lunedì 8 aprile 2019

Recensione: Io, dopo di lei





Io, dopo di lei
di Katherine Dion

Editore:Frassinelli
Prezzo cartaceo : € 18,50
Prezzo ebook: € 9,99 
Pagine: 315
Genere: Narrativa moderna

Un esordio impressionante per freschezza e sensibilità, uno sguardo lucido sulla bellezza – necessaria – della vita di coppia, e della vita tout court: verità e illusioni comprese. Maida e Gene sono stati sposati tutta la vita. Davvero, tutta la vita. Si sono conosciuti all'università, sono diventati amici e poi amanti, hanno deciso di farsi una promessa e alla fine sono stati così intimi da non dover ricorrere alle parole per dirsi le cose importanti. Si sono amati? È la domanda che si sta facendo Gene, mentre si prepara a scrivere l'orazione funebre per la moglie, che se n'è andata prima di lui. Dopo tanto tempo, tanti silenzi, l'assenza di Maida, così repentina e dolorosa, fa vacillare il suo equilibrio come una scossa tellurica, rimettendo in discussione tutto ciò che aveva dato per scontato. Per la figlia Dary, Gene diventa un anziano da accudire in un momento difficile e, per quanto si senta fragile e vulnerabile, lui non riesce ad apprezzare quel rapporto di sudditanza, quel ribaltamento dei ruoli. Gli amici di sempre, Ed e Gayle Donnelly, diventano improvvisamente ambigui, quasi estranei, pieni di segreti che si sono nascosti nelle pieghe del passato. Che Gene comunque si sforza di rileggere mettendo in fila i ricordi più belli. Così, nei giorni che lo separano dalla cerimonia, Gene guarda il suo mondo senza la compagna da una nuova prospettiva ed entra perciò in una nuova vita. Il cui incipit coincide con quello del grande classico che ha deciso di leggere, finalmente: «Le famiglie felici si somigliano tutte quante; ogni famiglia infelice è infelice a modo suo».

Gene e Maida sono stati sposati per oltre quarant'anni, più della metà di una vita intera: hanno riso insieme, hanno pianto, hanno litigato ed hanno avuto una bambina di nome Dary che a suo volta li ha resi nonni. Quello che non hanno avuto è stata la possibilità di dirsi addio, di vivere coscientemente l'ultimo giorno insieme: quando Maida è morta all'improvviso Gene si è ritrovato da solo, spiazzato e senza parole. Il buco nero che ti avvolge sopo la perdita è grande quanto è stato il sentimento che ha legato due persone in vita? E' capace di inglobare un uomo e tutti i suoi ricordi? Katherine Dion ha scelto un tema molto delicato e particolare per il suo esordio come autrice, non è facile parlare della perdita di una persona cara, di come ci si ritrova in un limbo con i sensi ovattati, come se la vita che sta scorrendo fosse monca della sua parte più importante. Ultimamente mi ritrovo spesso a leggere romanzi che trattano il tema della perdita, nel mio caso si tratta semplicemente di trovare un sollievo alla perdita di mio padre, ed in questo libro ho trovato vari spunti di riflessione interessanti. Lo stile narrativo scelto è fluido e rende la lettura piacevole, il personaggio di Gene e quello di Maida sono ben delineati rendendo credibile l'intera trama. Una buona prova per essere la prima.

Durata totale della lettura: quattro giorni
Bevanda consigliata: Tè nero
Formato consigliato: cartaceo
Età di lettura consigliata: da 16 anni







"Sicuri di non conoscere nessuno degli eventi descritti?"



   

                                        

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