lunedì 27 luglio 2020

Recensione: La mezzaluna di sabbia




La mezzaluna di sabbia
di Fausto Vitaliano 

Editore:
Bompiani
Prezzo Cartaceo: €18,00
Prezzo Ebook: €10,99
Pagine: 400


Gregorio detto Gori Misticò: maresciallo dei carabinieri, una predilezione per Topolino e una cicatrice all’altezza del cuore. Dopo anni in servizio al Nord è rientrato a San Telesforo Jonico, il paesino calabrese dove è cresciuto, ma ora è in aspettativa. Nessuno sa perché tranne il suo amico Nicola Strangio, oncologo in un grande ospedale milanese. I pochi abitanti del paese lo vedono spesso avviarsi verso la spiaggia del Pàparo, una mezzaluna di sabbia senza un bar o un filo d’ombra, ma dove ancora nidificano le anatre e il mare scintilla come i più nitidi ricordi di gioventù. Gori non ha più voglia di lottare contro il male, che trova sempre il modo per avere la meglio. Eppure, quando il giovane brigadiere Costantino invoca il suo aiuto per un caso di omicidio, qualcosa lo spinge a iniziare l’indagine... Tutti conosciamo la paura annidata nello scorrere del tempo, la tentazione di gettare la spugna, il disgusto per la mediocrità – eppure ciascuno di noi ha la sua mezzaluna di sabbia dove coltivare un’irriducibile speranza. Con una lingua ricca di sfumature, sullo sfondo di una Calabria divisa tra degrado e splendore, Fausto Vitaliano dà vita a un noir pieno di umanità e a un personaggio che, guardando la morte negli occhi, mantiene un tenacissimo amore per la vita.



San Telesforo Jonico, un paesino calabrese sperduto, dove ci sono più case sfitte che abitanti, è lo sfondo di un noir che ti cattura dopo poche pagine. La vicenda inizia con l’avvistamento, da parte di un migrante appena sbarcato in Calabria, di un cadavere semisepolto, portato a riva dalla marea, in una spiaggia del luogo, e con il ritorno in paese di Falco Celata, ricco e prepotente figlio del Barone
Vittorio Celata e della baronessa Silene Celata. Un susseguirsi di eventi dà vita ad una storia davvero avvincente, che porta il lettore a porsi domande e a creare improbabili collegamenti tra tutte le vicende ed i personaggi coinvolti. Un tassello alla volta, ci si avvicina alla soluzione, o almeno così sembra. Infatti, il finale è del tutto inaspettato, su più di un versante. Una trama davvero coinvolgente e molto ben intrecciata, intrisa di espressioni dialettali che rendono più viva e reale la storia. Ma, a parer mio, il punto forte del romanzo, quello che davvero fa la differenza, è senza dubbio il personaggio principale, Gori Misticò, maresciallo dei carabinieri in aspettativa dall'Arma a causa di un tumore, per cui è costretto a viaggiare avanti e indietro da Milano. Nessuno è a conoscenza della sua malattia, a parte Nicola Strangio, suo amico e oncologo da cui è in cura a Milano, appunto. Gregorio Misticò è un personaggio scontroso, sagace e schietto, che impari a conoscere, a capire ed apprezzare nel corso del romanzo. La malattia lo ha portato a non voler più combattere contro il male, non solo fisico, ma generale, a non sentire più il bisogno, né la voglia, di cercare di ottenere giustizia a tutti i costi, perché forse la giustizia a questo mondo non esiste. Si lascia scivolare tutto ciò che gli capita attorno, senza preoccuparsi di qualunque cosa non lo riguardi strettamente da vicino. Passa molto tempo alla spiaggia del Pàparo, la sua mezzaluna di sabbia, la sua fortezza, quel luogo che lo riporta indietro nel tempo e gli libera la mente dalle preoccupazioni. A un certo punto, però, sente il bisogno, nel tempo che gli resta, di aggiustare qualcosa, anche se cosa, esattamente, non lo sa neppure lui. È così che inizia ad aiutare il giovane brigadiere Federico Costantino, che vede il maresciallo come una guida, come un padre, in un’indagine che, tecnicamente, non sarebbe nemmeno di loro competenza.
Questo libro mi ha affascinata, e catturata per diversi motivi, uno più valido dell’altro: una trama avvincente, una lingua colorita, ricca di sfumature dialettali, personaggi che mostrano diversi spaccati psicologi, temi quali l’arrivo di migranti clandestini, tumori, corruzione, di cui si sente parlare tutti i giorni, ma difficili da affrontare in questo modo. Tutto perfettamente amalgamato in un noir che vale davvero la pena di essere letto.

Durata totale della lettura: Cinque giorni
Bevanda consigliata: Caffè
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 16 anni




      "Esiste un ciclo delle cose dal quale non puoi scappare, ecco l’unica verità. " 


Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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