martedì 10 luglio 2018

Recensione: Tutto quel buio.


Tutto quel buio
di Cristina Astori


Editore: Elliot Edizioni
Prezzo Cartaceo: € 17,50
Pagine: 256



Susanna Marino, una studentessa squattrinata laureata in cinema, viene incaricata da un misterioso collezionista torinese di ritrovare una preziosa pellicola degli anni Venti, scomparsa durante l’occupazione nazista. Il regista è l’ungherese Károly Lajthay, il titolo Drakula halála. Si dice infatti che sia questo, e non il Nosferatu di Murnau, il primo film in cui compare il personaggio di Dracula di Bram Stoker; nessuno però è mai riuscito a trovarlo, o, se l’ha fatto, non l’ha potuto raccontare. La pellicola pare infatti maledetta, e una mano misteriosa uccide chiunque tenti di venirne in possesso. Una volta giunta a Budapest, Susanna dovrà muoversi in una città dalle atmosfere espressioniste, tra tetti acuminati e oscuri sotterranei, in mezzo a cacciatori di pellicole privi di scrupoli, poliziotti sospettosi e ambigui musicisti noise, lungo una pista di sangue che affonda le radici in un tragico passato.



Questo libro non mi ha fatto impazzire, devo essere sincera. A dispetto delle attese iniziali, la trama mi ha in alcuni punti un poco lasciata perplessa. A voi lettori del blog, lascio l’ardua sentenza, per capire se condividete la mia recensione. Una pellicola perduta, la figura di Dracula che aleggia nella vita di una studentessa afflitta da narcolessia, e altresì dal male dei nostri tempi: il precariato lavorativo. Infatti, Nei mesi precedenti, infatti, la protagonista, aveva mandato curriculum a un’infinità d’indirizzi, ma quasi nessuno si era degnato di rispondere, oppure le avevano proposto incarichi gratuiti. Okay, per colpa dell’odioso professor Villani, che stravedeva per Paradžanov e soffriva di mal visto la sua tesi su Dario Argento, non si era laureata con una votazione brillante, ma centosei non era proprio da buttare. Senza contare che aveva all’attivo diversi stage e seminari, e l’esperienza di guida al Museo del Cinema. In realtà il suo ruolo era stato quello di portare i turisti su e giù sull’ascensore della Mole, ma non le era parso il caso di specificarlo. Insomma “una ragazza dei nostri tempi”. Giunge per lei ora la possibilità di realizzare un’attività interessante, e certamente insolita: ritrovare una vecchia pellicola. Il 14 aprile 1923, il distributore Jenö Tuchten aveva presentato per la prima volta il Drakula halála a Budapest, e in seguito la rivista Mozi és film aveva promesso ai lettori un’altra proiezione, il 12 o il 19 maggio. Per misteriosi motivi, però, non se ne era poi fatto nulla, e il film era scomparso la primavera dello stesso anno. Per Susanna, avrà così inizio un’avventura del tutto nuova, e “ misteriosa”, e magari perché no, anche una nuova amicizia.


Durata totale della lettura: Quattri giorni
Bevanda consigliata: Frappè al cioccolato fondente
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: dai 14 anni
Sito dell'autore: Cristina Astori











      "Una vecchia pellicola da ritrovare, 
un'avventura mozzafiato da vivere appieno."





                            

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