martedì 9 agosto 2016

Recensione: La Valle delle Bambole

La Valle delle Bambole
di Jacqueline Susann

Editore: Sonzogno
Prezzo Cartaceo: € 19,00
Prezzo E-Book: Non Disponibile
Pagine: 528

La Seconda guerra mondiale è finita da poco e - per chi è giovane e intraprendente come Anne, Neely e Jennifer - New York rappresenta il Grande Sogno. Le tre ragazze, che arrivano dalla provincia americana, approdano a Manhattan per cercare fortuna. E, a loro modo, la trovano: una recita nei musical di Broadway, un'altra lavora nella pubblicità, la terza riesce a sposare un attore-cantante famoso. Poco per volta, però, la buona sorte le abbandona. E allora, per tirare avanti, l'unica consolazione restano le "bambole" ovvero, nel gergo di quegli anni, le pasticche che servono a trovare un po' di pace o di eccitazione. Finché anche quelle non si trasformano in uno strumento di autodistruzione. Pubblicato nel 1966, La valle delle bambole di Jacqueline Susann fu uno dei più clamorosi casi editoriali della letteratura americana, arrivando a vendere nel mondo oltre 30 milioni di copie (come Via col vento). Al grande successo contribuiva l'aura scandalosa di una prosa che metteva in scena, con linguaggio schietto, storie d'amore e di sesso, ma che, soprattutto, intercettava i cambiamenti nei costumi di massa. L'autrice era un'esordiente non più giovanissima, eppure incantava poiché riusciva a toccare, con voce autentica e senza autocensure, i temi brucianti della vita delle donne: il piacere, il lavoro, l'amore, il matrimonio. Non è dunque strano che oggi figure influenti come Gloria Steinem e Lena Dunham abbiano incoronato il libro di Jacqueline Susann come un classico della cultura pop. Un classico che oggi, a cinquant'anni di distanza, ha ancora molto da dire.




La Seconda Guerra Mondiale è finita ed il mondo sembra risvegliarsi: i sogni finalmente possono diventare realtà e la Grande Mela sembra proprio lo scenario ideale per poterli realizzare. Inizia così un libro pubblicato per la prima volta nel 1966 e che divenne subito il simbolo della cultura pop grazie alla pubblicità che le critiche fecero alla sua autrice. Tre ragazze come tante decidono di partire dal loro paesino per mettere alla prova loro stesse ed il romanzo seguirà il loro ventennio a New York. Ecco quindi che incontreremo Anne Welles che grazie alla sua bellezza troverà facilmente lavoro in un'agenzia di star, Neely O'Hara che sogna da sempre di poter partecipare ad un musical di Broadway ed infine Jennifer North che sogna romanticamente di sposare l'uomo dei suoi sogni. L'intero romanzo non solo intreccia le storie di queste tre ragazze ma tocca anche diverse tematiche davvero importanti se si pensa all'epoca in cui questo romanzo uscì per la prima volta come l'emancipazione femmile ma anche di aborto, omosessualità e maschilismo. L'opera che ci troviamo di fronte non è semplice, la mole di pagine non è indifferente e la struttura narrativa non sempre aiuta: le storie delle ragazze sono interessanti e riescono a catturare il lettore che dopo quasi la metà del romanzo si ritrova però a soffocare dietro il contorno di persone e di avvenimenti che coinvolgono le protagoniste. C'è da dire che Jacqueline Susann non ha deciso di scrivere una storiella per ragazze ma ha fatto proprio del  suo romanzo un manifesto di denuncia contro un mondo chiuso che vedeva ancora le donne come un oggetto da mettere in mostra per un marito e non una persona con sogni e desideri propri. L'intero romanzo è uno spaccato della società dell'epoca che grida all'indipendenza della donna: vale la pena leggerlo proprio per ascoltare la voce che la Susann ha dato alle sue protagoniste.







Durata totale della lettura: quattro giorni
Bevanda consigliata: Tè al melone
Formato consigliato: cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 17 anni
Sito dell'autrice: Jacqueline Susann





      "Un mondo fatato aspetta tre ragazze ma la realtà che troveranno sarà totalmente diversa."




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