lunedì 7 novembre 2022

Recensione: La sorellanza



 La sorellanza

 di Christina Dalcher

 Editore: Editrice Nord
 Prezzo: € 19,00
 Pagine: 432
 Titolo originale: Femlandia
 

 Miranda non ha mai condiviso le idee della madre, una femminista radicale che ha abbandonato la famiglia per creare Femlandia, una comunità interamente gestita da donne. Tuttavia, ora che la crisi economica ha messo in ginocchio il Paese, che crimini e saccheggi sono all’ordine del giorno, e che lei stessa è oppressa dai debiti, Miranda non ha altro posto in cui andare se non quello Stato nello Stato che negli anni è diventato prospero ed efficiente, e ha fatto della solidarietà e della sorellanza la sua cifra distintiva. In effetti, all’inizio per Miranda è un sollievo sentirsi finalmente al sicuro: le viene assegnata una casa accogliente e le vicine sembrano sempre pronte a darle una mano. Eppure ben presto si rende conto che, dietro quella facciata perfetta, si cela una realtà inquietante. Mancano del tutto gli uomini. A scuola ci sono solo alunne, così come tutte le neonate sono femmine. E quando a due ragazzini in pericolo viene negato un aiuto perché maschi, Miranda capisce di non poter restare a guardare e decide di lottare per ciò che ritiene giusto. Ma troppo spesso la giustizia è un lusso, soprattutto se sei donna e se la posta in gioco è la tua libertà. Perché c’è un prezzo da pagare per sfuggire a un mondo governato dagli uomini…




Conoscevo già la Dalcher e proprio per questo ho scelto di leggere questo romanzo. Stavolta però, a differenza di VOX, non sono completamente convinta.
Miranda e la figlia Emma vivono in un mondo in cui la crisi mondiale ha distrutto tutto e tutti, la gente si suicida, non ha cibo, si è tornati allo stato animalesco.
Il marito Nick, per cui lei stravedeva e che le consentiva di fare la bella vita senza lavorare, si è buttato da un burrone prima che lei si accorgesse che aveva riempito la famiglia di debiti.
Miranda ed Emma sono ormai senza cibo e speranze, l'unico posto a cui rivolgersi è Femlandia, un paradiso di donne creato dall'utopia di Win Somers, la madre da cui Miranda ha cercato di distaccarsi dato che non ne condivide le idee per lei troppo estremiste. 
Gli uomini per Emma, non sono tutti stupratori, cattivi, violenti, manipolatori. Secondo Win invece, che la sofferenza l'ha provata sulla propria pelle già da bambina, sono inaffidabili e proprio per questo crea una comunità di sole donne chiusa al resto del mondo.
Il posto sembra all'inizio un sogno, dopo la fame, lo sporco e la paura provata, Miranda e Emma si sentono al sicuro. Ci vuole molto poco però per notare che i discorsi sono più inquietanti di quanto ci si aspettasse, le regole più severe e il filo spinato è anche elettrizzato. 
Miranda inizia a sentire guaiti di coyote attorno al campo ma la cosa che la spaventa di più di tutto è la figlia Emma che in men che non si dica è diventata misandra quanto le altre e si allontana da lei come aveva fatto la madre.
Mi fermo qui nel racconto della trama ma sappiate che ci sono molti misteri e cose inquietanti ancora da scoprire.
Come sempre la Dalcher è bravissima a creare mondi distopici non troppo lontani dalla realtà, anche stavolta il tracollo della società è facilmente immaginabile e altrettanto la bellezza di una comunità tutta femminile.
Mi è piaciuto come stavolta l'autrice si sia spinta oltre a dimostrare che anche l'idea più sensata se imbevuta di odio e portata all'estremo, possa diventare sbagliata e creare dei mostri.
Quello che ho trovato sbilanciato è il pienone di informazioni su cosa succede fuori da Femlandia, la crisi, il passato ma poi su questa comunità veniamo a sapere molto poco mentre mi sarebbe piaciuto che fosse più sviluppata. 
Così come la parte finale e l'evoluzione dei fatti mi pare manchino di risoluzione, di quel faccia a faccia finale che mette un punto, soprattutto quando la parte introduttiva è così accattivante.
Il libro è comunque consigliato perché la sua scrittura mi piace sempre e anche la scelta tematica. Fatemi sapere che ne pensate.

Durata totale della lettura: Dieci giorni
Bevanda consigliata: Tè nero
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 15 anni
Website dell'autrice: Christina Dalcher


"Era mio zio. 
Era il mio capo. 
Era il mio medico. 
Era mio fratello."

Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio


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