martedì 21 maggio 2019

Recensione: Il paradiso alla fine del mondo


Il Paradiso alla fine del mondo

di Nicola Brunialti

Editore: Sperling
Prezzo Cartaceo: € 16,90
Pagine: 256
Titolo originale: Il Paradiso alla fine del mondo


Teresa sta per diventare nonna, ma non è una futura nonna come tutte le altre. Ha solo quarantadue anni e da quando ne aveva sedici vive a Freetown, in Sierra Leone, dove è arrivata come profuga. Ventisei anni prima, infatti, nel 2024, Teresa ha dovuto lasciare una poverissima Germania per intraprendere insieme alla sua famiglia un interminabile viaggio della speranza verso le coste siciliane: l'unico punto di partenza per tutti i barconi dei migranti diretti in Africa. Questo perché dall'inizio del nuovo millennio il mondo è capovolto. I Paesi africani sono i più ricchi della Terra, mentre quelli europei, vessati da anni di recessione economica, di crisi climatica e da numerose guerre, sono diventati invivibili. Così, da allora, ogni giorno una massa infinita di profughi tenta di lasciare la miseria degli Stati del Nord del mondo in cerca di un futuro migliore. Teresa è tra quei pochi fortunati che ce l'hanno fatta, ma a carissimo prezzo. Ora, mentre attende in ospedale che si compia nuovamente il miracolo della vita, ripensa a tutto quello che ha rischiato, alle violenze subite, a ciò che ha perduto attraversando il Mediterraneo ventisei anni prima, per arrivare alla sua terra promessa. Il luogo che finalmente ha potuto chiamare casa.




In queste pagine riviviamo il dramma di Teresa, cittadina tedesca che intraprende il viaggio dei “disperati” europei alla ricerca di fortuna. In un non troppo remoto futuro rovesciato, è infatti l’Europa ad essere dilaniata da guerre e carestie; gli stati africani hanno il controllo indiretto degli stati europei: ne controllano i governi, appoggiano le ribellioni finanziando armi e traffico di droga e ne sfruttano a pieno le risore. I cittadini europei, ridotti alla fame e dilaniati dalla guerra, cercano in tutti i modi di raggiungere l’Africa grazie alla promessa di un futuro migliore. 

Questo libro aiuta il lettore a riflettere, a mettersi nei panni di chi, quotidianamente, lotta per sopravvivere. L’autore è in grado di descrivere in maniera molto efficace i sentimenti di Teresa e il suo graduale ridefinire la scala delle priorita’ del suo viaggio e, presto, della sua vita. 

Il libro è una metafora della situazione odierna: in un'Europa che sempre più sembra disposta a chiudere le porte al grido di “aiutiamoli a casa loro”, ma che poi è in prima persona complice delle peggiori situazione Africane, questo libro vuole essere un monito che ci ricorda che siamo semplicemente stati fortunati ad essere nati dal lato “giusto” del mondo. È solo questa pura e causale coincidenza che ci rende ciò che siamo e, forse, dovremmo ricordarcelo più spesso. 


L’autore intermezza la narrazione con alcuni capitoli ambientati nel futuro di Teresa, la quale stabilitasi oramai in Africa, aspetta con pazienza la nascita di sua nipote. Siamo qui di fronte ad un contrasto, reso in maniera molto decisiva, tra il dramma della disperazione del passato e la serenita’ ottenuta nel futuro: per cosa lottiamo tutti i giorni? Semplicemente per raggiungere la felicità è la realizzazione; cosa queste siano può cambiare drasticamente a seconda delle proprie esperienze di vita.


Durata totale della lettura: 1 settimana
Bevanda consigliata: Camomilla
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: dai 16 anni







      "È una forza ereditata, la tua.
È la forza dei tuoi antenati, di tutti quelli che hanno lottato per sopravvivere e farcela, nonostante la vita gli dicesse il contrario.
Tu sei la figlia di milioni di disperati che hanno combattuto per esserci ancora, che non si sono arresi mai.
È per questo che sei invincibile."


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