venerdì 13 maggio 2022

Recensione: Il re ai confini del mondo



 Il re ai confini del mondo

 di Arthur Phillips

 Editore: Fazi Editore
 Prezzo: € 18,50
 Pagine: 350
 Titolo originale: The King at the Edge of the World


 Inghilterra, 1601. La regina Elisabetta I è in fin di vita. Non ha avuto figli: il suo è un regno privo di erede, e i potenziali successori cominciano a tramare. Il trono spetterebbe a Giacomo VI di Scozia, ma a corte si vocifera che il re nasconda qualcosa. Ha tutte le ragioni per affermare di essere protestante, ma se segretamente condivide il cattolicesimo della sua famiglia, allora quarant’anni di guerra di religione saranno stati inutili. È un rischio che il paese non può permettersi. Qual è, quindi, la vera fede di Giacomo VI? A Geoffrey Belloc, tra i più abili collaboratori della corona, viene affidato il compito di ideare un test per scoprirlo. Belloc arruola Mahmoud Ezzedine, un medico musulmano rimasto in Inghilterra dopo l’ultima visita diplomatica dell’impero ottomano, come suo agente sotto copertura. È l’uomo perfetto per il lavoro: è un outsider, bloccato da anni su quell’isola fredda, umida e primitiva. Pur di riabbracciare la moglie e il figlio è disposto a tutto. Una scrittura superba, una caratterizzazione psicologica acuta e una trama perfettamente congegnata fanno di Il re ai confini del mondo un magistrale romanzo storico e al tempo stesso un avvincente romanzo di spionaggio, in cui ogni personaggio gioca la sua partita su tavoli diversi, cercando di anticipare gli altri e scrivendo, mossa dopo mossa, il copione della Storia.




Siamo pronti a situazioni di spionaggio internazionale alla corte elisabettiana e lotte tra eredi al trono? Una scrittura intricata ed interessante, fitta di fatti e personaggi.

La regina Elisabetta I è ormai anziana e non mangia più, sta per morire ma purtroppo per i suoi sudditi non ha avuto figli quindi si apre la questione della sua discendenza s di chi prenderà il trono.
Chiaramente tutti coloro che vogliono salire al trono stanno cercando di fare cause false per avvicinarsi, sarà Giacomo? Il problema è che Giacomo si dichiara protestante come la regina ma poi in privato sembra leggere il rosario cristiano.
Belloc un ex soldato dal passato turbolento, si ritrova incaricato di scoprire la realtà ma lui è troppo conosciuto e nessuno parlerebbe liberamente, chi meglio dell'unico musulmano nella corte capitato lì per sbaglio, quando una delegazione del suo Paese va in visita. Un uomo estremamente acculturato con dei pregiudizi incredibili sul mondo non musulmano e soprattutto sulla fredda Inghilterra.
Il suo destino però è di rimanerci in questa landa distante dalla sua siccome verrà dato in "regalo" alla regina con il motivo segreto di spiare sul regno.
Il romanzo sembra concentrarsi solo su spionaggio e segreti internazionali ma in realtà mette il lettore davanti a molte domande personali. Chi sono? Quali sono i miei valori? Cosa farei per tornare dalla mia famiglia?
Lo scrittore è bravissimo con le parole e sicuramente non dev'essere stata una traduzione semplice, il romanzo è ricco di dettagli e storie, fitto fitto di avvenimenti e personaggi. 
Molto storico e interessante, potrebbe risultare un pochino noioso a qualcuno ma la scrittura è davvero magistrale.

Durata totale della lettura: Sei giorni
Bevanda consigliata: Succo di mela
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 15 anni


"Forse quegli uomini devono prima brancolare alla cieca, e solo dopo, 
quando saranno caduti un sufficiente numero di volte, impareranno a vedere oltre"

Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio



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