lunedì 3 febbraio 2014

Recensione: La Notte Più Buia


La Notte Più Buia
di Monika Held

Prezzo di copertina: € 16,50
Prezzo EBook:  € 8,99
Editore: Neri Pozza
Titolo Originale: Der Schrecken Verliert Sich Vor Ort
Traduttore: R. Cravero
Pagine: 285
Genere: Narrativa Moderna, Storico

È il 5 giugno 1964, un torrido venerdì d'estate, quando Lena incontra per la prima volta Heiner Rosseck all'interno del tribunale di Francoforte. Terminate le ultime traduzioni e lasciato il suo angusto ufficio senza finestre, sta per guadagnare l'uscita, con il pensiero rivolto già a come svagarsi con una nuotata all'aperto, un film al cinema o magari un bicchiere di vino, quando lo vede: un uomo alto e smagrito sul punto di scivolare a terra lungo una parete. Il tempo di sorreggerlo e di chiedergli "Sta bene?" che apprende la sua drammatica storia. Heiner Rosseck da Vienna, giunto nelle fredde aule del tribunale di Francoforte per testimoniare al processo contro i crimini nazisti di Auschwitz in cui è stato prigioniero. Rosseck, il sopravvissuto, appena sottoposto a un estenuante interrogatorio sul ruolo, le responsabilità e le azioni di due imputati, Kehr e Kaduk, i peggiori aguzzini del campo di prigionia. "Dove è successo, signor Rosseck? In quale giorno? Da che distanza ha assistito all'esecuzione? Ricorda se pioveva? Se c'era la neve?" Riandare a quei terribili giorni significa, per Heiner, riaprire ferite atroci e mai rimarginate. Ma il problema non è questo. Il problema è rispondere con precisione, con lucidità, senza tradire la memoria, senza contraddirsi. Come può, tuttavia, restituire con freddezza la notte buia che ha vissuto? E riportare alla parola lo sterminato orrore che ha visto? Come può, infine, farsi capire se lui parla una lingua diversa dagli altri?








Come si può dimenticare? Come può un uomo vivere una vita serena dopo aver visto le atrocità che molti uomini donne e bambini hanno  subito ad Auschwitz? Heiner è sopravvissuto solo per poter testimoniare, solo per poter dire al mondo quello che i nazisti hanno fatto. Dopo anni di distanza si ritrova finalmente in tribunale davanti ai suoi carnefici e sarà lì che il destino gli farà incontrare Lena, la donna che lo riporterà nuovamente alla vita. Non è facile trattare un tema così delicato come la memoria dei sopravvissuti ma l'autrice riesce in maniera eccellente a portare il lettore dentro quell'inferno. La  narrazione ci accompagna dentro e fuori dal campo di concentramento: attraverso i ricordi di Heiner possiamo rivivere le atrocità subìte dai detenuti e vi posso garantire che le immagini descritte vi faranno venire le lacrime agli occhi. Insieme alla moglie Lena ed attraverso il suo punto di vista capiremo quanto sia immensa la distanza tra noi, spettatori semplici che posso solo immaginare, e loro i sopravvissuti che hanno guardato dentro l'abisso più nero e sono ancora qui per testimoniarlo. Un romanzo inteso fatto soprattutto di discorsi indiretti che si mescolano ai ricordi in una trama fitta di sentimenti profondi e di immagini che scuotono la coscienza. assolutamente consigliato, a tutti per non dimenticare mai.

Durata della lettura: un giorno
Bevanda consigliata: tè alla rosa
Formato consigliato: cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 17 anni







“Heiner è rimasto in vita per testimoniare contro i suoi aguzzini.."

Monika Held (1943) è nata e cresciuta ad Amburgo. Per molti anni è stata corrispondente per il magazine Brigitte, scrivendo su Italia, Albania, Bhutan, Paraguay, Guatemala e Mongolia. Ha ottenuto numerosi premi per i suoi articoli e per il suo impegno politico, tra cui il German Social Prize, l’Elisabeth-Selbert-Preis, il Reporting Prize e la Polish Medal. Attualmente vive in Germania, a Francoforte sul Meno.


E voi cosa ne pensate? Siete incuriositi?


1 commento:

  1. Non sapevo dell'esistenza di questo libro. Argomento molto delicato e toccante...

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