lunedì 26 ottobre 2020

Recensione: La terra che scompare

 

La terra che scompare
di Julia Phillips

Editrice: Marsilio
Prezzo cartaceo : € 18,00
Prezzo ebook : € 9,99
Pagine: 336
Genere: Giallo

In un pomeriggio d’agosto, su una spiaggia della Kamčatka, all’estremo nord-est della Russia, due bambine di undici e otto anni vengono rapite da un uomo. Trascorrono settimane, mesi, ma delle piccole Alëna e Sofija non si trovano tracce, e le indagini della polizia non portano a nulla. Forse le sorelle Golosovskje sono annegate nella baia di Petropavlovsk-Kamčatskij? La misteriosa scomparsa fa riaffiorare nelle comunità della penisola timori e lutti mai sopiti, rievocando misteri che forse non saranno mai risolti. Sono soprattutto le donne, russe e indigene, ad avvertire il peso di quell’oscuro avvenimento. Donne indurite e stanche, ma sempre fierissime, che sfidando in un modo o nell’altro la predestinazione alla sofferenza cercano amore, amicizia e lealtà, e sperimentano sulla propria pelle delusioni e abbandoni. La ricerca della verità diventa un viaggio lungo un anno attraverso il paesaggio quasi incantato della Kamcˇatka: l’oceano gelido, i vulcani, le montagne, i boschi, i geyser, le distese solitarie e sconfinate della tundra, attraversata dalle greggi di renne. Un paradiso perduto, aspro e seducente, in cui le tensioni etniche e sociali incalzano fin dai tempi del crollo sovietico, e dove gli outsider – di qualunque genere siano – diventano il facile bersaglio della paura e dell’intolleranza. Nel suo splendido romanzo d’esordio, emozionante e ipnotico, Julia Phillips esplora la complessità dei ruoli, soprattutto femminili, all’interno di una società chiusa, che la geografia stessa taglia fuori dal resto del continente, in una Russia lontanissima e ben diversa da quella che conosciamo. Al centro di tutto, ci sono le donne della Kamčatka, chiamate a sopravvivere alla precarietà dell’esistenza e dei legami familiari, ma unite da quei sentimenti ancestrali che tengono insieme una comunità, una penisola, un mondo intero. Perché, come dice Alëna a Sofija: «Io ho te e tu hai me. Noi non siamo sole.»





Olga, Katja, Valentina, Kjuša ma anche Lilija, Alena e Sophija. Tante donne, tante voci, tante storie che si intrecciano sullo sfondo della tundra della Kamčatka con i suoi immensi boschi e geyser, una terra circondata dal mare che la separa non solo fisicamente dalla Russia a tal punto da renderla una terra fatta di diffidenze e di confini dati dal colore della pelle. Le piccole Alena e Sophija sono sorelle, hanno trascorso tutta l'estate insieme mentre la madre giornalista era sempre lontano per lavoro. Le giornate sono afose e noiose e l'unico divertimento sembra rimasto quello di litigare per niente, di punzecchiarsi per vedere sino a che punto si può arrivare con le parole prima di ferirsi veramente. Di ritorno da una passeggiata le due bambine vedono un uomo in difficoltà, quello che non sanno però è che spariranno nel nulla insieme a lui. L'intera città si darà da fare per cercarle, quella stessa città che anni prima liquidò la sparizione di Lilija come una semplice fuga solo perchè lei era una eden, una nativa e non una bambina bionda dalla pelle chiara. Con questo evento si apre il romanzo di esordio di Julia Phillips che la incorona senza ombra di dubbio come talento della narrativa moderna. La terra che scompare non è il classico giallo, non vi ritroverete a seguire le indagini per il ritrovamento delle bambine: quello che vi troverete di fronte sarà un intreccio narrativo magistralmente orchestrato che vi porterà nel cuore delle donne della Kamčatka: donne come noi che ci racconteranno la loro storia, fatta di fidanzati ossessivi, di emarginazione e di dolore. Julia Phillips con La terra che scompare vuole denunciare un mondo sospeso tra tradizione e modernità, un mondo dove la violenza è sottile, dove le donne lentamente si spengono per far spazio a uomini ingombranti e possessivi. Impossibile non amare la narrazione dell'autrice, impossibile non amare questo romanzo.


Durata totale della lettura: quattro giorni
Bevanda consigliata: tè ai frutti rossi
Formato consigliato: cartaceo
Età di lettura consigliata: da 16 anni



"La violenza domestica è fatta di tante sfacettature racchiuse nel romanzo d'esordio di Julia Phillips."


  Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio 

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