censura di Stato della DDR.

2022: durante i lavori di ristrutturazione in un’anonima strada in una cittadina della Sassonia, sul fondo di uno sgabuzzino per le scope viene rinvenuto un plico di carte. Grazie a questa scoperta casuale, il romanzo più importante di Brigitte Reimann, Fratelli, ha potuto rivedere la luce a cinquant’anni dalla morte dell’autrice, cosí come era stato scritto in origine, prima che la censura di Stato facesse il suo sottile e sistematico lavoro. Quando uscì la prima volta, nel 1963, suscitò comunque un gran clamore, sia all'Est che all'Ovest. La protagonista, la giovane pittrice Elisabeth, alter ego di Reimann in quella che oggi definiremmo un’opera di autofiction, apprende durante un pranzo di famiglia nell’aprile 1961 (il Muro sarà eretto, in una sola notte, quattro mesi piú tardi) che il fratello Uli, amatissimo, è pronto a lasciare l’Est dove non vede alcun futuro. Elisabeth oltre a dipingere lavora anche in fabbrica, crede nello Stato socialista glorioso ed egualitario e ha poco tempo per convincere Uli a desistere dal suo proposito. Su Elisabeth e Uli incombe l'ombra del fratello maggiore Konrad, che ha già “tradito” fuggendo in Occidente, e gli spettri gemelli della paura e dell’opportunità.
Con la sua prosa audace come una pennellata scarlatta, Brigitte Reimann dà corpo allo scontro tra idealismo e repressione, lealtà familiare e desiderio di libertà diventando una scrittrice simbolo di un’intera generazione. Le sue sono pagine tra le piú vere e toccanti sui conflitti umani nella Germania divisa, ma anche straordinariamente attuali sull'appartenenza e sul coraggio di difendere le proprie idee di libertà e felicità.

«Il romanzo di Reimann conserva il ritmo teso di una pièce teatrale – un dramma di Ibsen o Arthur Miller – arricchito di dialoghi ardenti su politica, economia, arte. Una pennellata di colore in un panorama plumbeo».
The Sunday Times




Romanzo storico che consente al lettore di riscoprire alcuni degli avvenimenti cardine del Novecento, Fratelli si presenta al contempo come un'intima saga familiare, dove la protagonista, la giovane Elisabeth (alter ego dell'autrice), si trova ad affrontare il dramma della separazione dai fratelli, decisi a partire per la Germania Ovest.
Il tema della separazione di un nucleo familiare cala in un contesto più personale quello che in realtà è il dramma di un'intera generazione, della scissione tra Germania Est e Germania Ovest, resa tangibile dalla costruzione del Muro di Berlino nel 1961. 
Elisabeth e la sua famiglia vivono nella Germania Est, e la nostra giovane e brillante protagonista si dedica in modo appassionato alla pittura all'interno di un kombinat, conglomerato industriale di stampo sovietico tipico dell'epoca. Colpisce questo dualismo tra arte e ideologia, che ben rappresenta lo spirito della ragazza, combattuta tra i sentimenti e le emozioni che la spingono a voler mantenere la famiglia unita, e l'ottimista adesione agli ideali politici del momento, in un probabile tentativo di dare un senso a una realtà così frammentata e confusa come quella dell'epoca. 
La separazione e il conflitto interiore di Elisabeth iniziano con la prima partenza in famiglia, quella del fratello maggiore Konrad, figura carismatica e determinata, che parte per la Germania Ovest con la fidanzata Charlotte. I legami con Konrad proseguono tramite corrispondenza e, dalle sue lettere, seppur in modo velato, non sfugge il senso di disorientamento e disillusione che la giovane coppia avrà certamente provato all'arrivo nell'"altra Germania", nella loro nuova vita, ben distante da quella immaginata, perlomeno agli inizi. Konrad, tuttavia, non fa mai ritorno nella Germania Est e, con il passare del tempo, riesce a migliorare la sua condizione, provando in qualche modo alla famiglia di avercela fatta.
Ancora più sofferta è la separazione dal fratello Uli, con cui Elisabeth ha un rapporto di elezione: se con Konrad si percepisce un rispettoso distacco, tra i due è invece lampante una sintonia indissolubilmente sancita da un enorme affetto. Questa decisione di Uli di partire mette ulteriormente alla prova Elisabeth, che si erge a simbolo di una generazione in perpetuo conflitto tra la sfera personale, il desiderio di libertà e autonomia, e l'adesione alla società dell'epoca, con i suoi ideali e comportamenti. 
Una prosa audace, acuta e potente, che in questa versione originale ci dà modo di percepire con maggiore chiarezza e sincerità una storia familiare e un pezzo di storia di un Paese.  

Durata totale della lettura: cinque giorni
Bevanda consigliata:  the verde
Formato consigliato: cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 15 anni


"Dalla finestra aperta vedevo i rami bagnati del noce davanti a casa e le punte delle foglie arricciate. D'estate le pesanti fronde verde scuro si protendono a volta sulle scale, e quando c'è vento le foglie ticchettano contro la finestra. Oggi è il martedì di Pasqua; la forsythia è già sfiorita. Domani Uli sarà partito."


Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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