mercoledì 18 novembre 2020

Recensione: In scienza e coscienza


In scienza e coscienza

di Annalisa Malara

Editore: Longanesi
Prezzo Cartaceo: € 16,90
Prezzo ebook: €8,99
Pagine: 176

In tempi eccezionali le persone normali fanno la differenza.

Codogno. Una notte in ospedale. In pronto soccorso arriva uno strano caso di polmonite. Il mattino dopo la dottoressa Annalisa Malara, anestesista, è di turno in terapia intensiva quando portano Mattia. Giovane, atletico, eppure si è aggravato di colpo e la TAC è chiara: polmonite interstiziale. Perché le terapie non funzionano? Contro cosa combatte, il corpo di Mattia? È il 20 febbraio e da poco più di un mese si ha notizia di un virus misterioso che uccide, a Wuhan. In Italia però non sta circolando e secondo il protocollo sanitario nazionale Mattia non è un soggetto a rischio. Eppure. Annalisa non perde tempo e si procede d’urgenza con un tampone. Positivo. Mattia Maestri è il primo paziente italiano a cui viene diagnosticato il Covid-19. È in arrivo uno tsunami e dall’ospedale di Codogno hanno appena suonato la campana d’allarme. Da quel giorno la vita di Annalisa e di noi tutti è cambiata. La pandemia, che era stata prevista ma a cui nessuno era preparato, ha dilagato. Per mesi infermieri e medici come Annalisa hanno lavorato su turni massacranti, senza pause, senza risparmio, per assistere centinaia di migliaia di malati. In molti hanno perso la vita facendolo. La storia di Annalisa, dei suoi colleghi a Lodi e Codogno e di come hanno fatto scudo all’avanzata dell’epidemia è la storia di Davide e Golia: piccoli ospedali con pochi mezzi, schierati contro un mostro spaventoso. Ma è anche una storia di tenacia e competenza. Ed è, più di tutto, una storia di cura che ci riguarda tutti molto da vicino.




Leggere il racconto in prima persona di Annalisa Malara, il medico anestesista che diagnosticò il primo paziente italiano affetto da Sars-CoV-2, in quello che sembra ormai il lontano 20 febbraio 2020, è un tuffo nella sofferenza di quei giorni bui che colpirono l’Italia. Un pugno allo stomaco e una scossa alle coscienze, ancor di più se lo si legge oggi quando quello che sembrava essere uno tsunami che aveva finalmente rallentato la sua corsa, ha invece ripreso a correre, ancor più rapidamente, dati i bollettini giornalieri che arrivano dalle varie zone – gialla, arancione e rossa – della nazione. 
Con una voce calma e pacata, che cela però coraggio, forza e la determinazione dei più grandi, Annalisa inizia a narrare e a far luce sul dietro le quinte di quello che fu l’inizio e l’evoluzione di un periodo estenuante durato quattro mesi e più. Che mise a dura prova anche le sue credenze e abitudini di medico, ma in primis di essere umano. Una situazione che si diffuse in maniera esponenziale in tutto il mondo, ma che la dottoressa vive in prima linea prima nell’ospedale di Codogno (un paesino della bassa lodigiana sconosciuto a buona parte degli italiani fino al paziente 1) e poi da quello di Lodi, epicentri e centri di accoglienza organizzati in tutta velocità per accogliere quella che si può definire con certezza la prima ondata di pazienti positivi, provenienti dai focolai lombardi. Con uno sguardo analitico, da tecnica della salute, la Malara ci conduce, passo a passo, dal ricovero di Mattia Maestri, arrivato già in condizioni critiche, fino al ritorno a una nuova normalità ai primi giorni di maggio, passando per quelli che furono gli step e le decisioni che la portarono al richiedere il tampone cruciale. Non solo: le descrizioni di un ospedale piccolo, con pochi macchinari, e pochi spazi, decisamente non pronto ad affrontare quell’onda anomala che lo colpì e tutte le difficoltà che ne seguirono, si alternano alle testimonianze di inarrestabile forza degli operatori sanitari che, tra isolamenti, malattie, dubbi e perplessità, affrontano il nemico invisibile. Tra le problematicità però, emergono le storie personali di Annalisa e dei suoi colleghi per mostrare ai lettori tutta la loro umanità. Uomini e donne con routine, vite, famiglie normali catapultati nel bel mezzo di una pandemia globale. E, sebbene a loro non piaccia essere definiti tali, come viene sottolineato nel libro, eroi in corsia proprio per la spettacolare e inaspettata tenacia, usata come potente arma, alla stregua dei supereroi della Marvel.

“In scienza e in coscienza” è la testimonianza di chi c’era, di chi ha vissuto e combattuto. Un’opera preziosa perché senza ricercare parole difficili, colpisce tutti con la sua sintetica efficacia e sincerità. E più che per il valore artistico, è il valore della vicenda, etica, morale e umana, raccontata con purezza, il cuore dell’opera. Spesso durante la lettura bisogna darsi tempo per elaborare la sofferenza descritta, tempo per far scemare i ricordi più tristi, tempo per accettare che non si può dimenticare. E così, il libro della Malara diventa un pezzo di storia impresso su carta pronto a diventare, come già successo ad altri celebri testi, emblema di un periodo storico che ha cambiato le coscienze, un momento da custodire senza vergogna per imparare da esso.


Durata totale della lettura: 2 giorni
Bevanda consigliata dall'autrice: caffè
Formato consigliato: ebook
Età di lettura consigliata: dai 14 anni




      "E' ciò che dovremmo imparare a fare anche noi, come società: non vergognarci delle ferite ma abbracciare il danno, farne tesoro per il futuro. Solo così avremo qualche possibilità di diventare esseri umani più completi, più forti e pronti a superare le prossime crisi. "


Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio.

2 commenti:

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