sabato 23 dicembre 2017

Recensione: The Outsiders





The Outsiders. I ragazzi della 56a strada
di S. E. Hinton

Editore: Rizzoli
Prezzo Cartaceo: € 19,00
Pagine: 226


«Rimani d'oro Ponyboy. Rimani d'oro.» 

Da quando un incidente d'auto si è portato via i genitori, Ponyboy, 14 anni, vive in equilibro instabile con i fratelli maggiori Darrel e Sodapop, con l'ombra dei servizi sociali a rabbuiare i giorni. La vera famiglia di Ponyboy è però più larga, e abbraccia gli altri membri dei Greaser, la banda dei ragazzi dei quartieri poveri in costante guerra con i Soc, i rampolli con la puzza sotto il naso e i portafogli sempre gonfi. Ma una sera Ponyboy e l'amico fragile Johnny conoscono due ragazze Soc, e si scoprono meno diversi di quanto credessero. Nella lunga notte, lo sconfinamento innesca però una spirale di rabbia violenta, mettendo Soc e Greaser di fronte all'unica domanda che non si sono mai posti: è davvero il quartiere in cui siamo nati a determinare chi siamo, e ancor più chi diventeremo, oppure tutti, ricchi o poveri, lottiamo con gli stessi dilemmi, e ammiriamo gli stessi tramonti?



Questo romanzo dovrebbe essere una lettura obbligatoria alle scuole medie, e se così non è (non capisco bene per quale ragione) ogni genitore dovrebbe regalarlo al proprio figlio/figlia all'inizio dell'adolescenza. Perché c'è una lezione che questo romanzo insegna e lo fa in modo eccellente: a volte conosciamo solo una realtà, ma non è detto che non ne esistano altre o che essa sia l'unica giusta, la migliore.
Quello che ho l'onore di recensire qui oggi è, in realtà, un grande romanzo della letteratura americana di cui si è già detto tanto e penne molto più autorevoli e interessanti della mia ne hanno parlato. Pubblicato per la prima volta nel 1967 da Susan E. Hinton quando aveva 16 anni, è un romanzo che fece scalpore nella società degli anni Sessanta abituata ai romanzi dove balli scolastici, delicati amori adolescenziali e staccionate bianche facevano da padrone. Qui, invece, protagonista è un'adolescenza ribelle, violenta, frutto di famiglie disagiate e lotte tra bande rivali. E se da una parte mancano i genitori premurosi e i pancake a colazione dei romanzi del tempo, dall'altro abbiamo l'amicizia che diventa una vera fratellanza e valori come lealtà e speranza acquisiscono un significato tutto nuovo, in un mondo che lascia ben poco da sperare. Un romanzo che sorprende per il fatto di essere stato scritto da una ragazza in un'età così giovane, con un espediente narrativo in grado di rendere la narrazione ancora più avvincente, carica di aspettativa e di tensione: l'uso della prima persona. Il protagonista del romanzo e voce narrante è Ponyboy che con crudeltà e onestà racconta la sua storia come se stesse scrivendo le pagine di un diario. Ponyboy ha solo 14 anni ma non lo si può definire un bambino, né innocente: è un uomo che ha dovuto imparare a diventare adulto in fretta. La Hinton, poi, è stata bravissima a delineare un mondo quasi completamente maschile, nel quale i protagonisti sono descritti dettagliatamente sia per il loro aspetto esteriore che per quello psicologico, tanto da risultare vivi agli occhi di chi legge.
Romanzo cult di una generazione da cui Coppola trasse il film I ragazzi della 56esima strada, torna con la nuova e accurata traduzione di Beatrice Masini. Un'occasione in più per leggere una storia che deve essere letta, una storia che insegna tanto della vita, con la crudezza con la quale solo la vita sa insegnare.


Durata totale della lettura: Quattro giorni
Bevanda consigliata: Estratto di carota, anans e melograno
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: Dai 13 anni








      "Forse i due mondi diversi in cui vivevamo non erano così diversi. 
Vedevamo lo stesso tramonto."


Nessun commento:

Posta un commento

Commenta e condividi con noi la tua opinione!

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...