venerdì 3 febbraio 2017

Recensione: Il caffè delle seconde occasioni

Il caffè delle seconde occasioni
di Alison Kent


Editore: Amazon Crossing 
Prezzo cartaceo: € 9,99
Prezzo E-Book: € 3,99
Pagine: 320
Titolo originale: The Second Chance Café


Kaylie ha deciso di tornare a Hope Springs, la cittadina in cui è cresciuta circondata dall’affetto di Winton e May, che l’hanno accolta nella loro famiglia come una figlia. Ora che non ci sono più, ha acquistato la casa in cui ha vissuto con loro e ha deciso di trasformarla in un ristorante, il Two Owls Café. Kaylie vuole dare una svolta alla propria vita, e vuole farlo a partire dalla passione più grande che May le ha trasmesso: preparare dolci, soprattutto brownies. Sarà Ten Keller, il tuttofare più abile della città, gentile e affascinante, a occuparsi dei lavori. Ten è subito attratto dalla nuova arrivata, ma l’animo di Kaylie è chiuso e indurito dalle esperienze drammatiche di un passato che la tormenta ancora nei suoi incubi notturni. I suoi veri genitori l’hanno abbandonata da bambina, e lei ha bisogno di scoprire come sono andate le cose. Quando anche Ten le rivela una macchia oscura nei propri ricordi, Hope Springs sembra poter diventare lo sfondo perfetto di una splendida storia di amore e di riscatto.



Kaylie è una ragazza che ha avuto poche cose buone dalla vita; fin da piccola non ha vissuto una vita facile, segnata da eventi che l’hanno stravolta e che ancora oggi la perseguitano provocandole incubi che non le danno pace la notte. Ha visto un po’ di luce nel buio della sua esistenza quando Winton e May Wise la prendono con loro, l’accudiscono con immenso amore e le fanno vivere il periodo più bello della sua vita, facendole sentire quel calore familiare a lei sconosciuto. Adesso che però i Wise non ci sono più e quella casa è in vendita, non ci pensa su due volte e ritorna ad Hope Springs per acquistare quella casa per lei piena di ricordi indelebili e con cui ha un forte legame. Quella casa blu vittoriana, poi, è perfetta per dare forma al suo progetto, ovvero il “Two Owls Cafè”, dove Kaylie servirà ai suoi clienti i brownies che May le aveva insegnato a preparare quando ancora era una bambina proprio lì tra quelle mura, ma purtroppo la casa ha bisogno di una ristrutturazione e il tuttofare della zona, Ten Keller, è la persona perfetta per farlo. I due si incontrano e in Ten scatta subito qualcosa, ma per lui è importante che le relazioni personali siano ben lontane dall’ambito lavorativo, e poi Kaylie ha un passato che vuole riportare alla luce, ha innalzato mura per difendersi dagli altri ed è la donna per cui lavora e quindi deve reprimere quelle emozioni che lei gli suscita ogni volta che stanno insieme, ma ciò non è facile per nessuno dei due quando anche Kaylie sembra provare qualcosa per lui.
Ammetto che ho cominciato la lettura senza nutrire grandi aspettative e invece mi sono ricreduta e l’ho apprezzato! Kaylie è di certo un personaggio che mi ha interito con la sua mania di fare brownies come terapia per i suoi momenti “no”, e ho invidiato per la sua ambizione di costrursi un futuro migliore e per la forza con cui ha attraversato i momenti bui della sua vita affrontando tutto da sola. Ma non è solo la figura di Kaylie a rendere piacevole la lettura, sono tutti i personaggi splendidi e curiosi che Kaylie incontra lungo il suo cammino, quell’amore che sboccia nonostante non sia previsto nei programmi di Kaylie e una piacevole sopresa che l’autrice ha pensato per i suoi lettori inserendola tra i capitoli del libro, che sicuro apprezzerete proprio come me. Non voglio svelarvi altro, altrimenti rovinerei l’intera lettura, ma quello che posso dirvi è che ci sarà un finale che vi farà commuovere così tanto (se siete delle sentimentali incallite come me!) che una sola scatola di Kleenex potrebbero non bastare.


Durata totale della lettura: Due giorni
Bevanda consigliata:  Caffè macchiato (ma non dimenticatevi dei brownies!)

Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 17 anni
Sito dell'autore: Alison Kent

 





“Negli otto anni passati in quella casa c'era stato un flusso continuo di parole per lei importanti. Winton che leggeva ad alta voce, May che le insegnava a cucinare dolci...”

                                            

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