domenica 17 dicembre 2017

Recensione & Intervista all'autore: Si stava meglio



Si stava meglio
di Claudio Di Biagio

Editore: RaiEri
Prezzo Cartaceo: € 16,00
Pagine: 220


La storia è sempre quella: si nasce, e poi si prova a vivere. Ci si innamora e si scopre il sesso e magari ci si sposa, oppure no, ci si perde, si divorzia. Si incontra un nemico e lo si combatte, oppure no, siamo noi il nemico. SI insegue la propria ambizione e si corona un sogno oppure no, si cade sul percorso, vittime dello stress. Poi invece capita che vai a pranzo da tua nonna e nel fumo della pasta “alla zozzona” ti coglie l’illuminazione: no, la storia in realtà è sempre diversa, dipende da come la racconti. Dipende dalla memoria. E allora, Claudio parte, deciso ad attraversare Roma in un viaggio con nonna Lea, inseguendo la storia e i pensieri una generazione-quella degli over-70- con cui il dialogo gli appare più facile e fecondo che con quella dei padri. La vicenda di Lea si intreccia poi con altre tre, liberamente reinterpretate a partire da lunghe interviste: quelle di una giornalista battagliera, di un artista appassionato, di una sportiva innamorata del mare. Mentre il gioco sempre più intimo delle domande e delle rivelazioni trasforma in un’avventura picaresca, intrisa di realismo magico, Claudio tesse nel suo racconto la più dirompente delle verità: la realtà vissuta da uno è sterile, se non diventa esperienza regalata a tutti. E la sua generazione, così spesso definita “in crisi di futuro”, respiro ed entusiasmo”, ha bisogno di storie vere per crescere, ne ha bisogno come dell’aria, come della luce. Perché solo al ritmo della parola – reale, onirica, malinconica e ruggente – il cuore può tornare a battere.






Questo è un libro che forse tutti intimamente avremmo desiderato scrivere e leggerlo mi ha regalato tanto, va letto piano, bisogna centellinare le pagine, sono pagine di memoria e la memoria si sa non va veloce. Immaginate una macchina, Claudio e nonna Lea sono pronti a partire per il loro viaggio, che poi alla fine e un po' anche il viaggio del lettore, sembra di stare in macchina con loro mentre le pagine scorrono. Seduti nel sedile posteriore si rimane ammaliati dai racconti, dai ricordi, dalle storie che i protagonisti condividono lungo la strada. Nonna Lea ritorna con la mente a momenti della sua infanzia, i tempi sicuramente sono cambiati, ma alcune cose sembrano rimanere immutate nonostante gli anni passino; l'autore spesso ci ricorda che l'unico modo per mantenere viva la memoria è proprio raccontare, non smettere mai di raccontarsi e di condividere le proprie storie con gli altri e ascoltare che non sempre è una cosa facile, ma se si ascolta attentamente e con il cuore ci si rende conto di stare imparando tantissimo. Insieme a Nonna Lea anche Claudio ci racconta di alcune vite, storie di persone speciali che ha avuto la fortuna di incontrare ed intervistare: quella di Anna con il mare nelle vene, la mia preferita e non solo per le mie origini partenopee, quella di Anna Maria che è testimone della storia che si impara a scuola e che mi ha fatto molto riflettere a come spesso gli eventi di un passato così lontano abbiano un impatto tanto forte sul nostro presente e infine quella di Giorgio, un artista che nei suoi più di cento anni di vita ha vissuto tante vicende e che leggendo le parole di Di Biagio sarei onorata di conoscere di persona.
Questo è un libro che non si vorrebbe smettere di leggere ed in qualche modo quello che ci insegna e che ci lascia nella mente ci fa continuare il viaggio con l'immaginazione anche a libro finito, fermandoci a riflettere di tanto in tanto e con qualche consapevolezza in più che non fa mai male. Davvero bravo l'autore Claudio Di Biagio, che da anche bravo regista, è sensibile al punto giusto e utilizza le parole perfette per guidarci in questa avventura tra passato e presente, tra vecchio e nuovo, che ci emoziona e colpisce arrivando dritto al punto.






Ciao Claudio,

ci tenevo prima di tutto a ringraziarti per averci concesso questa intervista e personalmente per aver avuto l'opportunita di leggere il tuo libro.

Inizio subito con le domande:

1) Il viaggio con Nonna Lea che condividi con i lettori tramite il tuo libro è davvero emozionante e cattura fin dall'inizio, sono curiosa di sapere quando è nata l'idea per questo libro e se fin da principo te la immaginavi così o ha preso pieghe diverse e si è evoluta con il tempo?

Il viaggio nasce grazie a 2 elementi della mia vita: la mia ossessione per la memoria e per il fatto che non riesca a ricordare niente e grazie a Lea che da sempre mi racconta la sua vita e il suo passato con una leggerezza e una profondità di concetti disarmanti. La serenità che ha nel raccontare qualsiasi cosa è incredibile e mi ha fatto capire che siamo ciò che ricordiamo e che le emozioni dei racconti ci formano e ci permettono di costruire il nostro futuro. Il libro ha subito un’enorme evoluzione ovviamente, nel tempo è diventato sempre più intimo, dalla prima pagina all’ultima il viaggio compiuto è stato totale.

2) Ho apprezzato molto la scelta delle storie e delle persone che hai voluto coinvolgere nel tuo libro, sono tutte molto interessanti. A parte la storia di tua nonna che comunque è quella principale, tra le altre quale è quella che ti ha colpito di più e quella che invece hai avuto più difficoltà nel trascrivere?

Quella che mi ha colpito di più è sicuramente la storia di Anna. Lei appartiene al mare, è sempre stato così e per sempre rimarrà questa la verità e la semplicità di questa donna mi ha emozionato e mi ha spiazzato. E’ come un supereroe per me, con la sua base e i superpoteri e il peso del mondo del mare sulle spalle ma con un’agilità sempiterna. La storia più difficile da trascrivere appartiene sicuramente a Giorgio, lui quando si parlava di sesso era il più intimista ed è stato bello poter “inventare” alcuni punti della sua storia mettendoci del mio.

3) Si parla di passato e presente nel tuo libro e spesso e volentieri le tue parole portano il lettore a riflettere su come si cambia col tempo in molti aspetti della vita quotidiana mentre in altri rimaniamo sempre tutti uguali. Guardando al passato, se potessi scegliere 3 cose (oggetti, abitudini, etc.) da portare ai nostri giorni, cosa sceglieresti?

- La possibilità di giocare in strada, come se la strada fosse ancora davvero dei bambini
- il grammofono, ovunque, in ogni situazione, in ogni casa
- mio nonno, sarebbe curioso averlo qui e conoscerlo meglio

4) Il viaggio in macchina con Nonna Lea è ovviamente al centro del libro, tua nonna ha letto il libro? Che reazione ha avuto a fine lettura? Ti ha fatto delle critiche o ti ha dato dei consigli?

No, non ha fatto critiche ed ha apprezzato molto il libro. Ha letto e si è emozionata molto, ad ogni capitolo, anche quelli che non trattavano la sua storia, si emozionava, piangeva e poi ripartiva. L’ha vissuto come un film in cui lei potesse essere protagonista, è il mio regalo più grande. Sono molto fiero.

5) Infine la domanda di rito e una piccola nostra abitudine. Quali sono i progetti ai quali stai lavorando e se c'è in programma un nuovo libro puoi darci qualche indizio?

Lavoro alla radio, con MeAnzianoYouTuberS ogni sera su Radio2, sto scrivendo il soggetto cinematografico di Si Stava Meglio, sto scrivendo un secondo libro, femminista nell’anima, e sto portando avanti una regia per sky e il mio corso di regia e creatività ad Artithesi. Non mi annoio! :)

Noi Tiffany's Girls siamo abituate a consigliare un tipo di bevanda per ogni lettura, se tu dovessi sceglierne una per il tuo libro quale ci consiglieresti?


Un estathe al limone, sempre!

Grazie mille per il tuo tempo e spero presto di poter leggere un'altro dei tuoi libri.

Kait





"In viaggio con mia nonna lungo un secolo di storia italiana."




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