martedì 14 maggio 2019

Recensione: L'uomo che non sapeva dimenticare

L'uomo che non sapeva dimenticare
di Helen Thomson

Editore: Sperling & Kupfer
Prezzo Cartaceo: € 17,90
Pagine: 256 

L'uomo che si crede una tigre, la donna priva del senso dell'orientamento tanto da perdersi perfino a casa sua, e quella che ha costanti allucinazioni uditive: sono tutti disturbi del cervello che un tempo sarebbero stati classificati come forme di isteria o pazzia. Ma non alla luce della scienza moderna: questi rarissimi disordini diventano straordinarie finestre per capire come funziona la nostra mente. Per esempio, il caso del produttore che non ha mai dimenticato un giorno della sua vita porta una nuova prospettiva sul concetto di memoria: come si formano i ricordi e come vengono selezionati? Perché siamo programmati per cancellare gli eventi minori? Come possiamo, al contrario, rafforzarli? Il medico che soffre di una sinestesia così acuta da avvertire il dolore degli altri rimette in discussione l'idea stessa di individuo: quali sono i confini che separano noi e gli altri? Dove finisce la nostra coscienza? E cosa succede quando è proprio la coscienza a ingannarci, convincendoci che siamo morti o ci stiamo trasformando in animali, come succedeva ai licantropi? In questo affascinante libro - paragonato per completezza e profondità a Oliver Sacks - la pluripremiata giornalista Helen Thomson ci conduce in un viaggio straordinario nella mente umana: attraverso gli incontri con nove pazienti che da anni convivono con le loro anomalie, dimostra che il cervello è una macchina delicatissima e imperfetta, che talvolta ci illumina e talvolta ci illude, forgiando convinzioni su noi, gli altri e il mondo assai meno affidabili di quanto crediamo.






È difficile vivere sulle spalle di giganti, rapportarsi con successo con persone venute prima di noi che sono universalmente riconosciuti come pietre miliari nella storia della conoscenza umana.

Ne “L’Uomo che non sapeva dimenticare”, Helen Thomson deve rapportarsi con il gigante dei giganti, Oliver Sacks, colui che nel 1985 pubblica “L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello”, rivoluzionando la letteratura scientifica e la metodologia di approccio dei neuroscienziati alle patologie ed ai pazienti. 

Helen Thomson si rapporta con il suo predecessore direttamente dal titolo, che subito richiama il libro di Sacks come in una gentile deferenza di fronte al regnante.

Il libro è una fantastica raccolta di racconti, di storie che aprono finestre su mondi così vicini e così distanti dalla nostra idea di vita e di vivere. L’autrice ci guida narrando in prima persona la storia dei suoi incontri con queste personalità straordinarie, sorprendendosi e commuovendosi a sua volta mentre aiuta il lettore a comprendere una scienza così difficile e complessa come le neuroscienze.

Una raccolta di vite, di occhi, di mani, di corpi che il lettore non può che toccare attraverso le descrizioni delicate e chirurgiche della Thomson, in un viaggio attraverso le varie sfaccettature dell’essere umano.


Durata totale della lettura: Una settimana e mezzo
Bevanda consigliata: Caffè freddo, con panna liquida e praline di zucchero
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 20 anni 





      “Sono sempre stata interessata alla vita della gente. […] Tutto ciò che proviamo, qualunque storia viviamo o raccontiamo, lo dobbiamo a quella massa gelatinosa di meno di un chilo e mezzo che abbiamo incastonata nel cranio”.


   

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