lunedì 19 novembre 2018

Recensione: L’estate senza ritorno


L’estate senza ritorno 
di Viveca Sten

Editore:  Marsilio
Prezzo cartaceo: 18,50 € 
Titolo originale: In Harm's Way


Weekend di solstizio a Sandhamn. In occasione della tradizionale festa di mezza estate, le barche a vela affollano il porto e i pontili sono presi d’assalto da gruppi di ragazzi che si riuniscono per celebrare il giorno più lungo dell’anno. Nella folla, nessuno sente la disperata richiesta di aiuto di una di loro, che finisce per accasciarsi sulla riva, priva di sensi.

Anche Nora Linde si prepara a una serata di festa insieme a Jonas, con cui ha iniziato da poco una relazione che l’ha aiutata a gettarsi alle spalle un matrimonio infelice. Ma l’entusiasmo lascia il posto all’angoscia quando Wilma, la figlia quattordicenne di Jonas, scompare e sulla spiaggia viene trovato il corpo senza vita di un suo amico.

Dalla centrale di Nacka a Stoccolma, l’ispettore Thomas Andreasson raggiunge l’isola dell’arcipelago per guidare le indagini e fare luce su una storia ingarbugliata in cui, in un mondo di adolescenti smarriti, ognuna delle persone coinvolte ha la propria versione dei fatti e la propria verità da difendere.




Chi bazzica, come me, il panorama del giallo nordico sa che se si inizia un romanzo appartenente a questo filone non ci si deve aspettare ritmi serrati o colpi di scena ad ogni pagina. Non è questo il mondo scandinavo, e mi pare giusto dirvelo fin dalla prima riga di questa recensione, perché se questo libro tiene incollati alle pagine è per la tensione latente che si cela nell'apparente normalità della festa del solstizio d'estate, nella tranquillità dell'arcipelago di Stoccolma.

Forse non lo sapete, ma il solstizio è una delle feste più importanti che si celebra in Svezia - le città si svuotano e la gente si rifugia nelle loro case immerse nella natura. Si tratta di un momento magico, di follia e di divertimento, a cui partecipano  tutti. Chi può, resta fuori tutta la notte - con il sole che praticamente non tramonta mai - tra feste e bevute in compagnia.

Viveca Sten ci porta a vivere questa festività con gli occhi di un gruppo di adolescenti e delle rispettive famiglie. Quelle famiglie che ci sono, ma a volte solo sulla carta, perché gli adulti sono troppo presi da altro per occuparsi dei propri figli. E, dato che il tempo non si può fermare, loro crescono e si avvicinano sempre più all'età adulta con dei problemi che, forse forse, qualche attenzione in più da parte di chi li ha messi al mondo avrebbe aiutato ad evitarli. Lo so, suona familiare - tutto il mondo è paese, in un certo senso.

E nella notte più corta dell'anno si celebrano tanti di questi drammi - c'è chi scompare, chi viene arrestato, chi fa a botte. E purtroppo c'è anche chi viene ritrovato, ma non tornerà mai più a casa sua.

Tra le cose che più ho amato di questo romanzo è il modo in cui Vivenca Sten mi ha fatto immergere nella storia. Mi ci sono immersa gradualmente, prima respirando l'atmosfera di festa di quella Svezia che ho potuto visitare proprio qualche mese fa, poi simpatizzando con i genitori di una delle ragazze di cui parla il libro, e vivendone poi l'angoscia quando questa non è tornata a casa all'alba.

Come ogni giallo che si rispetta, della trama non si può svelare altro, perché altrimenti si perde il gusto di leggerlo. Ma lasciatevi dire che questo è uno di quei libri che non si divora, ma da cui bisogna farsi avvolgere come se fosse una coperta calda, sorseggiando una bella tazza di the calda mentre il gatto si accoccola ai vostri piedi. Assaporatelo lentamente, e ve ne innamorerete.



Durata totale della lettura: Quattro giorni
Bevanda consigliata:  Tisana ai frutti rossi
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: dai 16 anni
Sito dell'autrice: Viveca Sten






"Assaporate questo libro lentamente, e ve ne innamorerete."


                                            

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