lunedì 29 giugno 2020

Recensione: Una rivoluzione sentimentale

Una rivoluzione sentimentale
di Viola Ardone

Editore: Salani
Prezzo Cartaceo: € 13,90
Pagine: 264



Tutti hanno diritto alla propria Rivoluzione: anche Zelda, bella ricercatrice universitaria di buona famiglia, che si ritrova a insegnare quasi per capriccio in un oscuro liceo di provincia, e che non si è mai contaminata con la materia viscosa dell’amore. Zelda crede di essere una che non ha niente da insegnare, e invece i suoi alunni riescono a imparare da lei cose che lei nemmeno sospettava di sapere. Sono molto giovani e non sanno ancora quasi niente della vita, ma hanno appena iniziato a capire quello che non vogliono. E la discarica che intossica il loro paese non la vogliono più.
Ma la Rivoluzione, si sa, è come un fiammifero che una volta acceso tutto infiamma, sovverte e porta a zero. E il vento che si alza dalla protesta dei ragazzi di Scogliano inizia a soffiare in direzione di Zelda, e finisce per scompigliare la sua vita pettinata e asettica. Così anche lei sarà costretta a scendere nella piazza della propria esistenza e a sporcarsi le mani con le materie prime della vita: cura, amore, responsabilità, rifiuto, speranza.
Viola Ardone racconta una storia di desiderio e di riscatto, sullo sfondo di una Napoli vera e pulsante come le passioni che, anche se sopite, bruciano dentro l’anima. Perché tutti e ciascuno hanno diritto alla propria Rivoluzione. E la Rivoluzione, prima o poi, arriva.


Un personaggio tutto sulle nuvole (nere) , in cui la grammatica e la filosofia sono la dottrina. La realtà, l'immondizia, la povertà, la droga sono distanti anni luce anche quando la toccano personalmente. 
Prima di vincere la cattedra tutto era più facile, nessuno la obbligava a scontrarsi con la realtà, ma ora tra i suoi studenti e la loro lotta allo scempio della terra dei fuochi, Giacomo il dottore di sua madre e Nadia la pazza collega e anche amica, Zelda è obbligata a sbattere la faccia con la realtà. Questo non le risulta semplice soprattutto perché ha sempre Marcello, quell'amico/innamorato che la riporta indietro, alla finzione, al mondo in cui ci sono solo loro in silenzio a capirsi. Lui non ha alcuna intenzione di guardarsi dentro, fa troppo male e troppa paura.

L'autrice sembra raccontare due storie separate, quella della professoressa filosofa che vive in un mondo suo e dall'altra quella dei suoi studenti che vivono solo la realtà senza sogni, vivono circondati di malattie e immondizia, credono nella rivoluzione per fuggire a questa prigionia. Invece ci rendiamo conto che la storia è solo una, è il legame é proprio il più improbabile Donnie Tammaro, fatiscente icona dell'io traslato, protagonista della rivoluzione giornaliera dei ragazzi così come del romanzo che Zelda cerca di scrivere.
Un romanzo che parla dei cicli della vita, delle mamme che alle volte non sono presenti e non abbracciano e nella vecchiaia a causa di una malattia diventano invece più vicine al figlio; di gioventù, viva, appassionante, piena di lotte per la libertà che poi si trasformano in barbe più corte e studi approfonditi per poi ripresentarsi solo quando tocca ai propri figli fare la rivoluzione. 
Le rivoluzioni che sono tutte uguali, che siano culturali o sentimentali, che senza "il botto" non funzionano, che devono arrivare al culmine per poter creare qualcosa dall'altra parte, che sia esso l'abbandono o la morte.
Zelda non vorrebbe cambiare nulla della propria vita, anche se sembra  circondata da nubi nere, preferisce chiudere tutto fuori, purtroppo per lei la nuova scuola e le persone che la circondano non glielo concedono, è arrivato il momento di crescere non c'è speranza.
Un romanzo originale, forse con un po' troppe cose insieme, proprio come uno dei temi dei ragazzi riproposti nelle pagine, sembra alle volte che si esca fuori traccia. Un romanzo che consiglio di leggere come un viaggio interiore nel personaggio di Zelda, che non vuole proprio uscire dal suo mondo fatto solo di libri e parole. 


Durata totale della lettura: 5 giorni
Bevanda consigliata: Granita al lampone
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: dai 15 anni 


      "Ho scoperto che della vita non mi serve tutto ma solo poche cose. 
Che ho bisogno di selezionare bene quello che mi serve,
 perché il troppo mi sta stretto."



Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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