venerdì 31 luglio 2020

Recensione: Le parole che non posso dirti




Le parole che non posso dirti
di Tommy Wallach

Editore: Piemme
Prezzo cartaceo : € 16,50
Pagine: 272
Titolo Originale: Thanks for the trouble


Parker Santé non spiccica una parola da cinque anni, per l'esattezza da quando suo padre è morto. Così, mentre i suoi compagni di classe programmano il proprio futuro, lui bazzica le hall degli hotel osservando gli ospiti. Ed è proprio al Palace Hotel che Parker incontra una ragazza dai capelli color argento che si fa chiamare Zelda, che sostiene di essere un po' più vecchia di quanto sembri e che vuole uccidersi. In sua compagnia, Parker scoprirà che, per quanti guai la vita ti riservi, esistono sempre ottime ragioni per buttare i piedi giù dal letto ogni mattina.


Parker Santé incontra Zelda per caso, nel caffé del Palace Hotel dove lui si trova con l'intenzione di fare qualche furtarello tra i numeri turisti che si aggirano tra le hall dell'hotel. La sua attenzione viene attirata da questa giovane ragazza con i capelli color argento che nella borsetta tiene una mazzetta cicciotta di banconote e sembra non aver paura di spenderle liberamente. All'inizio la sua intenzione è quella di intascarsi il malloppo e correre via, ma l'espressione triste della ragazza lo colpisce e non riesce a rimanere indifferente, torna indietro e restituisce il maltolto, guadagnando un'amica e l'accordo più bizzarro della sua vita.
Zelda è il personaggio più insolito, mantiene un certo alone di mistero durante tutta la lettura, una donna di altri tempi, che ha viaggiato mezzo mondo e con una cultura enciclopedica, in sua presenza tutto acquista una luce speciale e anche la cosa più noiosa si trasforma in un momento indimenticabile e da una bella scossa alla vita di Parker che ha preso una piega particolarmente chiusa ed isolata, anche se lei della sua vita è stanca ed è pronta a lasciarsela alle spalle. Nonostante la particolarità del suo personaggio che vi assicuro trascina e affascina, il vero protagonista rimane Parker, lui è il narratore anche se le sue parole sono sempre e solo scritte, infatti ha smesso di parlare dopo la morte del padre. Seguendo il consiglio del suo terapista inizia a registrare tutte le sue giornate in diari che conserva in ordine cronologico, la sua voce attraverso le parole scritte è cinica e diretta e nasconde una dolcezza di cuore ed è molto semplice entrare in sintonia con lui. Grazie all'arrivo di Zelda lo vediamo piano piano uscire da quel guscio che si è costruito intorno, con il suo aiuto riesce a maturare e a crescere imparando a dare il giusto peso alle cose, soprattutto imparando ad apprezzare e a vivere a pieno ogni secondo del suo tempo e lo ricorda anche a noi che leggiamo.
Questo libro è stata una vera scoperta, l'autore attraverso la vita di due giovani ragazzi ci fa riflettere su aspetti della vita che alla fine non hanno età ed è riuscito a farlo con leggerezza rendendo questa storia una ventata di aria fresca che però non rimane effimera ma ci lascia degli spunti importanti che rimangono con noi anche a lettura ultimata. Una specie di favola moderna che stupisce e insegna come tutte le migliori favole sanno fare.


Durata totale della lettura: Due giorni
Bevanda consigliata:  Caffé con zucchero e panna
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 14 anni
Sito dell'autore: Tommy Wallach





      "Nessuno vuole che le cose durino per sempre. Il più a lungo possibile, magari, quello si.



Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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