mercoledì 26 agosto 2020

Recensione: L'amore in caso di emergenza

L'amore in caso di emergenza
di Daniela Krien

Editore: Corbaccio
Prezzo Cartaceo: € 16,90
Pagine: 288
Titolo originale: Die Liebe im Ernstfall

Si chiamano Paula, Brida, Judith, Malika e Jorinde. Si conoscono perché a un certo punto della vita i loro destini si sono incrociati. Sono cresciute a Lipsia, nella Germania dell’Est e, dopo la caduta del Muro e l’esplosione di libertà che ne è seguita, vogliono tutto, ottengono molto, eppure si sentono ancora limitate dal loro essere donne. Bisogna sapersi accontentare? Essere single è una vera scelta? E come si vive l’amore in tempi come questi? Paula conosce il suo futuro compagno in una calda sera estiva. È sposata, ma il matrimonio non ha retto al dolore per la morte di una figlia. Judith è un medico affermato, una donna colta e sicura di sé che nei rapporti con gli uomini sembra aspirare a meri incontri occasionali, anche se il suo atteggiamento ironico e disincantato maschera un’aspirazione quasi romantica verso «il vero amore». Brida è una scrittrice e una donna che vuole tutto senza compromessi: vivere pienamente la sua famiglia, il marito e le figlie ed essere al tempo stesso libera di assecondare il suo bisogno interiore di scrivere. Malika è stata abbandonata dal compagno. Da ragazza era una violinista di grande talento, ma il sogno di una brillante carriera musicale sembra essersi ormai infranto insieme a quello di avere dei figli e una famiglia. Improvvisamente, però, la sorella minore di Malika, Jorinde, una donna di successo a cui la vita, a quanto pare, ha regalato tutto, fa a Malika un’offerta inconsueta…
Con una scrittura elegante e nervosa, composta da frasi brevi e precise, l’autrice delinea i sentimenti, le titubanze, le debolezze e le contraddizioni dei suoi personaggi evidenziando la normalità di storie quotidiane, quelle delle donne moderne per le quali la maternità non è un obbligo. Donne libere e disinibite ma fragili nella loro dipendenza (o indipendenza) dall’amore: Daniela Krien ne segue il flusso dei sentimenti contrastanti e offre a ognuna di loro una luce in fondo al tunnel.



Una sfilza di storie di donne, donne vere, non di quelle da rotocalco. Quelle che vivono delle storie difficili con gli uomini, che perdono i figli, che agoscono d'impulso.
Ogni storia è diversa e il carattere delle protagoniste è diverso ma sono tutte collegate da un sollite filo che ne fa incrociare le singolari vite, alcune per poco, altre per tutta la vita.
Paula, Judith, Brida, Malika, Jorinde, lottano ognuna con un demone diverso, che sia il proprio inconscio, che sia un amore inaspettato o un uomo che non riesce mai ad amarle quanto loro amano lui. Una lotta continua con l'impulso di scappare e allo stesso tempo di voler relegare quell'amore in una gabbia. Una lotta alla maternità, chi la cerca disperatamente e chi invece la rifugge. 
Un profondo e interessante sguardo nella psiche femminile, mi è piaciuto molto il confronto fra Malika e Jorinde, le due sorelle che nonostante siano cresciute nella stessa famiglia, hanno vissuto la stessa esperienza in modi completamente diversi e finché non si ritrovano riunite non comprendono davvero la sofferenza dell'altra. 
Un elaborato groviglio di sentimenti e resilienza femminile di cui la scrittrice parla in maniera diretta e senza fronzoli, un libro magari non semplicissimo ma dedicato a chi ha una maggiore conoscenza dell'animo umano e un'empatia interessata a conoscere la sofferenza.
Veramente un libro emozionante che consiglio di cuore. 


Durata totale della lettura: 4 giorni
Bevanda consigliata: Spremuta di melograno
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: Dai 16 anni 




      "L’amore non è un’emozione.
L’amore non è romanticismo.
L’amore è un atto.
Bisogna contemplare l’amore dal punto di vista dell’emergenza."




Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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