venerdì 28 aprile 2017

Recensione: Nel buio della mente

Nel buio della mente
di Paul Tremblay


Editore: Editrice Nord
Prezzo E-Book: € 9,99 
Prezzo cartaceo: € 16,60
Pagine: 360



John Barrett è un uomo concreto, di quelli che credono solo a ciò che si può vedere e toccare con mano. Ma, da quando Marjorie, la figlia quattordicenne, ha mostrato i primi sintomi di un grave disturbo mentale, John è disposto a credere a qualsiasi cosa pur di aiutarla a guarire. E, siccome finora nessuna terapia si è rivelata efficace, a John non resta che affidarsi a padre Wanderly, il quale è convinto che la ragazza non sia affatto malata, bensì posseduta e che perciò debba essere sottoposta a esorcismo. Inoltre padre Walderly ha preso contatto con un'emittente televisiva che vorrebbe filmare la famiglia Barrett e coprirebbe tutte le spese, comprese le parcelle mediche che John non può permettersi di saldare. John accetta… 
 Sono passati quindici anni da allora, eppure tutti ricordano ancora l'ultimo episodio della Possessione, il controverso reality show che si era concluso con tre morti e un'unica sopravvissuta: Merry Barrett, che all'epoca aveva appena otto anni. Tutti lo ricordano, eppure nessuno sa cosa sia successo davvero quella notte. Per alcuni, è stata tutta in messa in scena. Altri pensano che il vero folle fosse John Barrett e che sia lui il colpevole della strage. Per fare luce sulla vicenda, la giornalista Rachel Nevil decide di intervistare Merry Barrett. Però, più Merry va avanti nel suo racconto, più Rachel si rende conto che riscostruire quella tragedia è come inoltrarsi lungo un cammino costellato di inganni, segreti e tradimenti. Un cammino in cui a ogni passo si rischia di perdersi negli oscuri recessi della mente umana…





Avete presente quelle classiche famiglie americane sempre sorridenti e felici? Una volta anche la famiglia Barrett era così: padre, madre e due figlie, Marjorie e Merry. Tutto andava bene, tutti erano felici nel loro tran tran quotidiano.
Poi Marjorie, la figlia maggiore, ha iniziato ad avere dei comportamenti strani, ed ha iniziato ad andare in cura da uno psicologo. Ma, di fronte agli scarsi risultati della psicoterapia ed al continuo peggioramento di Marjorie, la famiglia Barrett inizia a chiedersi se non ci sia qualcosa di più oscuro di una malattia mentale, e decide di sottoporre al giovane ragazza ad un esorcismo. Il tutto sotto l'occhio vigile di una telecamera, perché il sacerdote che praticherà l'esorcismo, padre Wanderly, ha convinto papà e mamma Barrett a prendere parte ad un reality show che si concentrerà, appunto, sulla pratica dell'esorcismo a Marjorie.
Se siete dei nostalgici di William Peter Blatty e del suo libro "l'esorcista", credo di non dover dire altro pen convincervi a leggere questo libro. Ma se invece siete ancora un po' indecisi, vi posso dire che sono tre, a mio parere, i punti forti di questo romanzo.
Il primo è l'approccio adottato nei confronti del tema dell'esorcismo. L'autore ha fatto le sue ricerche e si vede, perché non cattura l'attenzione del lettore facendo ricorso a descrizioni raccapriccianti, ma attraverso la tensione che scaturisce dal comportamenti inquietanti dell. Anche la scelta di ricorrere ad un esorcismo dopo che la psicoterapia non aveva dato nessun frutto è un elemento che racchiude in sé molte verità, dato che molti famigliari di pazienti con disturbi psichici si rivolgono a preti che praticano l'esorcismo sottoponendo alla loro attenzione la situazione dei loro cari.
Il secondo elemento che ho trovato molto interessante è la presenza delle telecamere all'interno di questo racconto. Il fatto che la Chiesa Cattolica abbia sempre voluto mantenere lontano da occhi indiscreti - e dalle telecamere - la pratica dell'esorcismo ha fatto sì che attorno a questo rito si fondessero mistero e pericolo, un mix che attira la curiosità umana più di quanto il sangue dolce attiri le zanzare. Per quanto lo si possa negare ad alta voce, sappiamo benissimo che difficilmente riusciremmo a resistere a guardare un reality show in cui va in scena un'esorcismo. E al contempo non diventa difficile entrare in empatia con la mamma di Merry, che delle telecamere farebbe volentieri a meno, e che vorrebbe solo riavere la sua bambina indietro, o con Merry, che da piccola innocente ancora non ha ben chiaro di come la vita davanti alle telecamere influenzi quella lontano da esse.
 Il terzo aspetto è il modo in cui viene raccontata questa storia. Non sono un'amante dei libri che fanno dei salti temporali, ma qui i passaggi da presente a passato e di nuovo al presente appaiono giusti, come se fosse l'unico modo corretto per raccontare questa storia e concorrono a creare un ritmo narrativo che ipnotizza e che rafforza l'inquietudine nella mente del lettore.





Durata totale della lettura: Quattro giorni
Bevanda consigliata:  Infuso alla malva
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 16 anni
Sito dell'autore: Paul Tremblay

 








"Non funzionerà, se non abbiamo fede

                                            

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