giovedì 20 febbraio 2014

Recensione: La Regina Scalza


La Regina Scalza
di Ildefonso Falcones


Prezzo di copertina: € 19,90
Prezzo EBook:  € 9,99
Editore: Longanesi
Titolo Originale: La Reina Descalza
Traduttore: R. Bovaia e S. Sichel
Pagine: 704
Genere: Narrativa Moderna, Romanzo Storico

Nel gennaio del 1748 una donna cammina da sola per le strade polverose di Siviglia. È una ex schiava proveniente dai territori della colonia spagnola di Cuba. Caridad ora non ha più un padrone che decide della sua vita, ma neanche più una casa. Lungo il suo peregrinare incontra Milagros Carmona, una giovane gitana nelle cui vene scorre il sangue della ribellione. Le due donne stringono un'amicizia sincera e incrollabile. Milagros confessa il suo amore per l'arrogante Pedro Garcìa, dal quale la separano antichi odi tra le due famiglie. Dal canto suo Caridad si sforza di nascondere il sentimento che sta nascendo in lei nei confronti del nonno di Milagros, un uomo rude e seduttore, ma di principi ferrei quando si tratta di difendere la sua famiglia e lo stile di vita dei gitani. Quando un editto regio bandisce i gitani come fuori legge, la vita di Milagros e Caridad ha una tragica svolta. Le loro strade si separano, ma il destino vorrà farle incontrare di nuovo a Madrid, cuore pulsante della nuova Spagna in fermento.






Caridad è approdata a Siviglia come donna libera: il suo padrone è morto di febbre e le ha reso la libertà. Ma come può una schiava di Cuba che ha conosciuto solo la piantagione sopravvivere in una città? La sua salvezza sarà una ragazzina di quattordici anni di nome Melagros: una giovane gitana che diventerà sua amica e confidente. Come nei precedenti libri di Falcones la narrazione si sofferma sulla storia dei gitani negli anni bui della persecuzione: una popolazione afflitta, punita per la loro natura e depredata della propria identità giudicata immorale. "La regina scalza" è un romanzo che attraverso la storia di queste due donne tratta il tema della schiavitù: Caridad ha conosciuto solo le catene e l'umiliazione mentre Milagros, forte della giovinezza e della spavalderia tipica dei gitani, conoscerà fino a che punto la sua gente può essere disprezzata. E' il primo libro che leggo di questo famoso autore e ne sono rimasta ammaliata: la sua penna  scivola leggera e narra di una terra lontana e di anime maltrattate riuscendo ad attrarre il lettore in quell'epoca oscura. La sofferenza e l'oppressione del popolo gitano si mescola con  quella degli schiavi di colore per creare un intreccio ammaliante che porta il lettore a riflettere sul valore della libertà.

Durata della lettura: tre giorni
Bevanda consigliata: tè alla rosa
Formato consigliato: EBook
Età di lettura consigliata: dai 16 anni




“Due donne coraggiose pronte a sfidare il disprezzo del popolo per conquistare la loro libertà.."

Ildefonso Falcones de Sierra (1959) vive a Barcellona con la moglie e i quattro figli. Il suo romanzo d’esordio, La cattedrale del mare, non è stato solo un successo sensazionale in tutto il mondo, ma nel 2007 è stato anche, secondo tutte le classifiche, il romanzo d’esordio di maggiore successo in Italia, dove si è aggiudicato il Premio Boccaccio Sezione Internazionale. La mano di Fatima ha vinto nel 2010 il Premio Roma.






E voi cosa ne pensate? Siete incuriositi?


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